Per gli analisti di Morgan Stanley non c’erano dubbi quando a novembre dello scorso anno definirono il biotech il settore su cui puntare nel 2017. Alla fine del primo semestre dell’anno mai previsione fu più azzeccata. Il settore ha guadagnato in Borsa oltre il 10% e il trend che spinge i biotecnologici da novembre 2016 non sembra essersi esaurito. Tanto che l’indice dei fondi azionari specializzato nel settore biotech, secondo dati Fida, è salito del 15,6% da gennaio a giugno 2017 (+7,95% soltanto nell’ultimo mese)
Secondo gli analisti di Morgan Stanley, a spingere il comparto è la quantità di prodotti in sviluppo delle aziende: sono circa 4500 i nuovi farmaci biotech in sperimentazione, a cui si è aggiunto l’effetto Trump e la spinta della Cina.

La domanda da farsi adesso è se il settore ha ancora le carte in regola per correre. Secondo l’analisi di Morningstar ci sono ancora titoli sottovalutati ma la selezione è diventata più dura. «Dopo la correzione dell’anno scorso crediamo che quest’anno sarà un anno positivo per il settore Biotech che è caratterizzato da trend strutturali di crescita che continuano e continueranno a trainare il mercato. Ribadiamo ancora una volta la nostra positività sul settore che sembra essere finalmente rientrato nello screening degli investitori con flussi in entrata che sono tornati ad essere fortemente positivi», ha detto Stefano Reali, vice direttore Pharus Management SA che con con Pharus sicav biotech è campione di rendimento (+16,1%) da gennaio a giugno 2016 e ha sintetizzato in 4 punti quali sono gli elementi chiave che trainano il mercato.

  • Invecchiamento della popolazione: tra i trend secolari che sostengono il settore troviamo le aspettative di vita costantemente in crescita e il progressivo invecchiamento della popolazione, i quali comportano un incremento dei costi sanitari pro capite.
  • Farmaci in pipeline: una delle principali ragioni del successo delle biotecnologie risiede nel numero di farmaci che sono nelle varie fasi di ricerca e sviluppo. Le aziende Biotech investono più del doppio delle società farmaceutiche nelle attività di ricerca e sviluppo.
  • Fusioni e acquisizioni: la folta pipeline di farmaci rivoluzionari è uno dei fattori che attira l’attenzione delle grandi case farmaceutiche verso l’acquisizione dei laboratori biotech. Quest’ultimi trovano conveniente venire inglobati in realtà più grandi, pronte a immettere l’eventuale prodotto sul mercato. A sua volta, l’azienda di dimensioni maggiori nell’acquisire la minore compra l’idea e la ricerca collegata. Si innesca cosi una frenetica e costante attività di fusioni ed acquisizioni che sostiene la crescita del settore.
  • Contesto Normativo: il quadro normativo e politico per il settore biotech è nettamente migliorato in tutto il mondo. Negli ultimi anni la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato numerosi nuovi farmaci altamente innovativi, con tempi di approvazione sempre più rapidi.

 

IDEE DI INVESTIMENTO

Il contesto normativo è senza dubbio uno degli elementi chiave per il settore biotech. In questo senso, l’amministrazione Trump sta preparando da tempo un ordine esecutivo sul prezzo dei farmaci e al contrario di quanto si aspettava il mercato, sembra che il provvedimento sia più incentrato sulla riduzione di regolamentazione più che sulla riduzione dei prezzi dei farmaci. Questa circostanza è favorevole per le società biotech che spesso studiano farmaci altamente innovative volti a curare malattie altrimenti mortali e che beneficeranno di una semplificazione regolatoria sul processo di approvazione dei farmaci.

Nel frattempo i gestori sono diventati più selettivi. La rotazione del settore biotech all’interno dei portafogli dei gestori è cominciata alla ricerca dei titoli di maggior valore.
Sono 16 i fondi azionari biotech e farmaceutici con oltre il 30% di titoli legato al settore biotecnologico in portafoglio, mentre a fine giugno sono rimasti una decina quasi tutti con rendimenti a due cifre:

Fondi azionari Biotecnologie e Farmaceutici con oltre il 30% in biotech

ProdottoPeso settore biotech
in portafoglio
Rendimento YTDRendimento 3y
Zeus Capital SICAV DNA Biotech B Acc97,24%14,24%17,13%
Selectra J. Lamarck Biotech A94,83%11,90%20,06%
Credit Suisse (Lux) Global Biotech Innovators Equity Fund ClasseB USD Cap88,26%14,24%15,33%
Candriam Equities L Biotechnology Classe C86,02%14,30%16,03%
Franklin Biotechnology Discv A(acc)USD84,44%7,26%13,83%
UBS (Lux) EF Biotech (USD) P-acc84,31%15,39%16,10%
Pictet - Biotech Classe R Usd84,06%13,72%12,92%
Variopartner Sectoral Biotech Opps P$Acc82,24%27,82%---
Pharus SICAV Biotech A EUR Acc81,90%16,10%---
Polar Capital Biotechnology I Inc81,70%15,11%23,46%
SEB Concept Biotechnology D69,78%3,93%8,48%
Jb Ef Health Innovation Fund Usd Classe B51,84%13,62%14,22%
EdRF Global Healthcare A EUR36,01%5,16%12,22%
Jpm Global Healthcare D(acc)-usd34,06%7,85%10,29%
PHARMA/wHEALTH R (USD)31,59%7,21%13,48%
Janus Global Life Sciences A $ Acc31,24%10,96%15,32%
Nella tabella, i fondi azionari biotech e healthcare con più del 30% di titoli biotech in portafoglio. Fonte: Morningstar Direct. Dati aggiornati al 14 luglio 2017.

L’offerta completa di fondi e SICAV è disponibile sul sito Online SIM.

Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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