Le elezioni del 4 luglio nel Regno Unito hanno messo la parola fine a 14 anni di potere del Partito conservatore. Il partito Laburista guidato da Keir Starmer eredita un Paese che ha di fronte la sfida più impegnativa dalla fine della Seconda guerra mondiale: far ripartire l’economia, rivedere la sanità, affrontare la questione immigrazione, far partire l’ambiziosa strategia per l’edilizia abitativa e mettere in campo una strategia coerente nei confronti dell’Unione Europea.
Le sfide da vincere del governo laburista
- Crescita economica. Nei piani del Governo c’è un cambio di passo con una crescita più elevata rispetto agli altri Paese del G-7, guidata da ambiziose riforme da pianificare nei primi 100 giorni. In primo piano c’è l’edilizia con la costruzione di 1,5 milioni di case in cinque anni.
- Transizione energetica verde. L’obiettivo è far partire progetti di energia pulita cofinanziati con capitale privato e istituire un organismo denominato GB Energy con l’obiettivo di accelerare il percorso verso Net Zero.
- Welfare: sanità e istruzione. Ristrutturare il Servizio Sanitario Nazionale è una promessa fondamentale del governo laburista: ridurre i tempi di attesa. Allo stesso tempo, il governo vuole più insegnanti, asili nido e centri per la colazione gratuita per migliorare l’assistenza all’infanzia e l’istruzione.
Le conseguenze per i mercati
La stabilità politica è rassicurante per i mercati. La vittoria schiacciante dei laburisti riaccende i fari dei grandi investitori sul mercato inglese dopo Brexit e quasi 10 anni di forte volatilità. In particolare:
- La stabilità prevista dopo il voto può aumentare la domanda di asset del Regno Unito.
- Le performance del mercato dei titoli di Stato attrae rispetto ai titoli in euro.
Il mercato UK torna ad essere attraente nel momento in cui le azioni britanniche sono prossime al loro massimo storico, i prezzi delle obbligazioni sono stabili e la copertura contro la debolezza della sterlina è al minimo degli ultimi sette anni. Tanto che, l’ultimo sondaggio tra i gestori di fondi di Bank of America evidenzia una preferenza verso i mercati azionari del Regno Unito e della Spagna.
Vediamo i punti chiave secondo le analisi di Franklin Templeton, Allianz Global Investors e RBC BlueBay AM:
- Cambia il sentiment sulle azioni. Negli ultimi anni si è assistito a un deflusso costante da parte dei fondi dal mercato azionario UK. Il sentiment sulla borsa inglese sta cambiando, le valutazioni sono interessanti e la volatilità sull’indice FTSE 100, che racchiude le principali società quotate inglesi, è al minimo. Il principale beneficiario di una vittoria laburista potrebbe essere l’indice FTSE 250 più focalizzato sul mercato interno, rispetto al benchmark FTSE 100.
- Titoli di Stato come porto sicuro. Nel contesto di diversificazione sul mercato europeo, i titoli di Stato inglesi rappresentano un porto sicuro rispetto per esempio al quelli francesi. Per i gestori il debito inglese è un rifugio contro il caos politico che arriverà nei prossimi mesi nell’area euro e negli Stati Uniti.
- Impatto positivo sulla sterlina. A breve termine l’impatto sulla sterlina è positivo grazie anche alla banca centrale inglese (BoE) che manterrà i tassi d’interesse più alti e più a lungo.
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Note
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