L’Unione Europea è leader globale nella lotta alla deforestazione. A maggio 2023 entra in vigore la legge che impone alle imprese di garantire che i prodotti venduti nell’Unione Europea non siano causa di deforestazione.
Perché L’Ue ha scelto questa strada? Per compiere un passo importante sulla strada della conservazione della biodiversità. Alcuni punti chiave:
- Milioni di ettari di foreste persi. Secondo una stima dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) , tra il 1990 e il 2020, oltre 420 milioni di ettari di foreste sono stati convertiti da foreste in terreni per uso agricolo.
- L’Europa responsabile per il 10%. I consumi dell’Unione Europea sono responsabili di circa il 10% di questa deforestazione globale. Olio di palma e soia sono responsabili per oltre due terzi della deforestazione.
Deforestazione: cosa impone alle aziende la normativa Ue
La normativa sulla deforestazione ha l’obiettivo di invertire questo trend, ma anche di rendere consapevoli i consumatori che fino ad oggi acquistavano prodotti senza sapere quanto fossero nocivi a foreste e clima. Vediamo cosa dice in dettaglio la normativa:
- Certificazione scritta. La normativa prevede che le aziende attestino con una dichiarazione scritta che il prodotto venduto in Ue non provenga da terreni deforestati e che la sua produzione non abbia contribuito al degrado di foreste, comprese le foreste primarie insostituibili, dopo il 31 dicembre 2020.
- Conformità di legge e rispetto dei diritti umani. Oltre a questa certificazione le aziende dovranno verificare che il prodotto sia conforme alla legislazione del Paese di produzione, anche in materia di diritti umani, e che i diritti delle popolazioni indigene interessate siano stati rispettati.
- Quali sono i prodotti interessati. Capi di bestiame, cacao, caffè, olio di palma e derivati, soia, legno, gomma, carbone compresi i prodotti che li contengono, sono stati alimentati con o sono stati prodotti utilizzando questi prodotti (per esempio cuoio, cioccolato e mobili, carta stampata).
- Controlli per Paese. La Commissione Ue farà controlli definendo, entro 18 mesi dall’entrata in vigore della legge, una classifica di Paesi a basso rischio, rischio standard o alto rischio sulla base di una valutazione obiettiva.
- Sanzioni pesanti. In caso di violazione della normativa è prevista una multa fino ad almeno il 4% del fatturato annuo totale nell’Ue dell’azienda o commerciante.
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Note
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