Secondo il Global Cybersecurity Outlook 2025 del World Economic Forum, il panorama della cybersecurity sta affrontando sfide sempre più complesse. L’evoluzione delle minacce informatiche, l’adozione dell’intelligenza artificiale e la crescente regolamentazione rendono la sicurezza digitale un settore strategico per aziende e investitori.

Ecco cosa c’è da sapere:

Presente e futuro della sicurezza informatica

Il 2025 si prospetta un anno critico per la cybersecurity, caratterizzato da un aumento della sofisticazione della criminalità informatica, tensioni geopolitiche e una crescente dipendenza dalle supply chain digitali. Le principali sfide includono:

  • Aumento della sofisticazione della criminalità informatica: l’uso di AI e tecniche avanzate di phishing rende gli attacchi più difficili da contrastare.
  • Tensioni geopolitiche: il cyberspazio diventa un campo di battaglia per attacchi mirati a infrastrutture critiche.
  • Regolamentazioni stringenti: sebbene le normative migliorino la sicurezza, creano anche complessità per le aziende.
  • Gap di competenze: la carenza di professionisti qualificati è una delle maggiori sfide del settore.

Guardando all’Europa, se facciamo un passo indietro, l’anno zero del rafforzamento del potenziamento sistematico della sicurezza informatica in Europa è il 2017 quando i computer di 99 Paesi nel mondo (tra cui Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Cina, Stati Uniti, Russia, Vietnam, Taiwan, e anche Italia) furono presi in ostaggio da un virus detto ransomware che lanciava un unico messaggio: per liberare il Pc è necessario pagare un riscatto in bitcoin, pari a circa 300 dollari.

Da allora Nato e Unione Europea possono condividere le informazioni sui cyber attacchi in tempo reale. E da allora le norme per proteggere i dati che viaggiano in rete sono state inasprite. La ragione? Proteggere le infrastrutture essenziali di un Paese, tutelare la sicurezza dei cittadini e garantire alle aziende la possibilità di raggiungere gli obiettivi è una priorità assoluta.

Vediamo i capisaldi della sicurezza informatica in Europa:

  • Il primo passo importante è avvenuto il 25 maggio 2018 con l’entrata in vigore del General Data Protection Regulation (GDPR) varato dall’Unione Europea e valido per i 28 Paesi membri che ha introdotto diverse novità sia in termini di diritti per i cittadini (data portability e blocco di autorizzazione dei propri dati sensibili, i più importanti) sia sul fronte degli adempimenti in capo alle aziende (accountability, ovvero tutela giuridica dei dati acquisiti, registro delle attività e verifica periodica di protezione dei dati e privacy).
  • Un altro passo avanti importante il legislatore europeo lo ha fatto con la direttiva PSD2, che, dopo un lavoro di gestazione di quasi 4 anni, è entrata in vigore a settembre 2019 in Italia, e prevede nuove norme per autenticare i clienti che acquistano prodotti online. Si tratta della Strong Customer Authentication (SCA) che deve essere implementata entro la fine del 2020. Secondo le nuove regole prima di far cliccare un cliente su “acquista” il sito di e-commerce deve: identificare il cliente con una password o un PIN che solo l’utente conosce (per esempio, una parola chiave, un codice, una domanda di sicurezza); identificare il cliente con qualcosa di digitale come il device con cui sta procedendo all’acquisto (smartphone, pc o anche un token bancario); identificare il cliente con qualcosa di fisico come l’impronta digitale oppure lineamenti biometrici come l’occhio.
  • Per proteggere la privacy degli utenti, accanto alla SCA, da luglio 2019 c’è un nuovo Regolamento Ue sulla ePrivacy dei Paesi europei. Si tratta di un passo ulteriore rispetto alla normativa GDPR e che punta a tutelare l’utilizzo dei dati degli utenti non solo da parte delle società di telefonia fissa e mobile, come già avviene, ma anche da parte dei cosiddetti fornitori OTT, ovvero di messaggistica come WhatsApp, e i provider di posta elettronica.
  • Il passo prima del Covid-19 compiuto dall’Europa è stato dotarsi di un Codice europeo delle comunicazioni elettroniche che doveva essere recepito dagli Stati membri entro il 21 dicembre 2020. Il Codice impone regole di sicurezza agli operatori delle Big Tech che dovranno aumentare la sicurezza informatica. Un documento dell’European Union Agency for Cyber security (ENISA) ha fornito le linee guida sull’adozione di misure preventive di protezione dalle minacce informatiche e l’Europa è diventata un modello da seguire anche per Stati Uniti e Australia in tema di regole per la sicurezza.

