La Cina dà la scossa ai mercati emergenti che, nei primi nove mesi del 2024, hanno messo a segno un rialzo medio del 5% contro il 12% dei mercati sviluppati. Il rally delle principali piazze finanziarie emergenti è cominciato il 24 settembre con l’annuncio di nuovi stimoli economici da parte del governo cinese. L’annuncio è arrivato a pochi giorni dall’atteso taglio dei tassi americani da parte della FED che è sempre un fattore positivo per i mercati emergenti.
Il piano cinese per rilanciare l’economia
Il governo cinese ha previsto un piano di aiuti per risollevare il suo mercato immobiliare, in crisi ormai da 4 anni, spingere le banche a sostenere l’economia e stabilizzare il mercato azionario. In particolare:
- Taglio dei tassi per i mutui esistenti. La People’s Bank of China (PBoC) taglierà in media dello 0,5% i tassi dei mutui già esistenti. La mossa alleggerirà gli oneri dei mutui per circa 150 milioni di persone, tagliando le loro spese annuali per interessi di circa 21 miliardi di dollari.
- Sostegno al mercato. Oltre al taglio dei tassi la PBoC ha previsto di finanziare fondi, broker e compagnie di assicurazioni per l’acquisto di azioni in Borsa e si sta valutando la creazione di un fondo di stabilizzazione dei mercati azionari.
- Emissione di obbligazioni sovrane speciali. Accanto alla manovra sui tassi, è atteso il lancio di obbligazioni speciali per finanziare l’economia reale, in particolare le piccole e medie imprese, e sostenere i governi locali. Un’emissione di obbligazioni da circa 142 miliardi di dollari è destinata alle grandi banche commerciali perché sostengano le attività economiche del Paese.
Non è la prima volta che Pechino interviene a sostegno delle proprie banche, la maggior parte delle quali è ancora di proprietà statale. La prima volta alla fine degli anni 90 aveva salvato le sue quattro grandi banche quando il rapporto di prestiti in sofferenza era salito a circa il 40%. Anche nel 2000 il governo cinese era intervenuto per ricapitalizzare tre grosse banche (ICBC, Bank of China e China Construction), piegate dai prestiti in sofferenza dopo decenni di prestiti diretti dal governo a società statali non redditizie. L’ultima volta è stata nel 2008, quando il governo ha salvato dal fallimento Agricultural Bank con circa 19 miliardi di dollari.
La reazione dei mercati emergenti
Le azioni cinesi sono le prime ad aver avuto un beneficio dalla manovra del governo, ma anche gli altri mercati emergenti sono stati influenzati positivamente. In particolare:
- L’indice CSI 300 della borsa cinese ai massimi dal 2008. A metà settembre l’indice aveva perso oltre il 45% del suo valore dal massimo del 2021 e ha recuperato il 20% in sole due settimane.
- La reazione è stata più contenuta per l’indice azionario MSCI Emerging Markets che racchiude tutte le principali borse emergenti che ha guadagnato il 2% con le società tecnologiche quotate a Hong Kong e in Corea del Sud che hanno contribuito alla maggior parte dei guadagni. Anche gli asset europei emergenti hanno seguito la scia, con azionario di riferimento BUX dell’Ungheria che ha raggiunto un massimo storico.
IDEE DI INVESTIMENTO
Gli investitori stranieri hanno abbandonato la Cina nel secondo trimestre 2024 a causa delle previsioni al ribasso sulla crescita economica della seconda economia più grande del mondo. A luglio 2024 la Cina aveva già annunciato un piano di stimolo per sostenere l’economia ma la reazione era stata fredda. La nuova manovra del governo cinese basterà a convincere gli investitori stranieri a tornare in Cina?
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Note
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