L’educazione finanziaria della Generazione Z , i nati tra il 1995 e il 2010, si basa moltissimo sul fai da te, su informazioni acquisite sui social media e questo li porta a preferire investimenti speculativi di breve termine, come le criptovalute, trascurando la costruzione di una gestione patrimoniale a lungo termine. A questa conclusione è arrivato il report di CFA Insitute che ha preso in considerazione le abitudini di risparmio dei giovani americani, canadesi, inglesi e cinesi.

La Gen Z non ha paura di rischiare tutto

Le App di trading e i consigli che arrivano da YouTube valgono più di quelli di un consulente finanziario tradizionale. Ma se chi lavora in finanza diventa un fininfluencer, ovvero un influencer finanziario digitale, allora ha tutte le carte in regola per fare breccia nel portafoglio della Gen Z. Gli investitori della Generazione Z hanno fiducia nel futuro e nella loro capacità di raggiungere i propri obiettivi finanziari. Per questo il 46% degli intervistati è disposto ad assumersi rischi finanziari anche superiori alla media. In particolare:

  • Eccesso di fiducia nelle proprie capacità. Sono abbastanza sicuri delle loro conoscenze in tema di investimenti. Quasi la metà (48%) del campione afferma di saperne di più dei propri genitori, e uno su tre (33%) è estremamente o molto fiducioso di avere la capacità di prendere decisioni di investimento in modo autonomo.
  • Paura di perdere l’occasione. L’ansia sociale di essere esclusi da esperienze importanti, la cosiddetta Fear of missing out (FOMO), c’è anche nel campo degli investimenti e questo porta la Gen Z a rischiare tutto. La ragione? Pensano che la loro generazione si trovi a dover affrontare condizioni economiche molto più difficili che in passato.
  • La libertà di essere autonomi. La tolleranza alle perdite è elevata perché i giovani pensano di avere il tempo di correggere le loro decisioni, hanno scarse risorse finanziarie e quasi l’80% non ha persone a carico.
  • Passione criptovalute. Lo strumento di investimento più popolare è la criptovaluta e circa il 20% del campione investe solo in questo modo. Nel preferenze seguono le azioni possedute dal 41% del campione analizzato, mentre solo il 35% acquista fondi comuni di investimento. Tutto questo si traduce in un portafoglio molto rischioso e potenzialmente volatile.

Generazione Z: alla finanza preferisce l’auto di lusso

Sul fronte investimenti la Generazione Z è poco diversificata, molto coinvolta nelle criptovalute, e particolarmente vulnerabile a grandi perdite. E quando i Gen Z raggiungono una posizione finanziaria rilevante si allontanano ancora di più dagli investimenti tradizionali. Lo dice lo Study of Wealthy Americans di BofA 2024 che ha coinvolto 1.000 persone con un patrimonio investibile di almeno 3 milioni di dollari. Il risultato? Gen Z e anche Millennial scelgono di acquistare orologi e auto rare al posto di azioni e obbligazioni. In particolare:

  • Meno investimenti tradizionali e più alternativi. Il 72% di chi ha meno di 43 anni è scettico sull’opportunità di investire esclusivamente in attività tradizionali (la percentuale scende al 28% per investitori con più di 44 anni).
  • Godersi le cose belle della vita. Il 94% della Gen Z e dei Millennial preferisce investire in oggetti da collezione: orologi, gioielli, borse, vini e liquori ricercati. A questi beni si aggiungono anche le auto rare, l’antiquariato, le scarpe da ginnastica e l’arte in generale.

IDEE DI INVESTIMENTO

Online SIM è la piattaforma digitale per investire in fondi comuni di investimento, uno strumento finanziario decisamente meno rischioso rispetto alle criptovalute☺.
Su Online SIM trovi un portafoglio modello realizzato in fondi passivi Vanguard e pensato proprio per la Generazione Z.  

Scopri di più su come investire sulla piattaforma Online SIM.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Articolo precedente

Investire sostenibile: la battaglia del greenwashing

Articolo successivo

Cina: il piano per sostenere la crescita nel lungo termine

Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

Link ai social:

Nessun commento

Lascia un commento

Ho preso visione dell'informativa


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.