Scopri quali sono i pro e contro di questa scoperta e come investire sul megatrend dell’energia sostenibile.

Pro e contro dell’energia nucleare

L’energia nucleare offre una soluzione potenzialmente efficace per ridurre le emissioni di gas serra e produrre energia affidabile, ma i rischi, specialmente legati alla sicurezza e alla gestione dei rifiuti e i costi continuano a limitare l’adozione su larga scala. Ecco i principali pro e contro.

Pro dell’energia nucleare

  • Bassa emissione di gas serra. L’energia nucleare produce pochissime emissioni di gas serra durante il funzionamento, rendendola una fonte “pulita” rispetto ai combustibili fossili. Contribuisce alla riduzione del cambiamento climatico. L’energia nucleare può contribuire a ridurre la dipendenza da petrolio, carbone e gas naturale, soprattutto in Paesi che importano gran parte delle loro risorse energetiche. Secondo il Nuclear Energy Institute, l’energia nucleare ha evitato l’emissione di 470 milioni di tonnellate di CO2 nel 2023, pari a rimuovere circa 100 milioni di auto dalle strade ogni anno.
  • Efficienza energetica. Le centrali nucleari producono grandi quantità di energia da piccole quantità di combustibile. Un singolo reattore nucleare può generare enormi quantità di elettricità costante, riducendo la dipendenza da fonti intermittenti come l’eolico e il solare.
  • Continuità nelle produzione. A differenza delle fonti rinnovabili che dipendono dal clima (sole, vento), le centrali nucleari possono funzionare 24 ore al giorno, fornendo energia costante e sicura.
  • Potenziale tecnologico. I reattori di nuova generazione e le tecnologie come la fusione nucleare potrebbero offrire soluzioni più sicure e più efficienti in futuro.

Contro dell’energia nucleare

  • Scorie radioattive. Uno dei principali problemi dell’energia nucleare è la gestione delle scorie radioattive, che rimangono pericolose per migliaia di anni. La mancanza di soluzioni definitive per lo smaltimento sicuro rappresenta una sfida significativa. Greenpeace ha messo in guardia sul crescente volume di rifiuti nucleari, evidenziando problemi in strutture di stoccaggio che potrebbero compromettere l’ambiente.
  • Rischio di incidenti. Incidenti come quelli di Chernobyl (1986) e Fukushima (2011) hanno dimostrato che, nonostante le misure di sicurezza, esistono rischi legati al funzionamento delle centrali nucleari, con potenziali conseguenze devastanti per l’ambiente e la popolazione.
  • Costi elevati. La costruzione di centrali nucleari richiede investimenti iniziali molto elevati, e anche i costi di manutenzione, disattivazione e gestione delle scorie sono significativi. Inoltre, i progetti possono subire ritardi, con conseguente aumento dei costi.
  • Rischio armi nucleari. L’uso della tecnologia nucleare per scopi energetici può essere legato al rischio di proliferazione di armi nucleari, poiché le stesse tecnologie possono essere utilizzate per arricchire l’uranio a scopi militari.
  • L’uranio è una risorsa limitata. Il combustibile utilizzato è principalmente l’uranio che è una risorsa limitata. Anche se le riserve attuali potrebbero durare a lungo, esiste il rischio di scarsità se la domanda aumenta.
  • Impatto ambientale e sociale. La costruzione di nuove centrali nucleari può richiedere grandi aree di terreno, con possibili impatti ambientali e opposizioni da parte delle comunità locali.

Perché investire nel nucleare

Investire i risparmi nel settore dell’energia nucleare può offrire diverse opportunità a lungo termine. La spinta alla riduzione delle emissioni è uno dei motivi principali specialmente in un contesto di crescente domanda di energia pulita e di transizione energetica globale. Ecco perché potresti considerare di farlo e come procedere.

Molti Paesi stanno rivalutando il nucleare per raggiungere gli obiettivi climatici a lungo termine. Secondo il World Energy Outlook 2023 di IEA, c’è una nuova economia dell’energia pulita, guidata al momento da solare fotovoltaico e dai veicoli elettrici, e gli investimenti nell’energia pulita sono aumentati del 40 % dal 2020.

Come farlo

Sono diverse le possibilità per investire in energia nucleare.

  • Acquisto di azioni di società energetiche. Investire direttamente in società che gestiscono impianti nucleari o che sono coinvolte nella catena di approvvigionamento nucleare (produzione di combustibile, ingegneria, costruzione e manutenzione).
  • Fondi comuni ed ETF specializzati. Un’altra opzione è quella di investire in fondi comuni o ETF (Exchange-Traded Funds) che si concentrano sull’energia nucleare. Questi fondi raccolgono investimenti in un paniere di aziende che operano nel settore nucleare.
  • Investimenti in materie prime. L’uranio è il combustibile principale per le centrali nucleari, quindi investire in uranio o in società minerarie che estraggono questo materiale potrebbe essere un’opzione. Il mercato dell’uranio è volatile, ma con l’aumento della domanda di energia nucleare, il prezzo dell’uranio potrebbe aumentare, creando opportunità di investimento.
  • Obbligazioni governative legate al nucleare. Alcuni governi offrono obbligazioni per finanziare lo sviluppo delle infrastrutture nucleari. Questi strumenti finanziari sono spesso considerati investimenti più sicuri rispetto alle azioni, poiché i progetti nucleari possono essere sostenuti da politiche statali e incentivi.

