Va avanti la lotta dell’Unione Europea contro la plastica. Il Consiglio Ambiente ha dato il via libera alla proposta di regolamento sugli imballaggi che era stata discussa a metà novembre 2023 e aveva ottenuto il voto contrario solo da parte dell’Italia. Ora la proposta passa in visione al trilogo (Parlamento Europeo, Consiglio dell’Unione Europea e Commissione Europea) seguendo l’iter per diventare legge.

Cosa contiene il regolamento UE contro la plastica

Tra riciclo e riuso, stabilire una regolamentazione sui rifiuti di plastica è un tema spinoso per l’Europa e ha diviso gli Stati membri. Si tratta di un tema chiave sulla strada della sostenibilità perché a livello industriale l’inquinamento da plastica continua ad aumentare. In particolare:

  • Produzione imballaggi in aumento. A discapito delle campagne contro la plastica, secondo dati Eurostat, dal 2010 al 2020 la produzione in valore assoluto degli nuovi imballaggi per abitante è aumentata del 23% ed è pari a 6,5 chili pro capite, mentre quella dei riciclati è cresciuta del 32% e vale 3,2 chili pro capite. L’aumento del divario tra plastica generata e riciclata è stato più marcato nel 2020.
  • Gli obiettivi UE per ridurre produzione e rifiuti. Nel regolamento UE che ha cominciato il percorso legislativo ci sono obiettivi specifici di riduzione della produzione di imballaggi in plastica: il 5% entro il 2030, il 10% entro il 2035 e il 15% entro il 2040. Anche i rifiuti in plastica devono diminuire: il 10% entro il 2030, il 15% entro il 2035 e il 20% entro il 2040.
  • Limitazioni agli imballaggi monouso. La guerra al monouso in plastica va avanti, ma non sarà su tutto. Spariranno, per esempio, le confezioni degli hotel per i prodotti da toilette e le pellicole termoretraibili per le valigie negli aeroporti, ma continueranno a esistere gli imballaggi monouso alimentari perché garantiscono sicurezza e tutela della salute pubblica. Per esempio, i sacchetti per alimenti sfusi che si trovano nei supermercati resteranno ma la proposta è che siano ancora più leggeri (inferiori a 15 micron).
  • Incoraggiato il riuso. Secondo il regolamento dell’UE, il riutilizzo e la ricarica degli imballaggi deve diventare di uso comune. Per esempio, i distributori di cibo e bevande da asporto dovranno consentire ai consumatori di usare un proprio contenitore. Questo vale per hotel, ristoranti e bar.
  • Riciclare e differenziare. Le caratteristiche degli imballaggi saranno definite per legge e il materiale dovrà essere riciclabile e rispondere a una serie di criteri rigorosi. Sono previste alcune eccezioni temporanee, per esempio per gli imballaggi alimentari in legno e cera. Inoltre, ai Paesi UE verrà chiesto di garantire la raccolta differenziata del 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029. I Paesi che saranno più virtuosi nel riciclo avranno deroghe rispetto al riuso.
  • Divieto di export di rifiuti per il riciclo. Dal 2026 sarà vietato esportare rifiuti di plastica verso Paesi extra UE. L’obiettivo è evitare che i rifiuti di plastica che oggi finiscono in Paesi poveri per essere ufficialmente riciclati, finiscano invece dispersi nell’ambiente per la mancanza di strutture e di controlli adeguati.

IDEE DI INVESTIMENTO

Riuso e riciclo sono due punti cardine dell’economia circolare che non riguarda solo la plastica. Per investire con un’ottica di lungo termine sui megatrend dell’economia circolare che abbraccia tanti settori della sostenibilità e delle materie prime ci sono fondi azionari tematici. Ecco dove investono i migliori fondi presenti sulla piattaforma di Online SIM.

  • Robeco Capital Growth Funds Circular Economy Equities Classe D EUR Acc è un fondo azionario globale che investe in aziende che riducano il consumo complessivo di risorse limitate e prevengano la perdita di biodiversità. Partito nel 2020, investe in aziende che promuovono modelli di business efficienti sotto il profilo delle risorse per quanto riguarda la produzione e il consumo di beni, in linea con i principi dell’economia circolare. Beni industriali e tecnologia sono i primi settori in portafoglio con il 61%. Il mercato Usa è vale il 58%. Rende il 15,19% da inizio anno (dati Morningstar aggiornati a dicembre 2023).

Robeco Capital Growth Funds Circular Economy Equities Classe D EUR Acc

  • BlackRock Global Funds – Circular Economy Fund Classe E2 USD è un azionario globale che investe almeno l’80% del patrimonio totale in titoli azionari di società a livello globale che beneficiano o contribuiscono al progresso dell’economia circolare. Partito nel 2019, il fondo investe il 53% del portafoglio in beni industriali e beni di consumo. Il mercato Usa vale il 50%. Rende il 9,86% da inizio anno (dati Morningstar aggiornati a dicembre 2023).

BlackRock Global Funds - Circular Economy Fund Classe E2 USD

  • Decalia Circular Economy Classe A1 EUR Acc è un fondo azionario globale che investe in azioni che beneficeranno strutturalmente del passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare, con un impatto positivo sull’ambiente grazie al loro modello di business. Partito nel 2019 ha come primo settore in portafoglio i beni industriali (25%) seguito dalla tecnologia (23%). Il mercato Usa vale il 64%. Rende l’8,37% da inizio anno (dati Morningstar aggiornati a dicembre 2023).

Decalia Circular Economy Classe A1 EUR Acc

  • Candriam Sustainable – Equity Circular Economy Classe C Usd è un azionario globale che investe in aziende che forniscono soluzioni per una transizione verso un’economia circolare per affrontare le principali sfide sostenibili, sulla base di una gestione discrezionale. Il fondo è partito nel 2020 e seleziona le aziende in base anche all’analisi proprietaria dei criteri ESG. Beni industriali e tecnologia pesano per il 50% sul portafoglio, il mercato Usa è vale il 64%. Rende il 2,34% da inizio anno (dati Morningstar aggiornati a dicembre 2023).

Candriam Sustainable - Equity Circular Economy Classe C Usd

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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