La Norvegia è in assoluto il maggior produttore europeo di petrolio, ma ha deciso di cambiare pelle. Re Harald V, 79 anni, amatissimo sovrano norvegese ha dato una sterzata decisa verso le energie rinnovabili e ha l’ambizione di arrivare, entro il 2025, ad avere l’intero parco macchine a impatto zero. Come? Consentendo in maniera graduale l’immatricolazione solo di auto e camion nuovi, autobus e minibus elettrici e spingendo verso modelli a emissione zero.
Per il momento nel Paese è in atto una moral suasion, che punta a cambiare le abitudini, ma si arriverà presto a una legge per sancire il cambio di pelle energetico del Paese dove già oggi parco macchine elettrico vale il 20% del totale. Questo non vuol dire che la Norvegia abbia intenzione di rinunciare al primato nel petrolio ma, esattamente come ha fatto l’Arabia Saudita, ha da tempo deciso di diversificare. Tanto che, al momento le vendite di greggio valgono ancora il 45% dell’intero export della Norvegia e quasi il 20% del Prodotto interno lordo (Pil), ma nello stesso tempo il Paese produce il 90% del suo fabbisogno energetico con le rinnovabili.
Norvegia: perché il fondo sovrano cambia strategia
La diversificazione fuori dal petrolio, del resto, è diventata un passo obbligato anche per il fondo sovrano norvegese che con un patrimonio di oltre 790 miliardi di euro è un caso unico al mondo. Il fondo che è gestito secondo principi etici (Sri) e ambientalisti e ha garantito guadagni stellati soprattutto grazie alle riserve petrolifere e di gas della Norvegia, adesso ha perso quasi la metà dei guadagni a causa del calo del prezzo del greggio. Per questo ti responsabili del fondo, che agisce in maniera autonoma rispetto al Governo, hanno deciso di puntare di più sul mercato azionario globale (Norvegia esclusa), alzando il peso in portafoglio fino al 70% (era al 60%) .
L’economia norvegese, nonostante il calo del greggio, resta solida e nell’ultimo mese sia l’indice azionario Norvegia sia quello obbligazionario in corone sono nella top ten dei più redditizi. “I settori dell’economia non legati al petrolio, cresceranno a un ritmo solido nel medio periodo” secondo un’analisi di Nordea, la sgr a cui fanno gli unici prodotti specializzati sul mercato norvegese venduti in Italia. Secondo Erik Johannes Bruce, chief analyst Nordea, la valuta continuerà ad esser forte rispetto a euro e dollaro, l’inflazione è significativamente più bassa (0,3-0,4%) rispetto a quanto previsto dalla Banca centrale norvegese che dovrebbe lasciare i tassi invariati fino a fine anno.
IDEE DI INVESTIMENTO
Dopo i record dell’ultimo mese vale ancora la pena per i sottoscrittori di fondi restare in Norvegia? Per Alfonso Maglio, portfolio manager di Marzotto Sim, i rendimenti e i differenziali delle obbligazioni in corone contro quelle in euro sono rimasti in parte invariati. “La maggiore rivalutazione delle obbligazioni in corone è dovuta in parte all’andamento positivo della corona norvegese che si è apprezzata del 3% circa per effetto del rialzo del prezzo del petrolio” ha detto Maglio. “Per molte di queste obbligazioni, quindi, il guadagno in conto capitale non si è ancora fatto vedere, pertanto, sicuramente per le scadenze più brevi, ma anche per quelle lunghe, l’investimento può ancora essere conveniente”. Con un’avvertenza: si deve tener conto del rischio della valuta, che dopo il rialzo potrebbe correggere togliendo in parte il guadagno finora distribuito.
Ecco il miglior fondo azionario e obbligazionario che investono in Norvegia:
Nordea 1 – Norwegian Equity Fund Classe E Eur (acc) rende il 19,36% da gennaio a ottobre 2016 (+4,67% a tre anni). Il fondo è gestito da Robert Næss che investe seguendo un approccio di tipo fondamentale, seleziona le aziende che vantano una qualità manageriale elevata, generano utili e hanno flussi di cassa consistenti. Energia e finanza sono i primi settori in portafoglio.
Nordea 1 – Norwegian Bond Fund Classe Bp Nok rende il 9,71% da gennaio a ottobre 2016 (+0,45% a tre anni). Il fondo gestito da Harald Willersrud investe in titoli di Stato oppure in obbligazioni emesse da autorità o enti locali.
Note
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