Il sogno di tutti i golosi è mangiare cioccolato senza ingrassare. Nestlè ha trovato un modo per soddisfare questo desiderio brevettando il primo cioccolato senza aggiunta di zucchero che però non risulti amaro al palato. La dolcezza alle nuove barrette la garantirebbe la polpa di fave di cacao grazie a un procedimento di estrazione che per la Nestlè rischia diventare come il brevetto della formula della Coca Cola. Il primo prodotto con cioccolato che si autodolcifica arriverà nell’autunno 2019 in Giappone con una nuova versione delle famose barrette di Kit Kat prodotte con cioccolato fondente al 70% e il 40% in meno di zuccheri. Se la fase test in Giappone andrà bene, Nestlè applicherà la formula agli altri prodotti andando incontro alla domanda di prodotti più sani che arriva dal mercato alimentare.

La ricerca alimentare verso prodotti più salutari ed ecosostenibili è uno dei megatrend che sta muovendo la ricerca delle aziende, anche grazie alla forte spinta di Millennials e Gen Z che stanno cambiamo i consumi e creando nuove forme di business. Cambiare l’alimentazione del Pianeta non è però solo una scelta dettata dalla domanda perché sta diventando sempre di più una necessità per garantire la biodiversità e sfamare il mondo. Tanto che, piaccia o no, la modificazione genetica sarà uno strumento importante per nutrire la crescente popolazione della Terra. Secondo le proiezioni Fao entro il 2050 ci saranno circa 10 miliardi di persone da nutrire in un mondo assediato dall’aumento delle temperature e delle scarse risorse idriche. Per questo abbiamo bisogno di cambiare radicalmente il modo in cui produciamo cibo, cominciando dall’agricoltura. L’aumento degli investimenti pubblici in tecnologie come l’ingegneria genetica è un aspetto vitale di questo processo di cambiamento, secondo un rapporto del World Resources Institute (WRI) che porta verso la produzione di cibo intelligente.

La rivoluzione verde della produzione di cibo ha già portato, per esempio, al superamento dell’utilizzo dei fertilizzanti e alla ricerca di nuove forme di agricoltura a secco, ovvero senza acqua, oppure senza bisogno di terreno coltivabile, anche grazie all’uso di robot contadini. Tutto questo, secondo il rapporto WRI, non è sufficiente se non abbinato a una inevitabile modificazione genetica del cibo. Il rapporto afferma che abbiamo un gap del 56% da colmare tra la quantità di cibo prodotta nel 2010 e la quantità necessaria entro il 2050 e la terra coltivabile non sarà sufficiente anche perché le emissioni agricole dovranno diminuire drasticamente per rispettare l’Accordo di Parigi del 2015. Il rapporto di oltre 500 pagine presenta un “menù per un futuro alimentare sostenibile” di 22 voci, che esplora i modi per ridurre la domanda, aumentare la produzione, ripristinare foreste e zone umide, aumentare l’offerta di pesce e ridurre le emissioni di gas serra dell’agricoltura.

IDEE DI INVESTIMENTO

La relazione del World Resources Institute mette in evidenza la necessità di migliorare la produzione accelerando i cicli, mappando il DNA delle colture, incrementando la biodiversità e questo significa andare oltre i raccolti su cui ora si concentra l’agricoltura (mais, soia e grano) e riscoprire le cosiddette “colture orfane” (sorgo, miglio, piselli e orzo). Una soluzione proposta è quella di utilizzare l’ingegneria genetica, incluso Crispr, ovvero l’editing del genoma che è un intervento di precisione che consente la correzione mirata di una sequenza di DNA, per garantire più resilienza al raccolto.

Per puntare sulla trasformazione del settore agricolo ci sono sul mercato fondi azionari specializzati (Categoria Morningstar Azionari Settore Agricoltura)

La Top 5 dei fondi che investono sull'agricoltura

ProdottoRendimento YTDRendimento 3y
DWS Invest Global Agribusiness NC19,54%7,47%
Pictet – Nutrition Classe R Eur17,10%7,79%
Amundi Funds Equity Global Agriculture Classe FU15,91%6,09%
DPAM INVEST B - Equities Sustainable Food Trends W Cap15,40%8,53%
BlackRock Global Funds - Nutrition Fund A2 USD14,70%4,51%
Nella tabella, i migliori fondi azionari specializzati nel settore agricoltura ordinati per rendimento da gennaio 2019. Dati in euro aggiornati a luglio 2019. Fonte: Morningstar.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

 

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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