Meglio lasciare i tassi a zero in una fase molto delicata per l’economia mondiale o agire subito con il primo rialzo del costo del denaro dal 2006? È la domanda che tiene banco da settimane e che finalmente il 17 settembre trova una risposta. Per il mercato, per le Borse, il rialzo è scontato. Per gli economisti, invece, sarebbe meglio aspettare almeno fino a dicembre. Per vedere se davvero quella americana si può definire una ripresa e non un fuoco di paglia. La pensa così, per esempio, Joseph Stiglitz, Nobel per l’economia nel 2001 e consigliere di Bill Clinton, che ha ricordato come nonostante le stime ufficiali, milioni di americani sono ancora senza lavoro: “La Fed ha il doppio mandato di promuovere il pieno impiego e la stabilità dei prezzi, e sul primo non ha avuto successo, dunque perché dovrebbe considerare un rialzo dei tassi a settembre?” ha detto l’economista.
Ma non è solo una questione di fiducia nella crescita americana. È anche una questione di numeri. Gli economisti di Deutsche Bank hanno analizzato come stavano le cose all’epoca dell’ultimo rialzo. Era il giugno 2006. Allora alla guida della Fed c’era Ben Bernanke, fautore prima di tre programmi di quantitative easing fino al taglio dei tassi nel dicembre 2008 fra lo zero e lo 0,25%.
Nel 2006 i tassi salirono dal 5% al 5,25%, livello al quale restano fino al 2007. Secondo i calcoli di Deutsche Bank dei 118 aumenti dei tassi che sono stati decisi negli Stati Uniti dal 1950, solo in due occasioni il Pil nominale era sotto il 4,5%. Adesso questi livelli sono lontani e per gli analisti della banca tedesca l’aumento dei tassi potrebbe addirittura aiutare una possibile recessione.
IDEE DI INVESTIMENTO
Numeri e calcoli a parte, se anche la Fed presieduta da Janet Yellen rimandasse la decisione di rialzare i tassi, non c’è dubbio che nel breve periodo, la decisione sarà presa. E per chi ha un portafoglio impostato nel lungo periodo è il momento di fare un controllo della composizione, tenendo presente che, come insegnano i manuali di economia, quando i tassi salgono il valore delle azioni scende e, viceversa, sale quello delle obbligazioni. Ma in questa fase di incertezza non è stato così.
Ecco come incide un rialzo dei tassi americani nelle diverse aree geografiche:
- L’Europa è avvantaggiata
I paesi europei dovrebbero guadagnare dal rialzo dei tassi che, rafforzando il dollaro, metterà benzina alle esportazioni, soprattutto quelle verso l’America. A guadagnarci in modo particolare saranno Paesi come l’Italia e la Francia, ma anche la Spagna che grazie a un euro più debole potranno consolidare la ripresa finora ancora timida. Nel Regno Unito, secondo gli analisti, il rialzo della Fed dovrebbe spingere la Banca d’Inghilterra ad agire nella stessa maniera per evitare che l’economia si indebolisca e nascano bolle. Per approfittare del rialzo del mercato europeo Online Sim ha selezionato qui i migliori fondi Europa del momento, che beneficiano anche della politica monetaria della Bce. - Il Giappone riprende fiato
Per le stesse ragioni europee anche l’impero del Sol Levante potrebbe avvantaggiarsi di un aumento dei tassi Usa. I fondi che investono sul Paese hanno già corso tanto quest’anno, ma possono farlo ancora grazie anche all’effetto delle ultime manovre fiscali dell’Abenomics del premier Shinzō Abe che agevolano le aziende del Paese. I migliori fondi azionari Giappone sono stati selezionati qui da Online Sim. - La Cina e i Paesi Emergenti restano la mina del mercato
Quest’estate la Cina ha svalutato per tre volte in suo yuan nel tentativo di metter benzina nei motori della sua economia. La decisione ha certamente tenuto conto del rialzo dei tassi Usa. Tuttavia un rafforzamento del dollaro, secondo gli analisti, sarebbe negativo per Pechino e anche per gli altri paesi emergenti. Un biglietto verde più remunerativo renderebbe più sicuri e attrattivi gli investimenti in dollari con conseguente fuga di capitali da questi Paesi. Situazione pesante anche per la Russia che avrebbe difficoltà a ricostituire le sue riserve monetarie e a rimettersi in piedi dalle difficoltà creategli dalle sanzioni e dal basso prezzo del petrolio. Online Sim ha analizzato qui quali sono gli effetti del rialzo sui Paesi emergenti. - L’America riprende fiato
La decisione della Fed è legata soprattutto all’economia americana. La scelta è davvero difficile in una fase incerta come quella attuale. Sbagliare sulla percentuale dell’aumento e sui tempi, potrebbe affossare la ripresa Usa. Se quest’estate, prima della tripla svalutazione dello yuan, il rialzo dei tassi era dato al 50%, ora più della metà è convinto del contrario, anzi lo spera. Chi punta sul rialzo prevede al massimo un +0,25% ma c’è anche chi si accontenterebbe di uno 0,125%. In ogni caso la scelta migliore in questa fase è stare su fondi che puntano su titoli value, ovvero con una crescita di lungo periodo. Online Sim ha analizzato qui i migliori fondi value America.
Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
2 Commenti
Molto interessanti e utili gli ultimi articoli di ieri e oggi, 18 settembre, sulla tematica dei Tassi USA e loro ripercussioni nel Mondo…
Grazie Paolo ci fa piacere il suo apprezzamento a questi articoli!
Il nostro obiettivo è proprio quello di individuare i fatti degli scenari economico-finanziari che hanno più impatto sulle scelte di investimento dei risparmiatori.
A presto e buona lettura dalla redazione del Blog di Online Sim