Il regalo di Natale per chi ha un lavoro nel settore privato è la Busta arancione per integrare l’assegno. Il mittente è Tito Boeri, presidente dell’Inps, che ha preparato il pacco natalizio solo per circa 150 mila persone “perchè non è stata data l’autorizzazione dai ministeri per superare il vincolo di spesa, la spesa per spedizioni è contingentata”. Cosa vuol dire? Non ci sono i soldi per i francobolli. Eppure, l’operazione Busta arancione per la simulazione della pensione futura è uno dei tasselli verso un nuovo sistema pensionistico italiano e una nuova società (leggi qui l’approfondimento di Online Sim) a cui l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) ha appena assegnato voti alti.

Secondo il rapporto Ocse Pensions at a glance 2015, l’Italia ha fatto importanti riforme del sistema previdenziale in direzione dell’aumento dell’età di uscita dal lavoro e della riduzione della spesa futura ma perché il sistema sia finanziariamente sostenibile, ma “sono necessari “ulteriori sforzi negli anni a venire”. La ragione? Il nostro Paese ha la spesa previdenziale più alta dopo la Grecia rispetto al Pil (15,7% nel 2013 a fronte dell’8,4% medio nell’Ocse) e contributi previdenziali sul lavoro dipendente rispetto alla retribuzione al 33%, un livello molto alto tra i Paesi Ocse.

Le riforme che si sono susseguite negli ultimi 10 anni hanno provato a modificare il sistema. E quella del 2011 in particolare ha cominciato a riportare gli italiani sulla terra di un sistema pensionistico in linea con la media europea. Ma siamo ancora lontani.

Secondo le simulazioni Inps, è già visibile un calo dell’assegno per chi è nato nel 1980: sarà inferiore del 25% rispetto a quello che percepisce chi è nato nel 1945 e oggi ha 70 anni. Ma non solo: tre pensionati su quattro nati nel 1945 sono usciti dal lavoro prima dei 60 anni, mentre chi è nato nel 1980 andrà in pensione prima dell’età di vecchiaia (70 anni nel 2050) in meno del 40% dei casi.

Nel mezzo del cammino della riforma, la Busta Arancione serve per calcolare quanto vale l’assegno previdenziale, anche per preparare il lavoratore a costruirsi una pensione integrativa. Ecco come funziona:

  • La busta arancione è nata per essere inviata a tutti i lavoratori ancora in attività, purché si tratti di dipendenti del settore privato, oppure di autonomi come gli artigiani, i commercianti e le partite IVA iscritte alla Gestione Separata. Dal 2016, il prospetto sarà disponibile anche per i dipendenti statali.
  • Il lavoratore può calcolare attraverso un software il proprio gap previdenziale, cioè la differenza tra l’ultima retribuzione che percepirà prima di mettersi a riposo e l’assegno pensionistico maturato a fine carriera. Il software tiene conto di carriera del lavoratore, crescita ipotetica dei suoi redditi, andamento del Pil e dell’inflazione. Tutti questi fattori possono infatti influire in maniera determinante sull’ammontare della pensione futura. L’ipotesi di base, utilizzata per determinare l’assegno, è calcolata per l’età della pensione di vecchiaia.
  • Anche dopo l’arrivo della Busta arancione, l’utilizzo dei servizi online tramite codice Pin, da richiedere è il canale migliore una pratica consigliabile per avere le idee un po’ più chiare, anche dopo l’arrivo della Busta Arancione di carta.


IDEE DI INVESTMENTO

Un’uscita anticipata dal mondo del lavoro con un assegno più basso rende ancora più importante crearsi un secondo assegno pensionistico con un fondo pensione (leggi qui per capire come funzionano).

Online Sim, la piattaforma italiana del risparmio gestito, offre ai suoi clienti la possibilità di investire in fondi pensione in completa autonomia scegliendo a zero commissioni di ingresso e con commissioni di gestione molto competitive. Tra i prodotti ci sono:

  • Arca previdenza. Fondo pensione che investe sui mercati finanziari con differenti profili ed offre 5 linee di investimento, diversificate per grado di rischio, dal più alto al più basso, di cui 2 garantite.
  • Seconda Pensione. Il fondo gestito da Amundi Sgr che consente di costruire nel tempo un trattamento pensionistico complementare al sistema obbligatorio investendo i contributi versati nelle differenti possibilità offerte dal fondo pensione. Il fondo è articolato in 5 comparti di investimento, differenziati per grado di rischio dal più dinamico al più prudente, e in 1 comparto garantito.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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