L’ultimo studio scientifico che lancia l’allarme sulla scarsità delle risorse idriche è firmato dall’università finlandese Aalto University secondo cui il numero di persone esposte allo stress idrico potrebbe raddoppiare entro il 2050 rispetto ai calcoli che erano stati fatti con i dati disponibili al 2010. Lo scenario dei ricercatori finlandesi supera di gran lunga le previsioni, già allarmanti, che sono state fatte da ONU e OCSE – entro il 2050 è probabile che almeno una persona su quattro sia colpita da carenza duratura o ricorrente di acqua potabile – e non a caso il tema scarsità delle risorse idriche è al punto 6 dell’Agenda 2030 che indica gli obiettivi per un corretto sviluppo sostenibile per salvare il pianeta. La carenza e una qualità bassa dell’acqua, assieme a sistemi sanitari inadeguati, hanno un impatto negativo importante su sicurezza alimentare, scelta dei mezzi di sostentamento e anche opportunità di istruzione per le famiglie povere di tutto il mondo.

Risolvere il problema dell’acqua è da qualche anno anche un megatrend di investimento su cui gli investitori istituzionali puntano. Per risolvere la situazione l’OCSE stima che da qui al 2030 sarà necessario investire circa 1.000 miliardi di dollari all’anno – oggi si investono circa 600 miliardi di dollari – per garantire a tutti l’accesso a risorse idriche di base e servizi sanitari adeguati.

Secondo l’analisi di Pictet asset management si tratta di un investimento allettante per stakeholder pubblici e privati dati i ritorni tuttora elevati in ambito idrico. Per esempio, l’ONU stima che ogni dollaro investito in infrastrutture idriche e fognarie si tradurrà in un PIL del settore privato a lungo termine di 6,35 dollari.
Secondo i calcoli dell’università finlandese Aalto University, l’accelerazione degli investimenti nel settore idrico più che una opportunità è ormai una necessità non più rimandabile perché se anche si raggiungessero gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima contenendo la temperatura della terra entro i 2° centigradi, il numero di persone esposte allo stress idrico in ogni caso potrebbe aumentare del 50% entro il 2050 rispetto ai calcoli fatti nel 2010. Le aree più a rischio sono: Medio Oriente, Nord Africa e Asia meridionale e centrale.

Secondo l’analisi di Thematics AM, affiliata di Natixis Investment Managers, la natura a lungo termine della domanda di risorse idriche è destinata a non scomparire, considerata la necessità di effettuare investimenti in risorse idriche e infrastrutture non solo nei mercati emergenti, ma anche nei paesi sviluppati, e si protrarrà per almeno i prossimi 50 anni. Secondo i calcoli di Thematics AM solo negli Stati Uniti sono necessari più di 1.000 miliardi di dollari per le ristrutturazioni della rete idrica. Investire nell’acqua è una scelta di lungo termine strettamente correlata agli obiettivi di sostenibilità del pianeta e al cambiamento climatico.

 

IDEE DI INVESTIMENTO

Le opportunità di investimento del settore dell’acqua toccano un grande numero di modelli di business non correlati, ciclici e difensivi che si comportano in modo molto diverso nelle varie fasi del ciclo economico. Tra i settori preferiti da Simon Gottelier, co-gestore del fondo Thematics Water di Thematics AM al momento ci sono società di irrigazione residenziale intelligente, società che effettuano test di laboratorio, società di gestione dei rifiuti, le società di servizi pubblici regolamentati e le società titolari di concessioni, da quelle degli Stati Uniti fino a quelle del Regno Unito, da quelle brasiliane a quelle cinesi.

Per Cédric Lecamp gestore del fondo Pictet Water di Pictet Asset Management i megatrend sostengono gli investimenti in acqua sono sviluppo demografico, crescita economica, attenzione a salute, commercializzazione e sostenibilità. Gli sviluppi demografici e l’urbanizzazione, secondo l’analisi di Pictet Asset Management, faranno aumentare la domanda di acqua nelle città dell’80% entro il 2050 e 233 milioni di persone in 130 delle città più popolose al mondo potrebbero risentire della scarsità di acque superficiali. Attualmente 2,3 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi igienici di base e 4,5 miliardi non hanno accesso a servizi igienici sicuri. L’ONU e l’OCSE prevedono che, qualora gli investimenti procedano al ritmo attuale, nel 2050 1,4 miliardi di persone saranno ancora senza servizi sanitari.

Per investire sull’acqua ci sono fondi azionari specializzati che investono il portafoglio in maniera globale sui settori legati alle risorse idriche.

La Top 5 dei fondi che investono in risorse idriche

ProdottoRendimento 3yRendimento YTD
Pictet - Water Classe R Eur4,56%-7,41%
BNP Paribas Aqua Classic4,15%-11,20%
Hornet Infrastructure Water EUR4,04%-1,78%
MULTIPARTNER SICAV - RobecoSAM Sustainable Water Fund Classe B Eur3,83%-6,99%
BNP Paribas Aqua N C3,26%-11,30%
Nella tabella i migliori fondi azionari che investono sul megatrend legato all'acqua ordinati per rendimento a 3 anni. Dati aggiornati a giugno 2020. Fonte: Morningstar Direct.

 

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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