A settembre 2021 la moda si riprende la scena a Milano con un’edizione della Moda Donna primavera-estate 2022 che segna la rinascita post pandemia. Il ritorno in presenza agli eventi è un segnale forte di ritorno alla normalità per un sistema che si avvia sempre di più verso la sostenibilità.
A supporto del tema della sostenibilità nel settore moda, che è stato un punto fermo anche nelle ultime edizioni pre pandemia, ritorna uno degli eventi più attesi: il Green Carpet Fashion Awards. Cambiato il nome in CNMI Sustainable Fashion Awards premia brand e designer impegnati ad applicare i principi della sostenibilità nell’industria della moda. Questa edizione sarà particolarmente attenta all’impegno sociale dei brand.
La sostenibilità è uno dei pilastri della strategia della Camera Nazionale della Moda (CNMI). Attiva dal 2012 in questo campo, ha coinvolto il meglio del made in Italy del lusso: Bottega Veneta, Ermenegildo Zegna, Fendi, Gianni Versace, Giorgio Armani, Gucci, Loro Piana, Moncler, OTB, Prada, Salvatore Ferragamo, Valentino.
La sostenibilità nel lusso
Il lusso sostenibile non è però solo grandi nomi della moda: tutto il sistema si sta impegnando con esempi virtuosi che coinvolgo la filiera. Un caso di successo è il Manteco System promosso dalla Manteco di Montemurlo (Prato). Questa è un’azienda leader nei tessuti per abbigliamento in lana riciclata, che aggrega 56 aziende del settore unite nella produzione di tessuti green.
Il cambio di pelle della moda è arrivato anche al fast fashion, ovvero la moda pronta per tutti. Sta andando verso il cosiddetto slow fashion che prevede di acquistare meno capi più di qualità. A cominciare questo trend è stato il brand del lusso Stella McCartney una decina di anni fa. Oggi quasi tutti i marchi low cost della moda pronta (Asos, Zara e H&M) producono collezioni ecosostenibili, usando fibre naturali e una filiera protetta, per minimizzare gli sprechi, l’inquinamento e lo sfruttamento dei lavoratori.
Secondo McKinsey, mentre l’industria della moda si sta riorganizzando per la prossima normalità dopo la crisi Covid-19, i consumatori si sentono ancora più coinvolti sui temi della sostenibilità. Questo rappresenta un’opportunità per l’industria della moda di ribadire il proprio impegno facendo il passo che manca: meno stagionalità nel fashion system.
Ridurre le collezioni e puntare su produzioni sostenibili può contribuire a salvare il Pianeta. Secondo un Report delle Nazioni Unite l’industria della moda è la seconda più inquinante dopo quella petrolifera. In particolare, il 20% dello spreco globale di acqua e il 10% delle emissioni di Co2 si devono all’industria tessile. Inoltre solo l’1% viene dei capi di abbigliamento viene riciclato, mentre l’85% finisce in discarica.
IDEE DI INVESTIMENTO
Il cambio di pelle del lusso e della moda segue il sentiment dei consumatori. La conferma arriva dal Report 2020 sulla moda consapevole a cura di Lyst, la più grande piattaforma di moda, in collaborazione con l’associazione Good On You. Questa guida i consumatori nelle loro scelte di acquisto valutandone l’impatto sulle persone, l’ambiente e gli animali. Secondo il report, i prodotti più cercati sono sneakers e denim e i Paesi più consapevoli sono Danimarca e Australia, seguiti da Germania, Spagna e Francia.
I consumatori più consapevoli? Millennials e Generazione Z.
Per investire sul trend dei nuovi consumi e del lusso green ci sono prodotti azionari specializzati che investono sui trend dei beni di consumo.
- Pictet – Premium Brands Classe R Eur è un azionario internazionale che investe a livello mondiale in azioni di società operanti nei mercati al consumo di fascia alta e medio-alta che beneficino della forte immagine di marca e che offrano prodotti e servizi di altissima qualità e grande valenza simbolica. Rende a un anno il 42,11% (dati Morningstar aggiornati a settembre 2021). Partito nel 2005, investe il 44% del portafoglio in Usa.
- GAM Multistock – Luxury Brands Equity Eur Classe B è un azionario internazionale e investe a livello mondiale in azioni di società selezionate con marchi consolidati, che offrono prodotti e servizi nel settore dei beni di lusso privilegiando i leader con marchi di eccellenza che puntano costantemente all’innovazione. Rende a un anno il 40,17% (dati Morningstar aggiornati a settembre 2021). Partito nel 2008, investe il 52,7% del portafoglio in Europa Occidentale.
- BNP Paribas Consumer Innovators Classe N Eur Acc è un azionario internazionale che rende a un anno il 33,78% (dati Morningstar aggiornati a settembre 2021). Investe nel settore dei beni di consumo durevoli, del tempo libero e dei mass media e in settori collegati o connessi. Partito nel 2013, investe il 69,3% del portafoglio in Usa.
- Invesco Consumer Trend Fund Classe A (acc) è un azionario internazionale che rende a un anno il 27,34% (dati Morningstar aggiornati a settembre 2021). Investe nei settori della progettazione, produzione o distribuzione di prodotti e servizi legati ad attività del tempo libero delle persone, che possono comprendere società automobilistiche, prodotti per la casa e beni durevoli, media e internet e altre società impegnate a soddisfare le domande dei consumatori. Partito nel 1994, investe il 67% del portafoglio in Usa.
- Robeco Global Consumer Trends D EUR Classe D è un azionario internazionale che rende a un anno il 24,82% (dati Morningstar aggiornati a settembre 2021). Investe in tutto il mondo in titoli azionari del settore dei consumi. Vengono selezionate le società più esposte alle tendenze di lungo termine come la digitalizzazione dei consumi, l’aumento della spesa al consumo nelle economie emergenti e la sempre maggior attenzione alle questioni ambientali. Partito nel 1998, investe il 66,9% del portafoglio in Usa.
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Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
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