La discesa dell’inflazione in Italia è stata solo un’illusione. A maggio 2023 l’inflazione è risalita all’8,2%, dal 7,6% di aprile. Colpa dei prezzi dell’energia secondo le rilevazioni ISTAT. Per contenerla non bastano le manovre della banca centrale europea (BCE) sui tassi. Infatti, al momento, hanno provocato solo rincari per le famiglie che hanno mutui e prestiti. Per battere l’inflazione una strada efficace è far crescere l’economia circolare. Ovvero smettere di comprare beni nuovi e utilizzare quelli che si hanno già, riciclando i materiali.
A suggerirlo è il quinto Rapporto sull’economia circolare in Italia a cura del Circular Economy Network che indica che questa è la strada giusta per battere l’inflazione. Lo stiamo facendo? Dai dati non sembra. In particolare:
- Nel 2023 solo il 7,2% dell’economia mondiale è circolare, cinque anni fa era il 9,1% del Prodotto interni lordo (PIL) globale.
- Il consumo dell’economia globale è 100 miliardi di tonnellate di materiali all‘anno.
- Secondo le stime il consumo di materie prime è destinato a raddoppiare entro il 2050 rispetto ai livelli del 2015.
Economia circolare: l’Europa accelera sui consumi sostenibili
Spingere l’economia del riuso è uno degli obiettivi del Green Deal europeo. A maggio 2023 è stato compiuto un passo importante in questa direzione. Il Consiglio UE si è schierato a favore della direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde. La posizione del Consiglio dà forza ai diritti dei consumatori e spinge le aziende a offrire prodotti durevoli e sostenibili.
Si tratta di un passo importante nella direzione del cosiddetto End of Waste, ovvero della Cessazione della qualifica di rifiuto. Questo si riferisce a un processo di recupero eseguito su tutti i prodotti, rifiuti compresi, al termine del quale si diventa un prodotto nuovo e utile, riciclato.
In pratica l’Europa chiede di:
- Eliminare le definizioni generiche. Non potranno più essere usati termini come “ecocompatibile”, “verde” o “neutrale dal punto di vista climatico”. Queste affermazioni non potranno più essere usate per pubblicizzare prodotti o processi in termini così generici
- Certificazioni comprensibili. Per consentire ai consumatori di capire cosa comprano saranno introdotti marchi di sostenibilità basati su sistemi di certificazione ufficiali o registrati come marchi di certificazione o stabiliti da autorità pubbliche.
- Informazioni obbligatorie. Ai consumatori dovranno essere fornite alcuni dati come informazioni sulla durabilità e riparabilità del prodotto o sui metodi usati dai professionisti per comparare la sostenibilità dei prodotti che vendono.
- Una lista nera per chi non si adegua. Le aziende che non forniranno tutte le indicazioni richieste finiranno in una lista nera pubblica che potrà essere facilmente consultata.
IDEE DI INVESTIMENTO
Per investire con un’ottica di lungo termine sui megatrend dell’economia circolare che abbraccia tanti settori della sostenibilità e delle materie prime ci sono fondi azionari tematici. Ecco dove investono i migliori fondi presenti sulla piattaforma di Online SIM.
- Robeco Capital Growth Funds Circular Economy Equities Classe D EUR Acc è un fondo azionario globale che investe in aziende che riducano il consumo complessivo di risorse limitate e prevengano la perdita di biodiversità. Partito nel 2020 il fondo rende a tre anni l’11,39% (dati Morningstar aggiornati a maggio 2023) investe in aziende che promuovono modelli di business efficienti sotto il profilo delle risorse per quanto riguarda la produzione e il consumo di beni, in linea con i principi dell’economia circolare. I beni industriali sono il primo settore in portafoglio con il 41%. Il mercato Usa è vale il 59%.
- BlackRock Global Funds – Circular Economy Fund Classe E2 USD è un azionario globale che investe almeno l’80% del patrimonio totale in titoli azionari di società a livello globale che beneficiano o contribuiscono al progresso dell’economia circolare. Partito nel 2019, il fondo rende a tre anni l’8,81% (dati Morningstar aggiornati a maggio 2023) investe il 51% del portafoglio in beni industriali e beni di consumo. Il mercato Usa vale il 49%.
- Candriam Sustainable – Equity Circular Economy Classe C Usd è un azionario globale che investe in aziende che forniscono soluzioni per una transizione verso un’economia circolare per affrontare le principali sfide sostenibili, sulla base di una gestione discrezionale. Il fondo è partito nel 2020 e rende a tre anni l’8,20% (dati Morningstar aggiornati a maggio 2023) seleziona le aziende in base anche all’analisi proprietaria dei criteri ESG. Beni industriali e tecnologia pesano per il 40% sul portafoglio, il mercato Usa è vale il 64%.
- Decalia Circular Economy Classe A1 EUR Acc è un fondo azionario globale che investe in azioni che beneficeranno strutturalmente del passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare, con un impatto positivo sull’ambiente grazie al loro modello di business. Partito nel 2019 rende a tre anni l’1,79% (dati Morningstar aggiornati a maggio 2023) ha come primo settore in portafoglio la tecnologia (27%) seguita dai beni industriali (21%). Il mercato Usa vale il 68,7%.
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Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
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