Quando nel 2014 Kevin Bachhuber decise di trasformare la sua piantagione nell’Ohio in un allevamento di grilli destinati a diventare prodotti alimentari, in pochi avrebbero scommesso sul business. Tre anni dopo, però, la sua fattoria è una delle prime fornitrici di farina di grillo per Six Foods, la società fondata a Boston da alcuni studenti di Harvard che per prima ha lanciato sul mercato le patatine a base di grillo, le Chirps Chips che sono disponibili anche in una versione Cheddar e BBQ. Secondo la descrizione che si trova sui pacchetti queste chips sono senza glutine e hanno la metà delle calorie di una patatina da snack tradizionale. La scommessa del fattore dell’Ohio e di Six Foods è la stessa: immaginare che il futuro dell’alimentazione sia fatto da cibi buoni, ricchi di proteine, economici e rispettosi dell’ambiente. E gli insetti corrispondono esattamente a questa descrizione.

Le start-up che come Six Foods scommettono sul business degli insetti, come la prossima grande tendenza alimentare, si sono moltiplicate negli ultimi tre anni. In America ci sono Tiny Farms in California e World Ento in Texas, specializzate nelle chips; Chapul che da Salt Lake City si è specializzata in barrette energetiche al grillo ed Exo a New York che confeziona biscotti oppure Bitty Foods di San Francisco che ha diverse linee di farina di grillo. Tra i pionieri del mercato c’è anche un italiano, Massimo Reverberi, imprenditore milanese trapiantato a Shanghai – in Cina si allevano ogni anno 500 mila bachi da seta e i Paesi asiatici considerano gli insetti commestibili da sempre – che con l’azienda Bella Pupa ha lanciato prima le chips aromatizzate con aceto e sale marino e nel 2017 la pasta. Reverberi è diventato anche presidente della Asean Food and Feed Insects’ Association, l’associazione che si occupa di stabilire i requisiti normativi e l’accesso dei prodotti su tutti i mercati, compreso quello europeo che dal 2018 sarà liberalizzato.

Il primo gennaio 2018 è attesa l’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sul Novel food, i cosiddetti nuovi alimenti tra cui rientrano anche gli insetti, che rende più facile l’allevamento e la circolazione di cibi innovativi sia per uso umano, sia per uso animale. Per questo il mercato è destinato ad aprirsi anche in Europa, anche se, di fatto, la commercializzazione è già partita in diversi stati. In Svizzera, per esempio, da agosto del 2017 è possibile acquistare prodotti burger di larve nei supermercati Coop elvetici prodotti dalla start up svizzera Essento, che punta su innovazione e cultura del cibo. Ma prima della Svizzera è arrivato il Belgio, che è il Paese europeo dove la cultura degli insetti edibili è più sviluppata e dove sono autorizzati già 10 tipi di insetti (grillo e grillo tropicale, locusta africana e americana, tenebrione, tenebrione gigante, il buffalo worm, tarma della cera, tarma minore della cera e baco da seta), a condizione che siano stati allevati in Europa e in strutture conformi alle norme sanitarie.

Il mercato per antonomasia degli insetti commestibile resta però l’Asia. Solo in Thailandia, per esempio, ci sono almeno 20 mila allevamenti di grilli che prosperano sulla domanda alimentare del Paese. La nuova normativa europea spingerà anche la nascita di allevamenti intensivi nel Vecchio Continente. In prima fila c’è la Francia. Il Governo francese quest’anno ha stanziato un miliardo di euro per un programma di sviluppo alimentare delle proteine intelligenti come microalghe e insetti commestibili e ha come obiettivo diventare leader mondiale di mercato entro il 2030, creando migliaia di posti di lavoro e sviluppando la produzione di nuove proteine per l’alimentazione umana attraverso la piattaforma Nouvelle France Industrielle.

 

IDEE DI INVESTIMENTO

Secondo L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) i grilli e gli insetti edibili in genere sono il cibo del futuro con diversi benefici ambientali ed economici ma già il cibo del presente per oltre 100 nazioni nel mondo. E possono essere una soluzione alla crescita della popolazione: secondo le stime più recenti, entro il 2050 la popolazione mondiale arriverà a 9,7 miliardi, circa 2,5 miliardi di persone in più rispetto a oggi, che dovranno mangiare raddoppiando di fatto la produzione di cibo necessario. Per questo secondo la Fao le oltre 1900 specie di insetti sono un’alternativa valida. La sfida è anche quella sostenibilità alimentare che coinvolge il settore agrifood che mette insieme innovazione, tecnologia e punta sulla riqualificazione di intere filiere produttive alimentari. Il Novel Food è anche una sfida nell’ambito della salute e del cosiddetto trend del super food, alimenti ricchi di nutrienti, su cui oggi l’industria alimentare della grande distribuzione punta moltissimo.

Per investire sui nuovi trend alimentari e sullo sviluppo dell’agricoltura biotech che, secondo i calcoli del Wall Street Journal, è destinata a sfiorare i 10 miliardi di dollari di valore nel 2025, una buona alternativa sono di fondi specializzati in agricoltura (Categoria Morningstar: Azionari settore Agricoltura).

I migliori fondi agricoltura per investire sui trend dell'alimentazione

ProdottoRendimento 3yRendimento 1y
DPAM INVEST B Equities Agrivalue B Cap7,07%1,41%
Amundi Funds Equity Global Agricolture Classe Su6,21%0,35%
Pictet – Nutrition Classe R Eur5,74%5,08%
BGF World Agriculture A2 USD4,89%-2,23%
RobecoSAM Sustainable Agrbusns Eqs D €4,69%2,00%
Allianz Global Agricultural Trds A EUR3,37%1,41%
Deutsche Invest I Global Agribusiness NC1,76%3,84%
Nella tabella, i fondi azionari settore agricoltura ordinati per rendimento a tre anni. Fonte: Morningstar. Dati in euro aggiornati al 26 ottobre 2017.

 

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Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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