Per la grande distribuzione americana gli ultimi 5 anni sono stati un’apocalisse. La disruption digitale ha reinventato le abitudini dei consumatori, creando nuovi comportamenti. L’e-commerce è stato dipinto come il giustiziere delle grandi catene retail – da Macy’s fino ad Aber Crombie & Fitch –  eppure gli acquisti online valgono meno del 10% dell’intero mercato americano. E allora cosa ha provocato l’apocalisse? Uno studio di Bloomberg sui consumi americani spiega come la crisi sia dovuta certamente all’avanzata dall’e-commerce, ma soprattutto all’aumento dei prestiti contratti dalle catene retail, necessari per investimenti che facessero fronte al cambiamento della domanda e delle abitudini delle nuove fasce di consumatori. Il punto è proprio questo: i nuovi consumatori digitali. Il report From mall to mobile: Adjusting to new consumer habits – Global Consumer Insights Survey 2018 di PwC fotografa i comportamenti e mette in evidenza come stiano cambiando i canali di vendita.

Dietro al cambiamento di abitudini e di canali distributivi c’è sicuramente la generazione dei Millennials. Sulle scelte di acquisto e sui gusti dei nativi digitali che ormai sono ampiamente inseriti nel mondo del lavoro, i gestori hanno costruito un megatrend di investimento demografico, ma i Millennials sono in qualche modo già storia. Adesso è il momento di una nuova generazione di consumatori che si fa strada rapidamente. Si chiama Generazione Z o iGeneration, comprende i nati dopo il 1995, e proprio mentre i grandi retailer hanno cominciato a fare chiarezza sulle preferenze dei Millennials, ecco che arriva chi è in procinto di allargare ulteriormente il divario digitale tra vecchi e nuovi consumi.

Generazione Z: YouTube è il canale preferito per gli acquisti

La Gen Z ha meno di 20 anni ed è già pronta ad andare oltre il concetto di e-commerce che conosciamo. La prova? Secondo una ricerca di Accenture che ha messo a confronto Millennials e GenZ, il salto maggiore è atteso proprio sui canali di distribuzione. I giovanissimi vedono in YouTube e nei video il miglior consulente per gli acquisti online, e sono naturalmente propensi a comprare sui social media come Instagram e Snapchat. Il mercato si sta adeguando. In sordina, Instagram nelle scorse settimane ha aggiunto una funzionalità di pagamento alla sua App che consente di registrare una carta di debito o di credito nel profilo, impostare informazioni di sicurezza, quindi iniziare a comprare le cose senza mai uscire dall’app.
Succede, per ora, solo negli Stati Uniti e su alcuni profili supportati dalle regole sui pagamenti di Facebook che, è bene ricordarlo, detiene Instagram al 100%.
L’unione tra immagini raffinate, stories e brand può rivelarsi vincente per lo shopping online attraverso Instagram e dare alle aziende un motivo in più per fare pubblicità sulla App. Se il sistema consentirà di ottenere tassi di conversione più elevati rispetto ad ora perché le persone trovano più semplice la procedura di pagamento, i grandi marchi potrebbero scegliere di spingere le persone ad acquistare tramite Instagram.

Velocità, del resto, è la parola d’ordine della Generazione Z. I pubblicitari lo hanno capito per primi e sanno che se non riesci a conquistarli in 5 parole li hai persi, probabilmente per sempre. Il target degli under 20 è potenzialmente esplosivo: solo negli Stati Uniti, entro il 2020 il loro potere di acquisto si stima possa valere oltre 40 miliardi di dollari, circa il 40 % della spesa totale. Il problema è conquistarli, appunto. Secondo Accenture, infatti, per la Generazione Z la fedeltà a un brand non è un valore: soltanto il 5% si rivolge sempre allo stesso sito per fare shopping online, contro il 26% dei Millennials. A contare molto, invece, è il servizio offerto su cui almeno il 40% sarebbe contento di dare un feedback positivo alla community di acquirenti. Il sogno? Il 73% dei giovani consumatori non vede l’ora di fare ordini semplicemente con un messaggio vocale, magari attraverso i social media e oltre la metà è disposta a pagare di più per una consegna entro un’ora dall’ordine.

IDEE DI INVESTIMENTO

La tecnologia ha cambiato le abitudini di consumo, imprimendo velocità a un sistema che viaggiava lento. La conseguenza? Si sviluppano e cambiano i canali più usati per acquistare, la velocità di consegna degli ordini e l’ispirazione degli acquisti, e soprattutto cambiano le strategie di business delle aziende. La Generazione Z sta emergendo come forza globale dei consumatori e, nel lungo periodo, è destinata a cambiare le regole del commercio online ma anche offline.
Ecco secondo Accenture alcuni punti chiave che orienteranno il business delle aziende:

  • Il negozio diventa il luogo dove i brand fanno vivere al consumatore delle esperienze. L’obiettivo è creare un collegamento digitale, interattivo all’esperienza di acquisto fisico che diventa iper-personalizzata.
  • Il social media è la vetrina migliore per video e immagini considerate più importanti del testo per i giovani acquirenti. I social media rispondono all’esigenza di velocità e alla voglia di condividere l’esperienza di acquisto.
  • Il feedback sui brand è un valore per la Generazione Z e l’ascolto social deve essere un must per le aziende. I giovanissimi sono aperti a nuovi modelli di acquisto che si basano sul valore e sulla fiducia.

Per investire sul cambiamento dei consumi la scelta di un fondo azionario globale specializzato (Categoria Morningstar: Azionari Settore Beni e Servizi di consumo) è la strada migliore.

La Top 5 dei fondi che investono sui nuovi consumi globali

ProdottoRendimento 3yRendimento YTD
Invesco Global Leisure Classe E (acc) Eur13,71%5,99%
CS Invm Fds 2 - Credit Suisse (Lux) Global Prestige Equity Fund UB EUR10,64%12,83%
Robeco Global Consumer Trends Equities E €8,99%7,73%
UBS (Lux) Equity Fund - Asian Consumption (USD) P-acc7,62%1,01%
Fidelity Global Consumer Industries Fund - E - ACC - Euro7,38%4,11%
Nella tabella, i migliori fondi che investono in maniera globale sui nuovi consumi ordinati per rendimento a tre anni. Fonte: Morningstar. Rendimenti in euro.

 

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

 

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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