Il presidente americano Joe Biden ha l’occasione per mettere le mani sulla Federal Reserve trasformandola in uno strumento per realizzare la sua visione di un capitalismo americano più inclusivo. Il consiglio di amministrazione di sette membri della FED avrà presto quattro posti vacanti. Tra questi anche la sedia occupata da Jerome Powell, che si dice abbia un ampio sostegno da parte di Biden, ma non è sicuro di un secondo mandato. Tra tassi e inflazione una decisione sul futuro della FED potrebbe arrivare già a settembre 2021.
La FED, nonostante sia indipendente, è soggetta alla supervisione del Congresso americano. Per cui le nomine del presidente richiedono la conferma del Senato. Powell era stato messo al timone nel 2017 dall’allora presidente Donald Trump. Aveva supervisionato una revisione della strategia della banca centrale e ottenuto elogi bipartisan per la sua risposta rapida e radicale alla recessione del Covid-19.
Ai democratici più progressisti non piacciono però le decisioni di Powell in merito alla supervisione delle grandi banche. Per esempio spingono per affidare la presidenza alla giovane economista Lael Brainard, ex Sottosegretario del Tesoro degli Stati Uniti per gli affari internazionali. In alternativa, potrebbero accontentarsi di accoppiare Powell con un vicepresidente più attento al controllo delle grandi banche quando il mandato di Randal Quarles scadrà a ottobre 2021.
IDEE DI INVESTIMENTO
Le manovre delle banche centrali guideranno la ripresa post Covid -19 per diversi anni. Continueranno anche ad essere significative fino a quando vaccini o terapie per combattere il virus non avranno risultati soddisfacenti. Secondo l’analisi di Axa Investment Managers, la diffusione della variante Delta del virus spiega la prudenza delle banche centrali. I segnali accomodanti della Federal Reserve, sempre più sotto pressione per l’eccezionale rialzo dell’inflazione negli ultimi mesi, sono indubbiamente giustificati. Trovare quindi il giusto equilibrio nella politica fiscale diventa un esercizio complesso.
In particolare, secondo l’analisi di Amundi, il tema FED resta centrale nel terzo trimestre 2021. Questo perché si potrebbe passare da uno scenario di timore per l’inflazione a uno scenario d’inflazione vera e propria, costringendo la FED a intervenire. Il compito della banca centrale americana è quello di riassicurare i mercati, indicando che il controllo dell’inflazione è uno dei suoi obiettivi. Al contempo ha il compito di ridimensionare i timori di una stretta monetaria troppo rapida e prematura che rischierebbe di causare un deragliamento della ripresa.
In caso di aumento dell’inflazione restare liquidi è un errore perché un aumento dell’inflazione in un contesto di tassi di interesse a zero porta a erodere il proprio capitale nel lungo termine.
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