Il mercato azionario mondiale sta vivendo un periodo d’oro che non sembra avere fine. Le Borse corrono da oltre un anno, con periodiche prese di beneficio, ma senza veri e propri scossoni al ribasso, imperturbabili a qualsiasi minaccia esterna: dagli eventi politici straordinari come gli scontri militari annunciati a più riprese tra gli Stati Uniti di Donald Trump e la Corea del Nord di Kim Jong-un, fino alle manovre di secessione degli indipendentisti catalani; dall’empasse della neo rieletta Angela Merkel nel formare un nuovo governo fino all’annunciata fine della politica monetaria accomondante delle banche centrali mondiali. Niente. Non c’è stato niente che abbia messo in discussione un rialzo solido di oltre il 20% messo a segno a fine 2017 dall’indice MSCI World rappresentativo delle Borse mondiali.
Quanto durerà? E cosa potrebbe far girare al ribasso la tendenza dei mercati? «Abbiamo vissuto una ripresa sincronizzata dell’economia, di fatto la prima dal 2007, non abbiamo avuto crisi politiche vere come fu la Grecia e le elezioni politiche hanno dato indicazioni rassicuranti», ha detto Francesco Conte, Portfolio Manager del fondo Europe Small Cap Fund J.P. Morgan Asset Management e responsabile della parte azionaria del fondo PIR compliant della casa di investimento americana. «Le riprese così come quella che stiamo vivendo durano parecchi anni, per questo nel 2018 ci aspettiamo un consolidamento non soltanto in Europa, ma è anche in Cina, in America, anche se credo che l’Europa, essendo un grandissimo esportatore è la zona del mondo che beneficia di più in questo contesto».
L’outlook 2018 firmato da Deutsche asset management conferma che nulla può cambiare la direzione dei mercati nel corso dell’anno perché le condizioni economiche sono favorevoli alle azioni. Si profila, dunque, uno scenario di consolidamento dei guadagni.
Ci sono degli alert che, in base alla storia dei mercati, sono segnali a cui prestare attenzione perché indicano che qualcosa sta cambiando e che il mercato sta modificando la direzione:
- Il primo alert è quando le valutazioni delle aziende quotate sono troppo elevate in base agli utili che le stesse aziende esprimono. Al momento, secondo l’analisi dei Deutsche asset management le valutazioni sono elevate ma ancora più convenienti in proporzione allo stesso indicatore del mercato obbligazionario.
- Il secondo campanello d’allarme è la bassa o nulla volatilità. Non c’è dubbio che al momento sia ai minimi storici, ma non rappresenta un problema se il rialzo atteso dell’inflazione sarà contenuto e seguirà in maniera lenta la ripresa economica.
Gli alert, dunque, sono accesi ma sotto controllo, almeno per tutto il 2018 in attesa della fine delle politiche di sostegno dei mercati da parte delle banche centrali. «Ora i rendimenti totali delle azioni sono sostenuti quasi interamente dal miglioramento dei margini e del fatturato», ha detto Maya Bhandari, gestore del fondo Threadneedle (Lux) Global Multi Asset Income fund. «Le azioni guadagnano terreno per i motivi giusti: la partecipazione ai rialzi in un contesto di accelerazione della crescita economica e di incremento degli utili societari».
IDEE DI INVESTIMENTO
Le azioni offrono un premio interessante che non è riscontrabile in altre classi di investimento con un profilo di rischio analogo secondo il consensus dei gestori. Guardando agli indici azionari, nel 2017, la media degli utili è in crescita del 10% e le valutazioni dei titoli azionari, anche se in alcuni casi elevate, restano interessanti soprattutto in Europa che beneficia, insieme con il Giappone, dell’attuale contesto di ripresa globale e per un investitore euro è un buna scelta azionaria anche grazie ai dividendi, relativamente alti espressi dai titoli. Per diversificare il portafoglio con in Europa la scelta migliore è un fondo azionario specializzato sull’area (Categoria Morningstar: Azionari Europa Large Cap blend che adottano uno stile di gestione misto):
I migliori fondi azionari che investono sull'Europa e hanno uno stile misto
Prodotto | Performance 1y | Performance 3y |
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BL-European Family Businesses B EUR | 23,72% | -- |
Schroder ISF Eurp Alp Foc A Acc EUR | 22,49% | 10,42% |
M&G Pan European Select Fund Classe A | 19,52% | 11,48% |
Investec GSF European Eq A Inc USD | 19,21% | 11,45% |
Pictet - European Equity Selection Classe R Eur | 19,13% | 12,49% |
Eleva UCITS - Eleva Eurp Sel I EUR Acc | 18,64% | --- |
8a+ SICAV Eiger R | 18,00% | 9,88% |
Generali IS SRI Ageing Population DX EUR | 17,84% | --- |
TT European Equity A | 17,83% | 13,75% |
Sidera Funds Eq Eurp Active Sel B Acc | 17,73% | --- |
THEAM Quant-Eq Europe Guru I C | 17,50% | 8,72% |
DPAM INVEST B Equities Europe B Cap | 17,41% | 11,44% |
UBS (Lux) IF Key Sel Euro Equity BA | 17,12% | 10,35% |
Lazard Alpha Europe A | 16,85% | 8,44% |
Parworld Quant Eqty Europe Guru C C | 16,40% | 7,66% |
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Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
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