Evocata in ogni studio e previsione macroeconomica dell’ultimo anno, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici 2021 (COP26) si apre il 31 ottobre. Fino al 12 novembre sarà al centro del dibattito politico, economico e finanziario. COP26 è un evento epocale per le decisioni sul futuro del clima del Pianeta e le decisioni prese a Glasgow orienteranno le strategie di investimento sostenibile.
Vediamo quali sono i punti chiave di COP26 e a che punto siamo:
- Il primo e più importante obiettivo è contenere la temperatura del Pianeta sotto 1,5 gradi. Per arrivare a questo obiettivo le emissioni globali devono dimezzarsi entro il 2030 e raggiungere lo “zero netto” entro il 2050.
- L’ultimo report del Gruppo Intergovernativo di esperti scientifici sui cambiamenti climatici (IPCC) del 2021 sottolinea che è ancora possibile raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi. Questo solo se i Governi di tutto il mondo prenderanno decisioni di politica climatica efficaci.
- Gli Stati hanno preso impegni stringenti nel 2015 a COP 21 di Parigi. Questi impegni sono contenuti nella Nationally Determined Contributions (NDC) e sono il punto di partenza di COP26. L’obiettivo è che i firmatari dell’accordo di Parigi rivedano al rialzo gli NDC e si prendano l’onere di aggiornare ogni 5 anni le azioni politiche per raggiungere emissioni zero entro il 2050.
- A settembre 2021, 86 paesi e l’UE27 hanno presentato NDC aggiornati o nuovi. Tra i più virtuosi l’Unione Europea che punta a una riduzione di emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. A seguito gli Stati Uniti con una riduzione del 50-52% rispetto ai livelli del 2005.
- Oltre 70 paesi devono ancora comunicare obiettivi nuovi o aggiornati. Tra questi ci sono Cina e Giappone, che hanno promesso nuovi obiettivi per il 2030, ma devono ancora presentarli ufficialmente. Molti Paesi, inoltre, hanno già deciso di non aumentare i piani di azione climatica.
- Al centro del dibattito c’è anche il progetto quadro sulla biodiversità che prevede la conservazione di almeno il 30% delle aree terrestri e marittime a livello globale entro il 2030. Una riduzione del 50% del tasso di introduzione di specie esotiche invasive. La riduzione di almeno la metà dei nutrienti persi nell’ambiente e di almeno due terzi dei pesticidi, eliminando i rifiuti di plastica.
- Accanto alla crisi climatica c’è un tema sociale: i tassi di povertà e disuguaglianza sono aumentati anche a causa del Covid-19 e potrebbero aumentare ulteriormente in quanto i livelli elevati di debito potrebbero limitare il sostegno alle fasce più deboli della popolazione e le politiche di redistribuzione.
IDEE DI INVESTIMENTO
A COP26 va in scena, con tutti gli attori principali presenti, il grande tema economico e di investimento della transizione verso un mondo più sostenibile. Questo significa governare una transizione energetica con il passaggio a fonti rinnovabili e anche una transizione sociale, compensando i posti di lavoro persi da settori inquinanti. Sempre puntando all’uguaglianza di genere.
Secondo l’analisi di Amundi, la sfida è compiere una transizione giusta che deve garantire ai lavoratori delle industrie in fase di ristrutturazione di trovare una nuova occupazione nelle industrie sostenibili o disporre di adeguate reti di sicurezza sociale. Inoltre deve assicurare che i beni e servizi siano in linea con gli obiettivi dell’accordo e accessibili a tutti.
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Note
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