Il tanto atteso cambio di passo dell’Unione Europea (UE) nella strategia per il settore energetico è arrivato con il via libera al piano Repower EU che si affianca a Fit for 55. Negli intenti dichiarati dall’UE il piano da 300 miliardi di euro. 225 miliardi in finanziamenti e sovvenzioni e 75 miliardi come prestiti. Tutto per procurare energia a prezzi accessibili, sicura e sostenibile per l’Europa.
Il piano Repower EU prova a rispondere alla crisi energetica e di materie prime provocata dal conflitto Russia-Ucraina. Con questo piano l’Unione Europea cerca di dire addio alla dipendenza dalle fonti fossili russe (carbone e gas) entro il 2027 e spinge sulle energie rinnovabili. L’energia solare in primo luogo.
Piano Repower EU: quali sono i punti chiave
- Trovare fornitori alternativi alla Russia per il gas. Investire per costruire le infrastrutture necessarie per far arrivare in sicurezza il gas in Europa. Per facilitare una strategia comune di tutti i Paesi UE è stata varata la EU Energy Platform. In pratica, i Paesi UE agiranno tutti insieme mettendo in comune la domanda di gas. Coordineranno l’uso delle infrastrutture di importazione, lo stoccaggio e il trasporto con una capacità di negoziazione più forte per gli acquisti di gas e anche di idrogeno
- Aumentare l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Per spingere in tal senso, l’UE ha alzato l’obiettivo 2030 di impiego di rinnovabili come fonti primarie dal 40% al 45%. Tra le fonti rinnovabili su cui spinge ci sono il solare, ma anche l’idrogeno e il biometano
- Via libera a una nuova strategia per l’energia solare denominata EU Solar Strategy. L’Unione Europea spinge sull’utilizzo dei tetti fotovoltaici che dovrebbero arrivare a soddisfare almeno il 25% della domanda europea di energia. Per questo è stato introdotto l’obbligo di installazione, entro il 2026, su tutti i nuovi edifici commerciali e pubblici con un’area utile maggiore di 250 metri quadrati. Dal 2027 scatta l’obbligo anche per gli edifici già esistenti. Per tutti i nuovi edifici residenziali i tetti solari saranno obbligatori dal 2029
- Aumentare il risparmio energetico con una serie di misure di lungo termine (efficienza energetica degli edifici, ecodesign, etichettatura energetica). Oltre che con indicazioni di comportamento che devono seguire sia le industrie sia le famiglie (abbassare il riscaldamento, contenere l’uso dei condizionatori, ridurre i limiti di velocità in autostrada, per esempio)
IDEE DI INVESTIMENTO
Tra i fondi settoriali che nell’ultimo mese hanno subito una battuta di arresto, i prodotti focalizzati sull’energia tradizionale e alternativa non hanno rivali per rendimento nella prima parte del 2022. A spingere il settore, secondo l’analisi di Pictet Asset Management, c’è sicuramente la tensione sulle materie prime. Vincitori gli esportatori di materie prime, i Paesi ad alto rendimento e i Paesi lontani dal conflitto che continueranno a sovra-performare.
In generale, la transizione energetica che la guerra Russia-Ucraina ha accelerato, in particolare in Europa, è un megatrend di investimento di lungo termine. Per investire ci sono fondi azionari settoriali e tematici.
Dove investono i migliori fondi presenti sulla piattaforma di Online SIM
- RobecoSAM – Smart Energy Equities Classe D Eur ha un rendimento annualizzato a tre anni del 23,89% secondo dati Morningstar aggiornati a maggio 2022. Il fondo è stato ridenominato nel 2020 e ha come obiettivo di investimento sostenibile promuovere la trasformazione e la decarbonizzazione del settore energetico globale. Investe in fonti di energia pulita, prodotti e infrastrutture efficienti dal punto di vista energetico. La tecnologia (48%) è il primo settore in portafoglio, il mercato Usa il più pesante (42%), l’Europa euro e non euro vale il 38%.
- BGF Sustainable Energy Fund Classe C2 EUR Acc rende tre anni il 18,06% secondo dati Morningstar aggiornati a maggio 2022. Partito nel 2002 investe a livello mondiale almeno il 70% del patrimonio in azioni di società del settore energie alternative e tecnologia. Il portafoglio è equamente diviso tra Usa e Area euro, la tecnologia è il primo settore (34%).
- Pictet – Clean Energy Classe R Usd ha un rendimento a tre anni del 17,15% secondo dati Morningstar aggiornati a maggio 2022. Partito nel 2007 il fondo investe in società di tutto il mondo che contribuiscono e beneficiano della transizione a livello globale verso una produzione e un consumo di energia meno basati sulle energie fossili. Il settore tecnologia (54%) è il più pesante in portafoglio e il Paese più rappresentato è l’America (64%).
- Allianz Smart Energy Classe AT USD Acc Il fondo è stato lanciato nel 2019 non ha quindi un rendimento triennale comparabile. Rende il 3,39% a un anno secondo dati Morningstar aggiornati a maggio 2022 e e investe sulle aziende impegnate nell’area della transizione dell’utilizzo dell’energia in conformità con la strategia SDG. L’Europa è il primo mercato e i beni industriali il settore più pesante (24%) del portafoglio.
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Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
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