La decisione di Joe Biden di ritirarsi dalla corsa alla presidenza ha dato il via a una fase che non ha precedenti nelle elezioni americane. I Democratici ora puntano sull’attuale vicepresidente, Kamala Harris per battere il Repubblicano Donald Trump. Secondo i sondaggi, Harris a luglio 2024 ha più o meno le stesse chance che aveva Biden contro Trump, ma la corsa fino a novembre è ancora lunga e incerta.

Le probabilità di vittoria di Harris, secondo l’analisi di Amundi, dipenderanno da diversi fattori, tra cui l’unità del partito, il supporto dei finanziatori, la sua scelta del vicepresidente e la sua performance pubblica. Un fatto per ora è certo: le probabilità di una vittoria di Trump sono aumentate dopo il dibattito presidenziale contro Biden e, soprattutto, dopo l’attentato di cui è stato vittima, ma la sua elezione non deve essere data per scontata. In questo scenario, quali potrebbero essere le conseguenze sui mercati delle elezioni americane 2024? Scopri come la Borsa potrebbe subirne l’influenza.

Come i mercati sono influenzati dalle elezioni americane

Le elezioni americane hanno avuto storicamente un impatto significativo sui mercati. Secondo un’analisi di T. Rowe Price che ha preso in considerazione le 24 elezioni che si sono tenute dal 1927 fino al 2020. L’analisi quantitativa dei dati conferma che esiste una correlazione. Alcuni punti chiave:

  • Una variabile da sola non è decisiva. Secondo l’analisi, le elezioni americane da sole non possono condizionare i mercati perché sono tante le variabili economiche che incidono sul loro andamento. Per esempio, la Grande Depressione (1932) ha pesato molto di più della consultazione elettorale, così come è accaduto con la Seconda Guerra Mondiale (1940 e 1944), la bolla tecnologica (2000), la crisi finanziaria globale (2008) e la pandemia di Covid-19 (2020).
  • L’indice S&P 500 sensibile alle elezioni. L’analisi statistica dell’andamento dell’indice S&P 500 della borsa americana evidenzia che i rendimenti complessivi e medi sono stati inferiori negli anni delle elezioni presidenziali rispetto a quelli senza elezioni. Dall’analisi emerge anche che i rendimenti dell’S&P 500 sono stati più elevati nel periodo che precede le elezioni presidenziali rispetto agli anni non elettorali. I rendimenti dei mercati azionari sono stati inferiori anche nei periodi a 1, 6 e 12 mesi dopo le elezioni rispetto ai periodi corrispondenti negli anni senza elezioni presidenziali.
  • Volatilità in aumento. Se i mercati azionari in media scendono con le elezioni presidenziali, la volatilità sale nei 12 mesi precedenti l’elezione e nel mese successivo. Ma in media l’S&P 500 ha avuto una volatilità inferiore negli anni elettorali.
  • Non è il presidente a fare la differenza. In generale, i presidenti appena eletti non hanno una grande influenza sui mercati azionari. Contano di più le promesse elettorali che, se non mantenute, possono influenzare l’andamento nei 12 mesi successivi all’elezione. Secondo la statistica, le probabilità di recessione aumentano nell’anno successivo a quello elettorale.
  • Lo stato di salute dell’economia è fondamentale. Un ruolo decisivo nella vittoria elettorale è l’andamento dei principali indicatori economici. Se i dati sono positivi, il partito in carica ha quasi il 100% di chance di essere riconfermato. In caso di sconfitta del partito in carica, il mercato azionario è stato storicamente più debole nel periodo precedente alle elezioni presidenziali, ma successivamente la performance riparte.

Le possibili conseguenze

I mercati si preparano all’incertezza creata dalle elezioni, ma sono più concentrati sulla stagione delle trimestrali e sulle azioni di politica monetaria della Banca centrale americana (FED). Quali possono essere le conseguenze? Vediamo alcuni punti chiave secondo l’analisi di Amundi.

  • L’attesa di un vittoria Repubblicana incide solo sul breve. Dopo l’addio di Biden, i mercati scommettono su un cambio della guardia alla presidenza con il ritorno di Donald Trump. Questo ha già provocato un movimento marginale dei Treasury decennali e un rialzo dei futures sulle azioni. Ma si tratta di un movimento di breve termine. Al momento non c’è visibilità su cosa potrebbe accadere nel lungo termine perché il risultato è molto incerto.
  • Il peso dei sondaggi sui Titoli di Stato. A muovere il mercato fino a novembre saranno i sondaggi. Nelle ultime settimane hanno avuto un forte impatto sull’andamento della curva dei Treasury statunitensi. Da giugno la correlazione tra le variazioni quotidiane degli esiti dei sondaggi e i movimenti dei segmenti della curva 5-30 anni dei Treasury è stata dell’86%.
  • Occhi puntati su risultati aziendali e FED. Lo scenario è di grande incertezza e questo non piace ai mercati. Per questo gli occhi sono puntati su variabili che possono dare certezze. Tra queste, la stagione delle trimestrali appena iniziata. Le società a grande capitalizzazione sono quelle che hanno conseguito i risultati più brillanti nel primo semestre dell’anno, ma gli investitori si attendono ora una crescita degli utili in altre aree del mercato, con un ampliamento del rally che è iniziato nelle ultime settimane. Sul fronte obbligazionario, i mercati guardano alla prossima riunione di settembre della Fed quando la banca centrale potrebbe decidere di tagliare i tassi.

Come investire in questo momento

L’impatto della decisione di Joe Biden di abbandonare la sua candidatura alla rielezione alla Casa Bianca nel 2024 e di sostenere Kamala Harris ha fatto ripartire la campagna elettorale a fine luglio 2024. I primi sondaggi danno Trump in vantaggio di due punti su Harris, ma siamo solo all’inizio di una corsa che entrerà nel vivo a settembre.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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