Le elezioni del Parlamento europeo erano un banco di prova, una sorta di referendum, sul progetto dell’Unione Europea e un test politico chiave per molti paesi dell’Unione. Il giorno dopo la chiusura delle urne e a conteggi ancora aperti, il risultato soddisfa i mercati con le Borse europee in rialzo, anche grazie a un’apertura di Donald Trump su un possibile accordo con la Cina per i dazi. Ma quello che conta è che nel derby tra europeisti e sovranisti ha vinto lo spirito dell’Unione e gli euroscettici anche se son cresciuti in diversi Paesi non hanno sfondato. La sorpresa sono i Verdi che sono stati protagonisti di un vero e proprio boom e sono la testimonianza che i valori della sostenibilità e della coscienza civile sono più forti in Europa. L’altra sorpresa è stata l’affluenza al voto: ben oltre il 50% che è il dato più altro degli ultimi 20 anni.

Passata la paura sovranista i mercati adesso attendono l’effettiva composizione dei gruppi politici del Parlamento europeo che si presenta comunque frammentato. Secondo gli analisti politici, popolari e socialisti pur non avendo più la maggioranza dovrebbe comunque mantenere il controllo facendo leva sui Verdi, mentre per i sovranisti anche sommando tutte le forze in campo la maggioranza è lontana, anche considerando l’incognita Orban, il leader ungherese, che potrebbe decidere di lasciare i popolari. L’ago della bilancia potrebbero essere proprio i Verdi che, anche sull’onda dell’effetto Greta Thunberg, hanno raccolto il voto a sinistra di giovani e delusi dai socialisti sia in Germania che in Francia. Il populismo vince in Italia e Francia, oltre che in Ungheria, e stravince in Uk, che non avrebbe dovuto far parte della consultazione, con il Brexit Party di Nigel Farage. Ma se il Regno Unito uscirà dall’Ue il 31 ottobre, non avrà alcun peso negli equilibri futuri dell’Unione, mentre avrà un peso determinante nella designazione del successore di Theresa May che proprio su Brexit si è dimessa.

IDEE DI INVESTIMENTO

Il maggio dei mercati europei è stato segnato da due punti di svolta importanti: prima le dimissioni di Theresa May che ha pagato la mancata Brexit e che consegna il Paese agli euroscettici, poi le elezioni politiche europee da cui è emersa una coscienza ambientalista e la fiducia nell’Unione.

Ma quali potrebbero essere le implicazioni per gli investimenti? Secondo le analisi dei gestori (Amundi, Pictet asset management, M&G Investment, Jp Morgan, Axa Investment Managers):

  • dal punto di vista del reddito fisso europeo, nel breve termine c’è da attendersi volatilità e un impatto sull’euro, mentre le prospettive di lungo termine dipenderanno da un accordo sulla Commissione Europea e sul ruolo dei partiti pro-Europa.
  • da un punto di vista azionario, gran parte dell’incertezza appare già scontata dai mercati azionari europei, ad eccezione di una Brexit senza accordo o di un’ulteriore marcata decelerazione dell’economia europea.

Da inizio anno il mercato europeo è stato in costante crescita e solo nell’ultimo mese è tornata la volatilità. Dalle analisi dei gestori emerge che ora è il momento di puntare su selezione, controllo del rischio e uno stile value perché ci troviamo in una fase matura del ciclo azionario (Categoria Morningstar Azionari Europa Large Cap Value)

La Top 10 dei fondi azionari Europa a stile value

ProdottoRendimento 3yRendimento YTD
Allianz Global Investors Fund - Allianz Europe Equity Value IT EUR6,20%8,68%
Dimensional European Value Fund EUR Accumulation6,19%7,81%
Indosuez Funds Europe Value G Capitalisation6,11%11,36%
AB FCP I European Equity Portfolio Classe A6,09%11,44%
Saga Select Tactical European Equity Fund A5,82%12,07%
Parvest Equity Europe Value X-Capitalisation5,74%3,31%
JPMorgan Funds - Europe Strategic Value Fund C (acc) - EUR5,69%8,45%
Planetarium Fund - Fundamental European Selection A EUR5,38%9,69%
Rothschild Conviction Europe Classe C5,33%6,65%
Raiffeisen Azionario Europeo (r)5,31%10,60%
Nella tabella, i migliori fondi azionari a stile value che investono in titoli a grande capitalizzazione ordinati per rendimento a 3 anni. Dati in euro aggiornati a maggio 2019. Fonte: Morningstar.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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