Quando nel marzo del 2022 l’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente adottò una storica risoluzione per sviluppare uno strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, anche nell’ambiente marino, nessuno credeva che dopo soli 18 mesi si arrivasse a discutere nel merito di una bozza di accordo di 69 pagine.
È quanto accaduto a Ottawa in Canada nel corso della quarta sessione di incontri guidata dal Comitato di Negoziazione Intergovernativo (INC). Hanno partecipato 2.500 delegati, in rappresentanza di 170 Paesi e oltre 480 organizzazioni di osservatori, tra cui organizzazioni non governative, organizzazioni intergovernative ed enti delle Nazioni Unite. Il prossimo passo che potrebbe vedere la firma di un accordo è l’incontro fissato a Busan in Corea dal 25 novembre al 1 dicembre 2024.
Stop alla plastica: cosa contiene la bozza di accordo
La definizione che viene data all’accordo è “strumento giuridicamente vincolante” perché mette nero su bianco un metodo e un approccio globale per affrontare l’intero ciclo di vita della plastica. I temi sono tanti:
- emissioni e rilasci;
- produzione;
- design del prodotto;
- gestione dei rifiuti;
- plastiche problematiche ed evitabili;
- finanziamenti per una transizione giusta.
Sulla strada dell’incontro di fine 2024 in Corea, i membri dell’INC hanno concordato una serie di riunioni di esperti per arrivare a una convergenza di intenti sulle questioni chiave e garantire una solidità giuridica. Il punto adesso non è più se arrivare ad un accordo, ma come arrivarci.
I nodi da sciogliere sono: l’obiettivo dell’accordo e la limitazione della quantità di plastica prodotta. Su questo si giocherà tutta la partita in Corea. Restano ancora valide le due opzioni che contengono sfumature diverse del problema. La prima mette in primo piano l’inquinamento e punta all’eliminazione della plastica entro il 2040; la seconda punta sulla salute e l’ambiente e pone il tema delle diverse capacità e priorità dei singoli Stati anche dal punto di vista finanziario. In particolare:
- L’obiettivo di questo strumento è porre fine all’inquinamento causato dalla plastica, anche nell’ambiente marino e in altri ecosistemi acquatici e terrestri. Questo sulla base di un approccio globale che affronti l’intero ciclo di vita della plastica attraverso la prevenzione, progressiva riduzione ed eliminazione dell’ulteriore inquinamento causato dalla plastica entro il 2040 e maggiori sforzi successivamente, al fine di proteggere la salute umana e l’ambiente dai suoi effetti negativi e di raggiungere uno sviluppo sostenibile.
- L’obiettivo di questo strumento è proteggere la salute umana e l’ambiente dagli effetti negativi dell’inquinamento da plastica, anche nell’ambiente marino e altri ecosistemi acquatici e terrestri. Ponendo così fine all’inquinamento da plastica sulla base di un approccio globale che affronta l’intero ciclo di vita della plastica attraverso la prevenzione, la riduzione progressiva e la bonifica dell’ulteriore inquinamento causato dalla plastica, dalla gestione e utilizzo della plastica e dei rifiuti di plastica secondo le priorità nazionali entro il 2040 con maggiori sforzi da allora in poi, e per raggiungere lo sviluppo sostenibile, l’eliminazione della povertà e una transizione giusta, considerando il principio delle responsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità nonché del sostegno finanziario e tecnico.
IDEE DI INVESTIMENTO
La riduzione dell’inquinamento da plastica è uno degli Obiettivi dell’Agenda 2030 della sostenibilità. I numeri raccolti dal Programma ambientale delle Nazioni Unite sono impressionanti:
- L’inquinamento da plastica è destinato a triplicare. Se il mondo continuerà a produrre plastica con il ritmo attuale, l’inquinamento è destinato a triplicare entro il 2060. Oggi in media si producono 430 milioni di tonnellate di plastica all’anno. La maggior parte ha un ciclo di vita breve e pari a oltre 2.000 camion della spazzatura pieni di plastica che vengono scaricati in mari, fiumi e laghi.
- Solo il 9% viene riciclato. Gli imballaggi in plastica rappresentano circa il 36% della produzione di plastica. Solo il 9% viene riciclato, mentre il 46% finisce in discarica, il 22% diventa spazzatura, il 17% viene incenerito.
Combattere la produzione di plastica significa investire per ridurre l’inquinamento e le emissioni di gas serra e sui temi del cambiamento climatico. Online SIM offre la possibilità di investire in un portafoglio modello sul cambiamento climatico che ha un rendimento annualizzato dell’8,50% (dati aggiornati ad aprile 2024). Il portafoglio è costruito in collaborazione con Main Street Partners, boutique finanziaria inglese specializzata in ESG.
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Note
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