Bastano 10 dollari per fare un salto indietro di 30 anni e ritrovare Super Mario, l’idraulico più famoso dei videogame, che Nintendo ha resuscitato con una versione fatta per iPhone e iPad. La società giapponese che ha creato il personaggio in tuta blu e capellino rosso, ha annunciato che il gioco che si chiama Super Mario Run debutta sull’App Store di Apple il 15 dicembre 2016 disponibile in 151 Paesi, giusto in tempo per Natale. Scaricarla non costa nulla, ma appena si superano i primi tre livelli del gioco, per andare avanti bisogna pagare 10 dollari. Nintendo fa affidamento sulla dipendenza da videogioco che, proprio grazie allo smartphone, è rinata e che la mania scoppiata con Pokémon Go ha messo in luce come fenomeno economico e un affare non solo per chi produce videogames.
Super Mario a parte, i numeri della crescita del settore gaming su smartphone sono impressionanti. Secondo i dati della società di ricerca olandese Newszoo, specializzato in market intelligence del settore videoludico, nel 2016 il valore delle vendite di videogames per iOS, Android e gli altri sistemi operativi mobile dovrebbe arrivare a circa 37 miliardi di dollari a fine 2016, quasi il 37% dell’intero mercato del gaming che vale 99,6 miliardi di dollari (+8,5% rispetto al 2015). Questi numeri, se confermati, certificano il sorpasso del gaming per smartphone e tablet su personal computer, che valgono il 32% del mercato totale, e console scese al 31%. Ma non c’è solo questo. Secondo le stime, la crescita del fatturato del mercato gaming è dovuta per il 21% quasi esclusivamente al boom dei giochi mobili, tanto che la quota di mercato di questi giochi potrebbe salire al 44% del totale entro il 2019. In pratica, un un videogioco su due sarà su dispositivi mobili.
Mobile gaming: Apple e Google nel business dei giochini
Non stupisce, quindi, che le aziende stiano convertendo gran parte dei titoli di successo del passato in nuove storie da scaricare sul telefonino e che la sfida tra console si sia spostata su tablet e smartphone. Sony, per esempio, vuole inserire sugli store di Apple e Google una decina di giochi tra i più popolari videogame per console, tra cui troviamo Arc The Lad Wild Arms e PaRappa the Rapper.
L’annuncio del rilascio di Super Mario Run può dare una nuova spinta al settore, che con questo nuovo titolo potrebbe replicare il successo di Pokémon Go. L’affare c’è anche per gli store digitali, Apple e Google, che sono diventati la sala giochi per milioni di fans e hanno contributo al successo di titoli come Candy Crush o Clash of Clans che sono ormai compagni di viaggio per chi si sposta in tram, metro e treni. L’azienda leader del settore al momento è Activision Blizzard, società californiana, che nel terzo trimestre del 2016 ha avuto una crescita del 58% del fatturato a 1,57 miliardi di dollari, anche grazie all’acquisizione di King, società di gaming mobile e dalla buona performance di giochi come World of Warcraft: Legion and Overwatch e Call of Duty.
Adesso a Wall Street nessuno più chiama questi titoli “giochini” anche grazie a Bobby Kotick, alla guida di Activision Blizzard da 25 anni, che ha staccato a fine novembre 2016 un premio per gli utili riportati negli ultimi tre anni di 56 milioni di dollari.
IDEE DI INVESTIMENTO
Per gli analisti di Morgan Stanley la scelta di Nintendo di usare un titolo di successo per un pubblico più ampio a minore prezzo è il segno che il mercato del gaming sta andato verso questa direzione e che questo comporta un potenziale alto per i titoli di tutto il settore. È il rovesciamento della logica dei ricavi rispetto alla console che prevedeva costi elevati per pochi e i numeri di crescita del settore sembrano dare ragione a questa strategia.
Sulla crescita di questo settore puntano in maniera particolare gli azionari specializzati in beni di consumo. Attraverso Morningstar Direct abbiamo selezionato i migliori tre che hanno dato un peso maggiore in portafoglio a questo settore:
- Invesco Global Leisure Classe E (acc) Eur il fondo è gestito da Ido Cohen e a tre anni rende il 16,88% (+12,58% da gennaio a dicembre 2016). Almeno il 70% del portafoglio è investito in società che producono, progettano, distribuiscono prodotti e servizi legati ad attività del tempo libero delle persone, che possono comprendere società automobilistiche, prodotti per la casa e beni durevoli, media e internet e altre società impegnate a soddisfare le domande dei consumatori.
- Amundi Funds Equity Global Luxury And Lifestyle Classe Su rende l’11,33% a tre anni (+0,25% da gennaio a dicembre 2016). Il fondo è gestito da Anne Leborgne che investe almeno il 67% del patrimonio complessivo in azioni di società di tutto il mondo che svolgono la parte preponderante delle loro attività nei settori dei beni e servizi prestigiosi e di lusso. L’orizzonte di investimento consigliato è di 5 anni.
- Parvest Equity World Consumer Durables Classe N rende il 10,9% a tre anni (+5,5% da gennaio a dicembre 2016). Il fondo è gestito da Pamela Woo e investe in beni di consumo durevoli, nel tempo libero e nei mass media e in settori collegati.
Note
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