La cyber sicurezza rappresenta dunque una sfida e un’opportunità per il futuro di aziende e Paesi e per questa ragione il World Economic Forum ha ideato una piattaforma per stimolare collaborazioni a livello globale e per disegnare il futuro della sicurezza e della fiducia digitale, ovvero un mondo digitale più affidabile.

Perché investire nella cybersecurity

Nonostante le difficoltà, il settore della cybersecurity offre enormi opportunità per gli investitori. Alcuni trend chiave includono:

  • Espansione del mercato: la domanda di soluzioni di sicurezza è in costante crescita.
  • Adozione dell’intelligenza artificiale: l’uso dell’AI per rilevare minacce sta rivoluzionando il settore.
  • Collaborazione pubblico-privato: le aziende che sviluppano tecnologie per la sicurezza informatica sono sempre più al centro dell’interesse di governi e grandi imprese.

I migliori fondi cybersecurity sui quali puntare

Per chi desidera investire nel futuro della cybersecurity, ecco alcuni consigli strategici:

  • Fondi che investono in AI e sicurezza informatica: aziende che sviluppano tecnologie di automazione per la difesa informatica.
  • Fondi che puntano su regolamentazione e conformità: le normative in evoluzione aumentano la domanda di soluzioni per la compliance.
  • Fondi specializzati in cloud security e protezione delle supply chain: segmenti chiave con alto potenziale di crescita.

Il settore della cybersecurity rappresenta un’opportunità di investimento strategica. Con il giusto approccio, è possibile beneficiare di una crescita costante in un mercato sempre più cruciale per la sicurezza globale.

IDEE DI INVESTIMENTO

Il 2025 sarà un anno cruciale per la cybersecurity, con sfide significative ma anche grandi opportunità per chi saprà coglierle. Gli investitori che riusciranno a identificare i trend emergenti potranno beneficiare di una crescita costante in un settore sempre più strategico per l’economia globale.

Per investire nel futuro della cybersecurity attraverso fondi comuni ecco i migliori fondi azionari presenti sulla piattaforma di Online SIM.

I migliori fondi per investire

Per investire sulla cybersecurity la scelta migliore sono i fondi azionari tematici. Ecco come investono quelli presenti sulla piattaforma di Online SIM.

  • Allianz Global Investors – Cyber Security Classe AT Eur è un azionario settore tecnologia partito a febbraio 2021 non ha quindi ancora un rendimento triennale. Da inizio 2023 rende il 10,96% (dati Morningstar aggiornati a febbraio 2025). Il fondo investe nei mercati azionari globali con un focus su società la cui attività dovrebbe beneficiare o è attualmente correlata al tema della sicurezza informatica: computer e ripristino di emergenza alla formazione degli utenti finali. Tecnologia e servizi alla comunicazione valgono quasi il 100% del portafoglio, il mercato Usa vale il 96,4%.
  • Pictet – Security Classe R Eur è un azionario internazionale che investe in società attive nei seguenti campi: sicurezza su internet, telecomunicazioni, materiale informatico, software, sicurezza fisica e protezione della salute, sicurezza degli accessi e delle identificazioni, del traffico, dell’ambiente, del lavoro e della difesa dello stato. Il fondo è partito nel 2006 e rende a tre anni il 5,54% (dati Morningstar aggiornati febbraio 2025). Tecnologia e beni industriali valgono il 60% portafoglio, il mercato Usa pesa il 93%.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

*Articolo pubblicato ad aprile 2020 e sottoposto e successive revisioni

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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