La commissione per gli Affari economici e monetari del Parlamento europeo ha bruciato le tappe e, in anticipo sulla scadenza di fine 2018, ha approvato il regolamento che norma i Pan-european personal pension product (PEPP) che sancisce il diritto per i cittadini dell’Unione europea di godere dei benefici di una nuova forma di pensione privata valida in tutti i Paesi membri annullando, di fatto, il problema della portabilità di un prodotto finanziario. Oggi il mercato della previdenza integrativa UE ha un valore potenziale da qui al 2030 di circa 700 miliardi; secondo un’analisi di Ernst and Young, con l’introduzione dei PEPP potrebbe valere oltre 2.100 miliardi di euro.
Il via libera ai PEPP era atteso e fortemente auspicato perché risponde a due fenomeni che stanno caratterizzando la società europea: da una parte c’è il costante invecchiamento della popolazione, con tassi di natalità costantemente bassi e maggiori aspettative di vita che stanno creando un nuovo assetto sociale dell’UE; dall’altra, all’interno dei Paesi c’è una dinamica occupazionale sempre più vivace che mostra come sia ormai un’abitudine cercare lavoro anche all’estero, oltre che nel proprio Paese come dimostra il report Eurostat EU citizens in other EU Member States realizzato dall’ufficio statistico dell’Unione europea che ha preso in considerazione le persone in età lavorativa tra i 20 e i 64 anni ed è aggiornato al 2017.
Il tasso di occupazione degli italiani negli altri Paesi europei, per esempio, risulta più alto di quello di chi vive in Italia: 62,3% è la percentuale che racchiude gli italiani che risiedono e lavorano in Italia, mentre è del 75,6% quella relativa agli italiani residenti e lavoratori in un altro paese dell’UE. La media UE degli occupati in Paesi diversi dal proprio, secondo il report Eurostat, è del 76,1%. Poter contare su una pensione portabile in tutti i Paesi europei è un vantaggio per questi lavoratori.
IDEE DI INVESTIMENTO
Con l’introduzione dei Pan-european personal pension product (PEPP) il Parlamento europeo vuole dare la possibilità di scegliere un prodotto pensionistico certificato da un’etichetta di sicurezza europea. Fino ad oggi, se un lavoratore di uno Stato membro dell’UE percepiva una pensione integrativa ma cambiava Stato, rischiava di perdere i diritti acquisiti. Oggi, con i PEPP questo svantaggio decade.
Vediamo quali sono le caratteristiche principali dei PEPP che saranno operativi dal 2019:
- Secondo il progetto i Prodotti individuali pensionistici paneuropei (PEPP) avranno marchio europeo che dà a lavoratori dipendenti o autonomi, ma anche agli studenti, che vorranno assicurarsi una pensione integrativa, la possibilità di versare contributi in qualunque Paese UE ci si trovi con standard unificati.
- Sono previste una serie di tutele: nel caso di default verrà assicurato il recupero del capitale iniziale. Per questa ragione i PEPP sono una soluzione di investimento anche per giovani disoccupati e studenti che se cominceranno a versare contributi presto avranno una pensione integrativa più alta.
- Dal punto di vista fiscale non c’è un’armonizzazione dei regimi, ma standard comuni e un passaporto europeo che ne garantirà la trasferibilità all’interno dell’Unione. La raccomandazione della Commissione sul trattamento fiscale dei prodotti pensionistici individuali parla di “stesso trattamento fiscale concesso ai prodotti nazionali analoghi esistenti”.
- Per lanciare sul mercato prodotti PEPP gli intermediari dovranno essere autorizzati dall’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) e la distribuzione elettronica sarà il canale privilegiato per raggiungere tutti i cittadini europei ovunque si trovino.
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