La bocciatura della manovra italiana da parte dell’Europa e il sell-off sui titoli della tecnologia hanno fatto alzare la tensione sui mercati globali. E insieme alla tensione è aumentata la volatilità tanto che la gestione del rischio di portafoglio è diventato il vero tema di investimento in questo ultimo scampolo del 2018 e, soprattutto, il driver che guiderà le strategie dei grandi investitori nel 2019. La case di investimento hanno cominciato a impartire consigli e si dividono tra chi,come Goldman Sachs, pensa sia giusto aumentare la quota di liquidità in portafoglio, e chi, come Aberdeen Standard Investments, reputa sia giusto fare l’esatto contrario approfittando dei ribassi per acquisti di qualità.
La verità, come sempre, sta nel mezzo, o meglio sta nel grado di rischio che un investitore sa di poter sostenere. La costruzione di un portafoglio e di una corretta asset allocation passa prima di tutto da qui: conoscere il proprio grado di rischio e di conseguenza agire. Per Ken Adams, responsabile dell’asset allocation tattica ad Aberdeen Standard Investments, questo è buon momento per le azioni perché non siamo in un momento di vendite indiscriminate come abbiamo visto nella crisi finanziaria del 2008, non c’è panico, ma è indubbio che il rischio sulle azioni sia aumentato.
A preoccupare i gestori, che si sono messi in cerca di un rifugio alternativo ai tecnologici e sembrano averlo trovato nel settore farmaceutico e salute, c’è l’aumento dei tassi di interesse e la sostenibilità dei profitti dei Big hi-tech. In attesa delle mosse della FED, secondo dati Bloomberg, i grandi gestori continuano ad acquistare azioni in maniera selettiva. Tra questi ci sono UBS Wealth Management, DWS Group e JPMorgan Asset Management che reputano i fondamentali azionari ancora interessanti e vedono un mercato ancora rialzista. Per Vincent Juvyns, strategist del mercato globale di JPMorgan Asset Management, i fondamentali azionari rimangono forti, le valutazioni sono in linea o addirittura al di sotto della media a lungo termine e la crescita degli utili dovrebbe rimanere solida nel 2019. La volatilità, però, è cresciuta e per i gestori questo è anche il momento di prendere in considerazione l’adozione di un approccio più equilibrato, puntando per esempio su formule di investimento multi-asset, riducendo anche il rischio.
IDEE DI INVESTIMENTO
Al momento l’indice S&P 500 della Borsa americana è scambiato vicino al livello più basso dall’inizio del 2016 e le azioni europee, la cui caduta è stata esacerbata da preoccupazioni politiche italiane e britanniche, sono ancora più economiche, avvicinandosi quasi ai minimi toccati del 2013. Questi livelli di prezzo rendono le azioni sicuramente allettanti ma bisogna saper bilanciare il rischio. Per Andrea Carzana, gestore azionario Europa di Columbia Threadneedle Investments, per esempio, il rischio Italia c’è nel breve ma non nel lungo periodo e un’ipotesi di tipo greco non è pensabile perché l’Europa non potrebbe permetterselo.
Per valutare il rischio di portafoglio e bilanciare nella maniera migliore gli asset su cui investire (azioni, obbligazioni, liquidità), questo è il momento ideale per scoprire i vantaggi di un portafoglio modello ben equilibrato.
Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
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