Per la prima volta nella storia ben cinque generazioni convivono sul posto di lavoro (dalla silent generation fino alla Z). Il numero di lavoratori over 70 è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Il gap economico tra le generazioni più anziane e quelle più giovani quindi continuerà ad ampliarsi. Si tratta di un tema politico ed economico globale, perché l’ingorgo demografico danneggia anche la coesione sociale.

Giovani e lavoro: le differenze tra under 34 anni e over 50

Tanti lavoratori esperti in attività sono certamente un vantaggio per l’economia. Questo però costituisce un grosso ostacolo per le giovani generazioni. Lo afferma lo studio Age-income Gaps rilasciato a luglio 2024 e firmato dagli economisti Gabriele Guaitoli e Roberto Pancrazi dell’Università di Warwick che ha analizzato il fenomeno in 32 Paesi. Vediamo quali sono i punti chiave:

• Carriere bloccate. Per le giovani generazioni diventa difficile fare carriera perché le posizioni di vertice sono occupate. Poiché i lavoratori più anziani rimangono al lavoro più a lungo, i giovani iniziano in posizioni meno retribuite e salgono più lentamente. Farsi promuovere è più complicato rispetto al passato e non è una questione di meritocrazia, ma di caselle occupate.
• Il divario età e reddito cresce di più nei Paesi ricchi. Secondo lo studio, il gap tra “giovani” (25-34 anni) e “anziani” (50-64 anni) è cresciuto di più nelle aree a maggior reddito (Europa occidentale, Nord America), mentre è diminuito in quelle con redditi bassi (Europa orientale, Sud America).
• Cresce l’occupazione dei lavoratori “anziani”. A far crescere il divario tra “giovani” e “anziani” nei Paesi ricchi è l’aumento più rapido del tasso di occupazione degli over 50. Al contrario, la maggior parte della riduzione delle disuguaglianze di reddito nei Paesi più poveri è stata guidata dalla più forte crescita salariale dei “giovani” lavoratori, ovvero dal margine di guadagno.
• Il ruolo dei cambiamenti strutturali a lungo termine. Lo stallo generazionale sul posto di lavoro è destinato a durare. L’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro è il fattore che incide di più sul margine di occupazione nei paesi ricchi. Una popolazione attiva sempre più anziana, con la soglia di pensionamento che progressivamente si sposta fino a 70 anni, e l’aumento dell’istruzione non sono così rilevanti per l’ingorgo demografico nei Paesi ricchi.

IDEE DI INVESTIMENTO

La qualità del lavoro è un impegno di Paesi e aziende in un’ottica di inclusione sociale, come prevede l’Obiettivo 8 dell’Agenda 2030 che ha come scopo la promozione della crescita economica, l’aumento della produttività e la creazione di posti di lavoro dignitosi.

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Note

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