Sono tempi duri per i Gafa, acronimo borsistico per Google, Amazon, Facebook e Apple, ovvero il quartetto d’oro della tecnologia quotato a Wall Street da cui dipende la corsa del settore campione di rendimento 2017. Il caso Facebook Cambridge Analytica – 51 milioni di profili sottratti all’insaputa dei diretti interessati e poi utilizzati per la campagna a favore della Brexit e di Donald Trump – ha messo in seria discussione il modello di business dell’azienda guidata da Mark Zuckerberg e ha portato gli analisti a rivedere al ribasso le stime di crescita sul titolo dopo l’apertura di un’inchiesta. Morgan Stanley per esempio, ha tagliato le stime sul titolo di 20 dollari (da 210 dollari a 165 dollari) e ipotizza un periodo di forte volatilità esattamente come Credit Suisse che ipotizza ulteriori rischi per Facebook e per i titoli della tecnologia nelle prossime settimane anche perché il management della società guidata fondata da Zuckerberg è atteso a Washington per essere sentito dagli inquirenti del caso Trump

Non bastasse questo, dall’altra parte dell’Oceano, la tecnologia è sotto attacco fiscale. La Commissione europea in cerca di risorse ha messo a punto la cosiddetta Web Tax per tassare i colossi del web che hanno utenti in molti Stati, ma pagano le tasse in uno soltanto, quello di residenza europea dell’azienda. E non è un caso che lo Stato di residenza sia quello con la tassazione più favorevole: Apple e Facebook hanno base in Irlanda, Amazon in Lussemburgo, Uber in Olanda, per fare qualche esempio.

La tassa è stata pensata da Bruxelles come una soluzione temporanea, in attesa di una normativa fiscale quadro concordata in sede Ocse, e prevede di garantire ai Governi europei almeno 5 miliardi di euro all’anno tassando al 3% alcune tipologie di ricavi. Qualche esempio? La vendita di spazi pubblicitari, business tipico di Google, la cessione di dati, core business di Facebook ora sotto attacco, e l’attività di intermediazione tra utenti e business, ovvero la vendita di servizi come fanno Amazon e Uber, applicabile a società con un fatturato globale superiore a 750 milioni di euro ed un giro d’affari europeo almeno sopra i 50 milioni di euro. I Paesi del G5 (Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito) sulla Ue, spingono per approvare la normativa il il prima possibile, mentre i contrari sono ovviamente i Paesi sede dei big digitali e l’unica possibilità per un via libera in tempi brevi è una cooperazione tra Stati.

IDEE DI INVESTIMENTO

Preso tra due fronti il settore tecnologia, che per i gestori è il cavallo su cui puntare anche nel 2018, vacilla, anche se le potenzialità di crescita per gli analisti restano intatte. Per Credit Suisse, l’incidente sui dati di Facebook può addirittura essere letto come un’occasione di acquisto perché ora la società di Mark Zuckerberg dovrà migliorare la gestione. Sulla stessa linea anche Morgan Stanley che si aspetta modifiche significative al modo in cui i dati sono resi disponibili agli sviluppatori di App e alle terze parti e mette in conto un impatto negativo sulla capacità di Facebook di aumentare il proprio bacino di utenti dopo questo scandalo. Secondo il consensus degli analisti di Bloomberg, come scommessa sul futuro di lungo periodo, le azioni tecnologiche sono ancora troppo convenienti in termini di prezzi e rispetto ai profitti attesi per essere abbandonate, anche dopo l’epico rally dello scorso anno e i rischi emergenti di queste settimane. Anche perché tecnologia non è solo Wall Street: la Cina in particolare e all’Asia sono la prossima frontiera.

Per un investimento di lungo periodo sulla tecnologia, la scelta che consente la migliore diversificazione di portafoglio e dei rischi è un fondo azionario globale settoriale (Categoria Morningstar: Azionari Settore Tecnologia). Ecco come hanno reagito i fondi azionari tecnologia campioni di rendimento nel 2017:

Quanto rendono i migliori fondi azionari globali che investono in tecnologia

ProdottoPerformance 2017Performance YTDPerformance 3y
BGF World Technology A233,51%12,01%16,77%
Polar Capital Global Technology30,16%5,16%---
CS (Lux) Global Robotics Equity Classe BH Eur Acc29,47%10,06%17,70%
UBS (Lux) EF Gbl Multi Tech (USD) Q28,26%8,05%---
JPM US Technology A (dist) USD28,71%13,70%15,99%
T. Rowe Price Global Tech Eq A USD27,77%11,58%17,48%
AB SICAV I International Tech I Acc27,24%2,67%13,06%
AXAWF Fram Robotech G Cap USD26,30%6,40%14,05%
JPM Europe Dynamic Techs Fd A (dist) EUR25,97%2,15%---
Henderson Global Technology Fund25,04%7,28%12,05%
Pictet - Robotics P USD23,93%9,27%14,38%
JHCF Global Technology A USD Acc22,97%10,33%14,24%
Vitruvius Growth Opportunities B USD22,31%3,67%---
T. Franklin Technology Fund Usd Classe A (acc)21,94%11,11%14,05%
Pictet-Digital P USD20,38%5,03%12,30%
Nella tabella, i migliori fondi azionari tecnologia ordinati rendimenti da gennaio a dicembre 2017 e quanto hanno reso da gennaio a marzo 2018. Fonte: Morningstar Direct. Dati % in euro. Il rendimento a tre anni è annualizzato.

 

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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