Come funzionano i rendimenti dei Titoli di Stato italiani ed europei? Scopri di più per capire come investire tra rialzi e cali di rendimento.
- Rendimento Titoli di Stato italiani
- Rendimento Titoli di Stato europei
- Come investire in Titoli di Stato
Rendimento Titoli di Stato italiani
Il funzionamento dei Titoli di Stato è semplice: si tratta di obbligazioni emesse da ciascun Stato a livello globale e servono per finanziare le attività statali. Queste obbligazioni hanno una liquidazione periodica degli interessi, le cosiddette cedole, secondo scadenze prestabilite, sono facili da liquidare perché possono essere venduti anche prima della scadenza e possono essere acquistati in asta, ovvero al lancio dell’obbligazione, oppure di successivamente sul mercato secondario. In Italia il mercato secondario per acquistare titoli di Stato è il Mercato telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT).
In particolare, il rendimento di un Titolo di Stato italiano:
- deriva in parte dalle cedole e in parte dalla differenza del prezzo di sottoscrizione dell’obbligazione e il valore nominale che viene rimborsato alla scadenza;
- è inversamente correlato ai tassi. Quando i tassi scendono, le obbligazioni emesse prima della discesa offrono tassi d’interesse più alti e aumentano di valore. Se i tassi aumentano, le obbligazioni emesse prima del rialzo perdono valore e le cedole sono più basse rispetto alle obbligazioni disponibili sul mercato;
- dipende dalla durata. I titoli di Stato hanno una scadenza che ha un effetto sul prezzo e quindi sul rendimento. L’intero valore nominale dell’obbligazione viene rimborsato a scadenza. Più la scadenza è vicina e più il prezzo dell’obbligazione si muove verso la pari perdendo o acquistando valore a seconda delle condizioni di mercato;
- per tenere sotto controllo il rendimenti dei Titoli di Stato italiani una buona strada è consultare il Rendistato di Banca d’Italia che, periodicamente, misura il rendimento ponderato di una serie di titoli;
- in Italia il taglio minimo per sottoscrivere un bond statale è di 1.000 euro e il rimborso a scadenza corrisponde sempre al versamento iniziale;
- la tassazione sulle obbligazioni statali è del 12,5% contro il 26% applicato su tutte le altre rendite finanziarie.
Rendimento Titoli di Stato europei
Un’alternativa ai Titoli di Stato italiani sono le obbligazioni emesse da Paesi esteri. Restando in Europa, i Titoli di Stato di Germania, Francia e Spagna sono quelli più facilmente accessibili a un investitore privato e possono essere acquista sul segmento EuroMOT di Borsa italiana.
In particolare, il rendimento di un Titolo di Stato europeo:
- dipende dall’affidabilità del Paese che si misura con il rating, ovvero il giudizio emesso da agenzie specializzate come Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch. Il rating indica quanto è sicura un’obbligazione e in particolare la sua capacità di rimborsare il denaro investito a scadenza;
- è sensibile all’andamento dei tassi esattamente come le obbligazioni statali italiane: quando i tassi scendono, le obbligazioni emesse prima della discesa offrono tassi d’interesse più alti e aumentano di valore;
- ha una tassazione del 12,50% solo sei il Paese emittente appartiene alla White List, ovvero l’elenco delle nazioni che aderiscono a una serie di accordi internazionali per rendere disponibili allo Stato italiano le informazioni su tutte le forme di investimento effettuate sul loro territorio.
Come investire in Titoli di Stato
Ci sono diverse alternative per investire in obbligazioni emesse dallo Stato. Le caratteristiche dei Titoli di Stato italiani sono tante e diverse. La differenza nella scelta la fanno l’obiettivo e la durata dell’investimento. In sintesi:
Per investire a breve-medio termine
- Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) per chi vuole puntare sul breve termine (3-6-12 mesi). I BOT non pagano una cedola. Il rendimento è la differenza tra il prezzo di rimborso e quello di acquisto. Possono essere utilizzati come parcheggio per la liquidità.
- Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ) per chi ha un orizzonte temporale di massimo 24 mesi. Anche in questo caso non c’è una cedola e i rendimenti sono dati dalla differenza tra il prezzo di rimborso e quello di emissione.
Per investire a lungo termine
- Buoni poliennali del Tesoro (BTP) con diverse scadenze (3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni). Offrono una cedola periodica e quindi un rendimento costante nel tempo.
- Buoni del Tesoro Poliennali Indicizzati all’inflazione europea (BTP€i) con diverse durate (5, 10, 15 e 30). Offrono una cedola costante nel tempo e anche una protezione contro l’aumento dei prezzi a livello europeo.
- Buoni del Tesoro Poliennali Italia (BTP Italia) hanno una durata media di 6 anni e cedole pagate ogni semestre. Garantiscono una protezione contro l’aumento del livello dei prezzi in Italia.
- Certificati di Credito del Tesoro Indicizzati all’euribor (CCTeu) hanno una durata minima di 6 anni e una cedola variabile che viene determinata dal tasso Euribor a 6 mesi più una percentuale fissa. La cedola non può mai avere un valore negativo.
IDEE DI INVESTIMENTO
La cedola è quasi sempre l’unica ragione che spinge a investire in obbligazioni statali. Concentrare tutto il portafoglio obbligazionario su singoli titoli espone però a un rischio elevato. La diversificazione della parte obbligazionaria del portafoglio di investimento è sempre una buona scelta. Sono tante le soluzioni di proposte attraverso i fondi di investimento che danno la possibilità di investire secondo una strategia geografica, settoriale e di durata delle obbligazioni.
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Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
* Articolo pubblicato a dicembre 2022 e sottoposto a successive revisioni
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