Cos’è il risparmio amministrato? E quello gestito? Scopri tutte le differenze tra i due, il ruolo dell’intermediario e come funziona la tassazione.
- Cos’è il risparmio gestito e come funziona
- Cos’è il risparmio amministrato e come funziona
- Differenze tra risparmio gestito e amministrato
- La tassazione di risparmio gestito e amministrato
Cos’è il risparmio gestito e come funziona
Il risparmio gestito è una forma di investimento finanziaria con cui si affida a un intermediario professionale – banca, Società di Gestione del Risparmio (SGR), consulenti finanziari o assicurazioni – una porzione del proprio patrimonio per essere investito. L’obiettivo è ottenere un rendimento solitamente nel lungo termine, valutando attentamente il rischio di chi investe.
Sono prodotti finanziari del risparmio gestito:
- Fondi comuni di investimento
- SICAV
- Gestioni patrimoniali (GPM e GPF)
- Portafogli modello
- Fondi pensione
- Polizze vita unit linked
- Exchange Traded Fund (ETF)
- Hedge fund
Cos’è il risparmio amministrato e come funziona
Il risparmio amministrato è una forma di investimento attraverso la quale l’investitore decide autonomamente dove, come e quando investire, delegando a un intermediario professionale – banca, Società di Intermediazione Mobiliare (SIM), Società di Gestione del Risparmio (SGR), Fiduciarie, Family office – tutti gli adempimenti fiscali previsti. In pratica, l’intermediario scelto agisce come sostituto d’imposta e calcola le tasse in base all’aliquota vigente, garantendo l’anonimato dell’investitore.
Sono prodotti finanziari del risparmio amministrato:
- Azioni
- Obbligazioni
- Conti correnti
Differenze tra risparmio gestito e amministrato
La principale differenza tra questi due tipi di risparmio è il potere che si dà all’intermediario.
- Nel risparmio gestito è l’intermediario finanziario scelto, per esempio una banca, a decidere come costruire il portafoglio di investimento, consigliando una corretta asset allocation in base al rischio e agli obiettivi di chi investe.
- Nel risparmio amministrato il compito dell’intermediario si limita al pagamento delle tasse relative al patrimonio investito. In questo caso, non c’è consulenza all’investimento e tutte le decisioni sono lasciate al singolo investitore.
La tassazione di risparmio gestito e amministrato
Anche in ambito fiscale ci sono differenze tra i due tipi di risparmio, vediamo quali.
Le tasse del risparmio gestito
- L’intermediario opera su delega fiscale
- La base imponibile su cui calcolare le tasse è composta da redditi di capitale e anche da redditi diversi (per esempio, immobili detenuti all’estero)
- L’aliquota dell’imposta sostitutiva è del 26% per tutte le plusvalenze, scende al 12,5% per i titoli di Stato italiani ed esteri emessi da Paesi compresi della White List
- Si possono compensare le componenti positive e negative del reddito. In pratica, le plusvalenze e le minusvalenze di un portafoglio del risparmio gestito si possono sommare riducendo il carico fiscale
- Se il portafoglio nel complesso, al netto di plusvalenze e minusvalenze, ha un rendimento positivo, la compensazione si effettua l’ultimo giorno di ogni anno. Se il portafoglio ha un rendimento negativo la perdita può essere riportata a nuovo nei 4 anni successivi, formando un credito di imposta
Le tasse del risparmio amministrato
- L’intermediario svolge il ruolo di sostituto d’imposta
- La tassazione si applica alla vendita dei singoli prodotti finanziari
- L’aliquota dell’imposta sostitutiva è la medesima del risparmio gestito: 26% per tutte le plusvalenze, che scende al 12,5% per i titoli di Stato italiani ed esteri emessi da Paesi compresi della White List
- Le plusvalenze e le minusvalenze che derivano dal risparmio gestito (per esempio, fondi comuni d’investimento, Sicav, ETF) non sono compensabili. Possono essere invece compensate le minusvalenze con eventuali plusvalenze che derivano da azioni, obbligazioni ed ETC
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Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
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