La classificazione SFDR ha come obiettivo la standardizzazione dei fondi sostenibili. Scopri cos’è e come funziona.

Cos’è la classificazione SFDR

SFDR è l’acronimo di Sustainable Finance Disclosure Regulation. Si tratta di una regolamentazione dell’Unione Europea che riguarda la trasparenza delle informazioni relative ai fondi di investimento e altri prodotti finanziari con l’obiettivo di migliorare la comunicazione sui rischi di sostenibilità e le caratteristiche ambientali, sociali e di governance (ESG – Environmental, Social, and Governance). Questa normativa è entrata in vigore nel marzo 2021. A partire dal gennaio 2023 per i fondi che dichiarano di seguire una strategia sostenibile, seguendo i criteri ESG, sono in vigore nuove regole. Si tratta della seconda fase di applicazione del regolamento.

Cosa prevede

La classificazione SFDR ha diviso i fondi in tre categorie a seconda dell’obiettivo di investimento:

  • i prodotti neutrali, che rientrano nell’articolo 6 del regolamento SFDR, non hanno alcun tipo di controllo vincolante della sostenibilità nel loro processo di investimento e possono includere azioni che possono essere escluse dai fondi incentrati sui fattori ESG. Questi fondi non danno enfasi alla sostenibilità nel processo di investimento
  • i prodotti che rispettano quanto stabilito dall’articolo 8 del regolamento SFDR nel quale rientrano i fondi che promuovono caratteristiche ambientali o sociali. La E e la S della sigla – o una combinazione di tali caratteristiche, a condizione che le società in cui vengono effettuati gli investimenti seguano buone pratiche di governance – la lettera G della sigla. Non hanno come obiettivo gli investimenti sostenibili
  • i prodotti che sono conformi all’articolo 9 del regolamento SFDR che sono denominati come fondi destinati a investimenti sostenibili e che hanno come obiettivo investimenti sostenibili

Tutti i prodotti che rispondono ai tre articoli del regolamento SFDR rientrano nella classificazione di fondi sostenibili e sono confrontati alla pari. Da gennaio 2023 il confronto e quindi anche le classifiche che misurano i prodotti sono cambiate. I fondi neutrali, per esempio, potrebbero non entrare più nella classificazione ESG. In particolare, da gennaio 2023 i gestori devono dichiarare:

  • la percentuale prevista in portafoglio di investimenti sostenibili
  • indicare quanta parte del portafoglio è allineata alla Tassonomia decisa dall’Unione Europea
  • dichiarare quali sono i principali effetti negativi dell’asset allocation decisa dal gestore

Queste regole hanno un impatto sugli investitori che decidono di scegliere un fondo dichiaratamente sostenibile. La ragione? I fondi sono più confrontabili e le informazioni a disposizione consentono di fare una selezione mirata.

Differenze tra Sustainable Finance Disclosure Regulation e Corporate Sustainability Reporting Directive

La Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) e la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) sono entrambe normative dell’Unione Europea volte a promuovere la trasparenza e la sostenibilità, ma si rivolgono a soggetti diversi e hanno finalità complementari. Vediamo nel dettaglio le differenze principali.

Le differenze tra le normative SFDR e CSRD

CaratteristicaSRDRCSRD
AmbitoSettore finanziarioImprese di grandi dimensioni
Soggetti obbligatiGestori di fondi e istituzioni finanziarieImprese e società quotate
ObiettivoTrasparenza degli investimenti sostenibiliRendicontazione degli impatti ESG aziendali
Informazioni richiesteRischi di sostenibilità dei prodotti finanziariImpatto dell'attività aziendale su ambiente e società.
StandardClassificazione fondi (art. 6, 8, 9)Reportistica dettagliata
FinalitàProteggere gli investitori e contrastare il greenwashingGuidare la sostenibilità aziendale
Nella tabella, le principali differenze tra le due normative che fanno parte di un ampio piano dell'UE per promuovere la finanza sostenibile e una transizione verso un'economia a basso impatto ambientale.

Classificazione Sfdr e fondi ESG

Il legame tra la classificazione SFDR e i fondi ESG è evidente soprattutto se si guarda all’obiettivo che è comune: promuovere la sostenibilità. La classificazione SFDR punta alla standardizzazione dei fondi sostenibili e dovrebbe rendere agli investitori la vita più facile nella scelta dei prodotti ESG. Tuttavia le tre categorie in cui sono stati divisi i fondi sono molto ampie e già oggi difficilmente confrontabili.

Nella scelta del miglior fondo adatto a ciascun investitore viene in aiuto la normativa Mifid II che da gennaio 2023 deve tenere conto ancora di più delle preferenze di sostenibilità di un investitore che dovranno corrispondere a ciò che si trova nel portafoglio del fondo. Insomma, avere chiari gli obiettivi di sostenibilità (ambiente, inclusione per esempio) che si hanno aiuterà a fare la scelta giusta.

IDEE DI INVESTIMENTO

Un aiuto nella costruzione della corretta asset allocation che promuove la sostenibilità arriva dai portafogli modello di Online SIM che contengono diverse asset class e sono sviluppati sulla base di metodologie quantitative. In questo modo si ottengono diversi gradi di rischio che vengono associati al profilo dell’investitore. Ogni portafoglio adotta strategie di investimento differenti e predilige l’investimento in determinati settori, strumenti, Paesi.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

*Articolo pubblicato ad aprile 2022 e sottoposto a successive revisioni

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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