I bambini della Generazione Z stanno per diventare i più grandi consumatori del pianeta e questo lascia presagire molte opportunità per Stati Uniti e in Cina, meno in Europa e Giappone. Ma i brand in molti paesi sviluppati con economie meno solide non stanno esultando. Questo perché i giovani della Gen Z sono cresciuti all’ombra delle crisi finanziarie e delle recessioni economiche, e sono indelebilmente segnati dalla frugalità. Lo dimostra un sondaggio Bloomberg che evidenzia come la Gen Z sia refrattaria al consumismo eccessivo. La ragione? Hanno visto i loro genitori travolti dalla crisi finanziaria del 2008 e sono attratti dai negozi dell’usato, dai marchi sostenibili e dal risparmio, anche quando hanno un lavoro stabile e salari in aumento. Ciò è particolarmente vero in Europa e in Giappone, dove la crescita non è riuscita a riprendersi come negli Stati Uniti e in Cina, e dove la Gen Z è molto attenta alle proprie finanze e spaventata dal futuro.

Diffidenti e molto selettivi, i Gen Z stanno ribaltando convinzioni e stereotipi. Vogliono che le aziende prendano posizioni politiche e si affidano molto agli influencer online per fare acquisti, ma a sorpresa in America hanno fatto rinascere i centri commerciali che sono ritornati a essere un punto di riferimento per gli acquisti. Il negozio fisico e non virtuale è tornato di moda, ma la Gen Z ne sta cambiando i contorni. Questi consumatori giovani – dai 7 ai 22 anni – interagiscono in modo diverso con i centri commerciali rispetto ai loro fratelli più grandi, i Millennials, e ai genitori della Gen X prima di loro. Vogliono che il negozio offra un’esperienza di consumo che possa unire il virtuale, ovvero smartphone e App, con lo spazio fisico. Come rileva la ricerca di Accenture che mette a confronto i consumi dei Millennials contro quelli della Gen Z, i canali online come YouTube stanno diventando abituali per gli acquisti, ma il video da solo non basta più: la diffidente Gen Z vuole anche toccare con mano, almeno in America.

Se andiamo in Cina, invece, il comportamento della Gen Z è diametralmente opposto: qui i giovani sono fiduciosi, spensierati e spendono oltre 7.000 dollari all’anno in beni di lusso, anche prima dei 21 anni. Lo rileva lo studio A generation without borders di OC&C Strategy Consultants che ha messo a confronto gli stili di vita e di consumo della Gen Z nei principali Paesi. Si scopre così che i giovani cinesi sono entusiasti del futuro e non si preoccupano delle loro prospettive di carriera o della politica internazionale, nonostante una guerra commerciale in corso, e questo spiega perché i più grandi marchi del lusso puntano in maniera decisa sulla Cina. Secondo lo studio di OC&C Strategy Consultants la differenza di atteggiamento della Gen Z in Cina è dovuta alla crescita economica che hanno vissuto dalla nascita, a differenza dei loro colleghi americani, europei e anche giapponesi che hanno vissuto la crisi finanziaria del 2008 e le sue conseguenze brutali, e sono consapevoli di quanto sia difficile guadagnare abbastanza per permettersi l’acquisto di una casa.

IDEE DI INVESTIMENTO

Diffidenti o molto ottimisti a seconda del Paese in cui si trovano, i giovani under 22 sono un target esplosivo per i consumi globali: secondo l’analisi di Accenture, solo negli Stati Uniti, entro il 2020 avranno un potere di acquisto di oltre 40 miliardi di dollari, circa il 40% della spesa totale. Ma bisogna conquistarli. Sono più facili da convincere gli under 20 cinesi che già oggi pesano per il 15% sulla spesa della propria famiglie, contro il 4% negli Stati Uniti, anche se la stragrande maggioranza non ha ancora uno stipendio.

Il consumo generazionale è un megatrend di investimento demografico. Per investire su questo megatrend ci sono fondi azionari specializzati:

  • Candriam Equities L Global Demography Class C EUR Cap, un azionario internazionale gestito da Johan Van Der Biest e Rudi Van den Eynde (+10,27% a tre anni secondo dati Morningstar) che investono in tecnologia e salute come primi settori e danno un peso preponderante all’America.
  • Schroder Global Demographic Opportunities Classe A Eur Hedged, un azionario internazionale, gestito da Charles Somers e Katherine Davidson (+10,08% il rendimento a 3 anni secondo dati Morningstar) che puntano sull’America e sui settori tecnologia e beni industriali.
  • Fidelity Global Demographics Fund – E-ACC-Euro (Hedged) un azionario internazionale gestito da Aneta Wynimko e Velislava Dimitrova (+7,24% il rendimento a tre anni secondo dati Morningstar) che puntano su salute e tecnologia e su America ed Europa quasi equamente pesati in portafoglio.
  • Punta decisamente sui consumi dei Millennials ma dà spazio anche alla Gen Z e ai loro consumi, DECALIA Millennials Classe A1 Acc EUR (+5,59% a tre anni secondo dati Morningstar) che ha gli Stati Uniti come primo mercato e la tecnologia e i beni di consumo come settori più pesati in portafoglio.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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