Sembrava morta e invece ha rialzato la testa. La volatilità è stata la grande assente dei mercati nel 2017 e in molti si sono chiesti se fosse morta davvero o se fosse solo una trappola dentro la quale, prima o poi, gli investitori con poca memoria sarebbero caduti. A ricordarci della sua esistenza è arrivata all’inizio del mese di dicembre il balzo del 20% dell’indice Vix, acronimo del CBOE Volatility Index nato mel 1993 ed elaborato dal Chicago Board Options Exchange, riflette le aspettative sulla volatilità a breve termine dell’indice della Borsa americana S&P500.
Cosa è accaduto? L’indice si è risvegliato dopo che Robert Mueller, il procuratore che indaga sul Russiagate, ha ufficialmente incriminato Michael Flynn, ex national security adviser del presidente Donald Trump, per aver deliberatamente e consapevolmente rilasciato dichiarazioni false e fraudolente all’FBI. In un attimo il mercato che era diventato insensibile a qualsiasi notizia si è risvegliato invertendo la marcia da record della non paura nel 2017. L’ultima volta che il VIX era stato così in basso era presidente Bill Clinton, anno 1993.
Il problema è che il VIX, come sottolinea un articolo del Wall Street Journal, è ormai come il test di Rorschach, con le persone che proiettano un significato nell’indice che forse non c’è, come i segni di un imminente crollo del mercato. Un ripresa dell’indice significa solo che nei prossimi 30 giorni l’indice S&P 500 sarà più volatile. E in questi giorni sta dicendo che un impeachment nei confronti di Trump pesa di più della minaccia di uno scontro nucleare.
Un basso VIX fa presagire un mercato in grande forma? Le prove dicono: non necessariamente. Anzi, molti analisti la reputano una cosa negativa, specialmente se si tiene conto che i prezzi della Borsa Usa sono ai massimi di sempre. Anche se le Borse, nella posizione in cui si trovano, sono vulnerabili a eventuali choc, molti investitori interpretano il record negativo della volatilità come una delle condizione ideale perché il mercato azionario possa continuare a salire.
IDEE DI INVESTIMENTO
«In questa fase la chiara sovraperformance di Wall Street rispetto agli altri mercati azionari mondiali evidenzia un movimento di rimpatrio dei fondi statunitensi che è tipico di fasi di incertezza come quella che si è determinata dall’inizio di novembre che ha spinto una ripresa della volatilità», ha detto Massimo Saitta, direttore investimenti Intermonte Advisory e Gestione. «Tuttavia il quadro di fondo rimane, per le azioni come per altre asset class, sostanzialmente immutato almeno per i prossimi sei mesi. Lo scenario, secondo Intermonte, va verso rendimenti compressi, ottima impostazione delle economie mondiali, prezzo del petrolio su livelli elevati ma non eccessivi che potrebbe leggermente sospingere una inflazione tutto sommato non indesiderata rimangono i principali driver per il prolungamento dello status quo sui mercati finanziari.
E per affrontare questo mercato tra gli investitori è tornata la voglia di prodotti Multistrategy e Long/short debt, che adottano approcci simili a quelli degli hedge fund, ma con i vincoli previsti dalla normativa Ucits sui fondi comuni secondo l’analisi di Morningstar. «Le strategie basate sull’alternative beta puntano a conseguire rendimenti assoluti che, non essendo direzionali rispetto ai mercati, sono scarsamente correlati alle principali asset class quali le azioni e le obbligazioni», ha detto Bill Landes, responsabile degli investimenti alternativi di Columbia Threadneedle e gestore del fondo Threadneedle (Lux) Diversified Alternative Risk Premia. «Tali strategie sono inoltre più liquide e trasparenti rispetto a quelle degli hedge fund tradizionali e applicano commissioni di gran lunga inferiori».
Opportunità in termini di alternative beta sono offerte da tutte le classi di attività, comprese le azioni, il reddito fisso, il credito, le valute e le materie prime. Sempre più indici ad hoc sfruttano le ben note anomalie di mercato, o premi al rischio, quali il premio value, la persistenza di dinamiche di breve termine in tutte le categorie di investimento e la forma relativa delle curve dei rendimenti globali.
I benefici della diversificazione possono essere notevoli, soprattutto se sono nelle mani dei migliori manager sistematici, i quali operano con un modello forte e con solide capacità di gestione del rischio.
Ecco le caratteristiche dei fondi multistrategy alternative e i migliori per rendimento a un anno (categoria Morningstar: Alternative Multistrategy):
- I fondi multistrategy alternative sono caratterizzati da un’ampia delega al gestore che offre l’esposizione a diversi approcci di investimento alternativi, nello stile de gestori hedge.
- La gestione può essere interna alla Sgr o suddivisa tra più portfolio manager, ciascuno focalizzato su una strategia. Non vanno confusi con i fondi di fondi, che prevedono due livelli commissionali.
- La diffusione si questi fondi è stata possibile grazie alla direttiva comunitaria nota come Ucits III, che dà la possibilità di utilizzare metodi simili a quelli degli hedge fund.
I migliori fondi della categoria Alternativi Multistrategy
Prodotto | Performance 1y | Performance 3y |
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JPM Global Macro Opps A (acc) EUR | 17,65% | 7,71% |
Esperia Fds SICAV Alkimis Spec Val I Cap | 16,73% | 7,54% |
Plurima European Abs Return A Retl Unh | 13,99% | 4,65% |
Base Inv Macro Dynamic EUR | 11,01% | --- |
LO Selection Vantage 3000 EUR MA | 9,10% | 1,39% |
Invesco Macro Allc Strat A EUR Acc | 8,68% | --- |
MS INVF Liquid Alpha Capture BH EUR | 8,64% | 0,25% |
Allianz Multi Asset Long/Short AT H2 EUR | 7,92% | --- |
Alessia Volcor Beta Zero | 7,91% | 4,93% |
Pharus SICAV Europe Absolute A EUR Acc | 7,84% | --- |
Finlabo Inv Dynamic Allc I EUR Acc | 7,47% | --- |
R CFM Diversified NI EUR | 7,43% | --- |
Candriam Global Alpha N | 6,83% | 1,95% |
Schroder GAIA Two Sigma Dvrs C Acc EUR H | 6,59% | --- |
Odey Giano EUR R | 6,50% | -1,88% |
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Note
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