C’è una parola magica che mette d’accordo tutti gli esperti di transizione energetica sostenibile. Questa parola è agrivoltaico, ovvero un sistema per conciliare i bisogni alimentari ed energetici consentendo la produzione di energia elettrica ed agricola sulla stessa area di terreno.
In particolare:
- non c’è consumo di suolo nell’installazione di pannelli fotovoltaici;
- l’ombra generata dai pannelli fotovoltaici riduce la temperatura del suolo e il fabbisogno idrico per le colture e contemporaneamente l’agricoltore può usare oppure vendere l’energia rinnovabile che produce;
I vantaggi dell’agrivoltaico
Il vantaggio energetico era noto e anche l’Italia punta su questo sistema con il via libera a investimenti pari 1 miliardo di euro grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Ora un nuovo studio How to reconcile renewable energy and agricultural production in a drying world, pubblicato su Plants, People, Planet mette in evidenza un’altra potenzialità dell’agrivoltaico a favore dell’ambiente: riduce gli effetti della sulla produzione alimentare di origine vegetale.
In particolare:
- l’agrivoltaico può attenuare gli effetti negativi della siccità sulla crescita delle colture e, quindi, può contribuire ad aumentare la resilienza della produzione agricola in condizioni ambientali sempre più variabili;
- questo potenziale di attenuazione della siccità è rilevante nelle aree geografiche con crescita demografica e siccità pronunciate come l’India o l’Africa, ma anche per l’Europa dove sono previsti periodi di siccità più lunghi a causa dei cambiamenti climatici;
- devono ancora essere fatte ricerche approfondite su quali piante siano più adatte a tollerare il sistema i ombreggiatura dell’agrivoltaico. Ad oggi le più resistenti sono verdure a foglia, tuberi, radici e alcuni cereali che subiscono una riduzione minima della resa.
- lo studio dei segnali di stress delle piante per il controllo in tempo reale dell’orientamento e dell’ombreggiatura dei pannelli potrebbe contribuire allo sviluppo di sistemi agrivoltaici intelligenti.
IDEE DI INVESTIMENTO
La siccità e la scarsità d’acqua stanno minacciando la sicurezza alimentare e altri servizi ecosistemici legati alle piante. La produzione di energia rinnovabile fornisce una strategia sostenibile per sostituire i combustibili fossili e, in questo modo, mitigare il cambiamento climatico. L’agrivoltaico concilia questi bisogni ed è una delle tecnologie più promettenti che stanno cambiando il settore agricolo.
Per puntare sulla trasformazione del settore agricolo anche in tema energetico, ci sono sul mercato fondi azionari specializzati (Categoria Morningstar Azionari Settore Agricoltura).
Ecco i migliori fondi presenti sulla piattaforma di Online SIM.
- DWS Invest Global Agribusiness NC è un azionario internazionale che investe in azioni e obbligazioni convertibili di aziende che svolgono la propria attività principale nel settore agricolo o traggano benefici dallo stesso. Partito nel 2006, il fondo rende il 9,25% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a giugno 2023). Beni di consumo e materie prime sono tra i primi settori in portafoglio. Il 41% è investito in America, il 21% in Europa.
- DPAM INVEST B Equities Sustainable Food Trends è un azionario internazionale che investe in imprese direttamente o indirettamente impegnate nella catena di produzione e distribuzione del settore agroalimentare e di altri settori connessi e selezionate sulla base di criteri ambientali, sociali e di governance (ESG). Nato nel 2007 il fondo rende il 4,33% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a giugno 2023). Beni di consumo difensivi e materie prime sono i primi settori in portafoglio, oltre la metà e geograficamente ripartito tra America (30%) ed Europa (25%).
- Pictet – Nutrition Classe R Eur è un azionario internazionale che investe in azioni di società agricole (prodotti chimici per l’agricoltura, attrezzature e infrastrutture, prodotti agricoli e alimenti, combustibili biologici, scienze delle colture, terreni agricoli e forestali). Nato nel 2009, il fondo rende il 2,40% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a giugno 2023). Beni di consumo e materie prime sono i primi settori in portafoglio, gli Stati Uniti pesano il 39% in portafoglio, l’Eurozona vale il 21%.
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Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
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