I dati del passato mostrano che i mercati emergenti performano meglio quando sale l’inflazione. Oggi ci troviamo esattamente in questo contesto economico, anche se la situazione è particolare perché dipende dalla risoluzione di una pandemia. Pictet Asset Management ha analizzato la performance dei mercati emergenti dal 1950 a oggi dimostrando che quando l’inflazione globale è stata superiore al 2% azioni e obbligazioni dei mercati emergenti non hanno rivali in termini di performance.
In particolare:
- con un’inflazione al rialzo c’è una crescita del prodotto interno lordo (PIL) globale, al di sopra della media degli ultimi quattro anni, la performance delle azioni dei mercati emergenti ha superato in maniera significativa quella tutte le principali classi di attivi, generando rendimenti annui medi ben superiori al 20%.
- obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti – senza copertura del cambio – hanno generato nello stesso periodo rendimenti annui medi intorno al 14%. Più del doppio dei Treasury USA e di gran lunga superiori a quelli di tutti gli altri strumenti di debito, ad eccezione delle obbligazioni high yield che hanno un andamento più simile alle azioni in termini di performance.
- obbligazioni dei mercati emergenti denominate in dollari hanno fatto peggio rispetto a quelle in valuta locale, ma hanno comunque ottenuto risultati migliori dei titoli di Stato dei mercati sviluppati e del credito investment grade.
L’inflazione è il tema del momento sul mercato e condiziona le scelte di investimento. Le previsioni suggeriscono che il mondo stia entrando in un contesto favorevole ai mercati emergenti, caratterizzato da alta inflazione e forte crescita.
Nel primo semestre 2021 non abbiamo ancora visto questo effetto. Secondo l’analisi di Columbia Threadneedle Investments, la lentezza delle campagne vaccinali e le continue ondate di contagi nei mercati emergenti hanno determinato un ritardo della traiettoria di crescita rispetto ai mercati sviluppati.
IDEE DI INVESTIMENTO
Tutti i segnali indicano che l’inflazione potrebbe essere prossima a tornare. A marzo, l’inflazione basata sull’indice dei prezzi al consumo globale (CPI) è salita al 2,1% da un minimo dell’1% nel novembre dello scorso anno. Nei prossimi mesi sarà importante il bilanciamento del portafoglio sui Paesi emergenti tenendo conto che le economie dei mercati sviluppati sono ancora destinate a superare quelle dei mercati emergenti nei prossimi trimestri.
Per costruire un portafoglio anti inflazione ci sono diverse asset class da prendere in considerazione:
- Sul fronte azionario, una buona occasione è puntare sulla crescita dei mercati emergenti con un’ottica di lungo termine attraverso la scelta di un fondo azionario mercati emergenti.
La Top 5 dei fondi azionari Paesi emergenti
Prodotto | Rendimento 3y | Rendimento YTD |
---|---|---|
Morgan Stanley Emerging Leaders Equity AH EUR | 22,42% | 9,08% |
Carmignac Emergents Classe A Eur Acc | 18,54% | 3,94% |
Nordea 1 - Emerging Stars Equity Fund Classe BP Usd | 15,38% | 6,81% |
Bgf Emerging Markets Fund Usd Classe E2 | 14,21% | 11,79% |
Jpm Emerging Markets Equity D (acc) -usd | 14,17% | 4,61% |
- Sul fronte obbligazionario una buona strada è diversificare su un fondo obbligazionario paesi emergenti in valuta; oppure per battere l’inflazione un’altra possibilità è diversificare il portafoglio con un fondo obbligazionario inflation linked.
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Note
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