L’innesco di una reazione di fusione è un processo estremamente complicato che richiede enormi quantità di energia. Gli scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, sono riusciti ad ottenere un guadagno netto di energia, ovvero hanno prodotto più energia di quanta ne abbiano consumata.

  • La svolta crea la possibilità di un sistema per produrre energia che potrebbe essere sfruttata e venduta.
  • Questo dimostra che la tecnologia della fusione potrebbe essere utilizzata per generare elettricità su scala commerciale.
  • I tempi? Secondo il presidente americano, Joe Biden, entro il 2032. Secondo le stime degli scienziati serviranno almeno altri 30 anni.

Le prospettive future 

Dopo più di 50 anni di false partenze, a dicembre 2022 il Dipartimento di energia degli Stati Uniti ha annunciato una svolta storica in tema di nucleare. Per la prima volta gli scienziati sono riusciti a generare in laboratorio più energia da una reazione di fusione di quella necessaria per innescarla. A livello globale l’Europa punta decisamente sull’energia nucleare.

L’innovazione tecnologica guida le prospettive future dell’energia nucleare e il passaggio dalla fissione alla fusione può essere il futuro di questa energia. In particolare:

  • L’energia di fusione è la fonte di energia delle stelle, la cui immensa gravità schiaccia gli atomi di idrogeno per formare l’elio. Con la fusione, non ci sono scorie radioattive.
  • Gli esperimenti con la fusione nucleare sono antichi come quelli con la fissione e hanno un’origina bellica. La prima bomba a fusione fu fatta esplodere dagli Stati Uniti nel 1952.
  • Il processo di fusione era stato accantonato per produrre elettricità perché una reazione stabile e controllata che può far funzionare una centrale elettrica richiede un’enorme quantità di energia, sia per ottenere la reazione, sia per contenerla.
  • Fino a oggi, tutti i metodi per produrre la fusione in laboratorio hanno richiesto più energia di quella creata dalla reazione stessa. Gli scienziati americani ci sono riusciti, ma rendere il processo utilizzabile su larga scala con una fusione sostenibile è un obiettivo ancora da raggiungere.
  • La costruzione di una centrale elettrica basata sulla fusione è il prossimo passo. L’esperimento americano ha generato energia in eccesso su piccola scala, l’industria ora deve sviluppare sistemi in grado di produrre molta più energia in eccesso e su scala molto più ampia.

IDEE DI INVESTIMENTO

Il 2022 è l’anno in cui il nucleare ha ottenuto la patente di energia sostenibile. A conferirla è stato l’inserimento nella tassonomia dell’Unione Europea di gas e nucleare mettendoli, di fatto, sullo stesso livello delle energie rinnovabili. A quali condizioni?

  • L’energia derivata dal nucleare dovrà provenire da centrali tecnologicamente avanzate che garantiscano sicurezza, costi contenuti e siti di stoccaggio per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi.
  • Le nuove centrali europee dovrebbero ricevere i permessi di costruzione entro il 2045. La Francia è il Paese europeo con il primato dell’energia nucleare.
  • Gli Stati Uniti vogliono diventare leader di settore proprio grazie alle nuove tecnologie e puntano su piccoli reattori e sulla fusione nucleare.
  • L’Asia ha il primato mondiale dell’energia nucleare con Cina e India che hanno piani di sviluppo di lungo termine.

Per investire sul megatrend della transizione energetica che guarda a fonti alternative come il nucleare ci sono fondi azionari che investono a livello globale. Investire nell’energia nucleare è una strategia a lungo termine. È importante avere un approccio paziente, poiché i rendimenti potrebbero richiedere anni prima di manifestarsi.

  • Robeco – Smart Energy Equities Classe D Eur è un fondo azionario internazionale che investe in società che promuovono i seguenti Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG): Obiettivo di energia pulita e accessibile (SDG 7), Lavoro dignitoso e crescita economica (SDG 8), Industria, innovazione e infrastrutture (SDG 9), Città e comunità sostenibili (SDG 11) e Azione per il clima (SDG 13). Partito nel 2020 dopo una ridenominazione, ha un rendimento a 5 anni del 15,63% (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2024). Tecnologia e beni industriali sono i primi settori in portafoglio, il 51% è investito sull’America.

Robeco - Smart Energy Equities Classe D Eur

  • Pictet – Clean Energy Classe R Eur è un fondo azionario internazionale e ha un rendimento a cinque anni anni del 13,15% (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2024). Partito nel 2007 investe in società di tutto il mondo che contribuiscono e beneficiano della transizione a livello globale verso una produzione e un consumo di energia meno basati sulle energie fossili. Tecnologia e beni industriali sono i primi settori in portafoglio, a livello geografico il 68% è investito sull’America.

Pictet – Clean Energy Classe R Eur

  • BGF Sustainable Energy Fund Class E2 EUR è un fondo azionario internazionale e ha un rendimento a cinque anni del 12,29% (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2024). Investe almeno il 70% del patrimonio in azioni di società operanti nel settore delle energie alternative e tecnologiche. Partito nel 2001 ha come primi settori in portafoglio tecnologia e beni industriali, investe America il 48% ed Europa il 26% del portafoglio.

BGF Sustainable Energy Fund Class E2 EUR

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NOTE

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

*Articolo pubblicato a gennaio 2023 e sottoposto a successive revisioni

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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