L’avvio di COP 28 a Dubai (30 novembre – 12 dicembre 2023) segna l’inizio di una nuova ondata di polemiche cominciata a gennaio 2023. Quando alla presidenza della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, o Conferenza delle parti dell’UNFCCC, è stato nominato il sultano Al Jaber, Amministratore Delegato di Abu Dhabi National Oil Company, il colosso petrolifero degli Emirati Arabi Uniti che ha nei suoi piani un aumento della produzione di petrolio.

Come può una grande azienda petrolifera guidare il cambiamento in favore del Pianeta? La domanda è stata una costante per tutto l’anno e rischia di compromettere i negoziati di Dubai che vedono presenti oltre 300 Stati. Vediamo cosa ci si aspetta da COP 28 e a cosa devono fare attenzione gli investitori secondo le analisi di Abrdn e Columbia Threadneedle Investments.

COP 28 quali sono i punti chiave

La riduzione graduale dei combustibili fossili è il perno attorno al quale ruota COP 28. In particolare:

  • La campagna Fossil to Clean. In vista di COP 28, 131 aziende che rappresentano quasi 1.000 miliardi di dollari di entrate annuali globali hanno esortato con una lettera i governi nazionali ad affrontare la causa principale del cambiamento climatico: il consumo di combustibili fossili. L’iniziativa è stata coordinata da We Mean Business Coalition e dai suoi partner attraverso la campagna Fossil to Clean.
  • Un’alleanza per la decarbonizzazione. L’obiettivo è trovare un accordo tra Stati per un piano di transizione energetica che punti a delineare come catturare e stoccare la Co2 che oggi è in eccesso. Servirebbe un’alleanza per la decarbonizzazione a cui dovrebbero aderire le aziende del settore energetico, petrolifere in testa.
  • L’impegno degli Stati per il clima. A COP 27 era stato chiesti agli Stati di aumentare l’impegno dei Governo per il clima entro il 2023. Da allora solo otto Stati hanno preso un impegno. La credibilità delle promesse è un punto chiave della conferenza di Dubai.
  • Il sostegno ai Paesi emergenti. Un altro snodo importante è il sostegno e l’impegno finanziario che i Paesi sviluppati devono fornire ai Paesi in via di sviluppo per la mitigazione, l’adattamento e le perdite dovute all’impatto dei cambiamenti climatici. COP 27 ha istituito un fondo per le perdite e i danni, e un obiettivo chiave della COP 28 è quello di garantirne il pieno finanziamento oltre a stabilire chi ne beneficerà.
  • L’impegno disatteso di 100 miliardi all’anno. Dal 2009 i Paesi industrializzati si sono impegnati a versare 100 miliardi di dollari l’anno per sostenere la transizione ecologica dei Paesi emergenti. Questo impegno è stato sempre disatteso e oggi questa cifra sarebbe insufficiente. COP 28 dovrà rivedere la cifra e stabilire meccanismi di attuazione vincolanti.
  • L’impatto sociale. Accanto agli impegni climatici, COP 28 si focalizzerà molto anche sull’aspetto sociale della transizione energetica favorendo l’inclusione.
  • Adattarsi al cambiamento climatico. L’Adaptation Agenda di Sharm-el-Sheikh deciso a COP 27 ha l’obiettivo di migliorare la resilienza di quattro miliardi di persone nelle regioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici. I Paesi sviluppati raddoppieranno a 40 miliardi di dollari i finanziamenti per l’adattamento climatico entro il 2025. Secondo l’ONU servirebbe una cifra almeno 5-10 volte superiore. Le strategie di investimento per l’adattamento possono avere tanti vantaggi: ridurre le perdite e generare nuovi ulteriori canali di finanziamento per la transizione, fornendo allo stesso tempo rendimenti positivi e impatti reali.
  • Piani di adattamento nazionali. Oggi i Governi sono chiamati a presentare all’UNFCC dei Piani nazionali di adattamento che delineino le esigenze nazionali e le azioni da intraprendere. La maggior parte di questi progetti manca di dettagli su costi e attuazione. Per gli investitori è centrale poter valutare correttamente il rischio climatico fisico. A COP 28 potrebbe essere redatto un Rapporto sui progressi compiuti in materia di adattamento e mitigazione climatica.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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