Quando sarà il primo taglio dei tassi da parte della BCE? Scopri quali sono le previsioni e quali potrebbero essere le conseguenze del taglio.

Taglio dei tassi BCE: quando sarà?

Combattere l’inflazione e contenerla intorno a una crescita annua del 2% è l’obiettivo della Banca centrale europea (BCE). Il mercato attendeva un taglio nel primo trimestre 2024 che però non è arrivato e probabilmente non arriverà alla riunione dell’11 aprile 2024.

Gli occhi sono puntati sulla riunione prevista il 6 giugno 2024 che, secondo il consensus degli analisti sentiti da Reuters, è la data che segnerà la svolta della politica monetaria delle BCE con il primo taglio dei tassi dopo due anni. Vediamo perché secondo le analisi di Vanguard e Neuberger Berman:

  • L’inflazione cala lentamente. Il dato sull’inflazione di febbraio ha segnato un calo inferiore alle attese anche se minimo. Secondo dati Eurostat, l’inflazione nell’area euro ha avuto un incremento annuale del 2,6% a febbraio 2024 (era 2,8% a gennaio 2024). Le attese degli analisti erano per un incremento del 2,5%. Questo allontana un taglio nella riunione di aprile 2024. Se nei prossimi mesi il dato dell’inflazione non supererà il 2,5% annualizzato in media, l’inflazione nominale su base annua tornerà all’obiettivo entro agosto 2024.
  • Il dato dei salari a maggio 2024. L’altro dato che tiene ferma la politica monetaria della BCE è quello sulla crescita dei salari in Europa nel primo trimestre 2024 che saranno pubblicati a maggio 2024. Al momento, le attese sono per un dato stabile rispetto allo scorso anno.

Le possibili conseguenze

Oggi i tassi in Europa sono al 4,5% (4% quelli sui depositi), ovvero il massimo nella storia dell’Unione Europea. Un taglio dei tassi ha conseguenze su diversi asset di mercato e sui mutui. In particolare:

  • L’impatto sugli investimenti. Le obbligazioni sono le più sensibili all’andamento dei tassi di interesse. Il prezzo dei bond si muove in maniera inversamente proporzionale rispetto ai rendimenti. Se i rendimenti crescono, i prezzi scendono e viceversa. Una riduzione dei tassi tipicamente comporta un aumento dei prezzi delle obbligazioni a lunga scadenza e quindi un calo dei rendimenti. Per le azioni un taglio ai tassi di interesse ha effetti positivi con un rialzo in generale dei prezzi soprattutto se è sostenuto dagli utili delle aziende. Un altro asset molto sensibile ai tassi sono le materie prime, o commodities.
  • L’impatto sui mutui. I più sensibili a un cambio di rotta sui tassi di interesse sono i mutui a tasso variabile che negli ultimi due anni hanno subito un rincaro medio del 50% della rata mensile a causa dei rialzi. Il parametro su cui si misura il tasso di un mutuo variabile è l’Euribor e, secondo un’analisi di Facile.it, sull’andamento dei futures sugli Euribor, le rate potrebbero cominciare a scendere tra maggio e giugno, con un calo compreso tra 14 e 22 euro circa in media. Secondo la simulazione sui futures, l’Euribor a 3 mesi dovrebbe scendere al 3% entro la fine del 2024 e arrivare al 2,65% entro giugno 2025, portando i risparmi sulla rata tra 67 e 100 euro.

I rischi di un taglio dei tassi della BCE

C’è un unico grande rischio legato alla politica monetaria della BCE in questa fase di mercato. Il rischio è che la BCE si muova troppo lentamente con il taglio dei tassi, indebolendo l’euro contro il dollaro.

Come prepararsi al taglio dei tassi

Questa è una fase di grandi cambiamenti per il mercato. In questo scenario è bene rivalutare la propria asset allocation sempre restando coerenti con gli obiettivi e la durata dell’investimento.

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