Aprile 2024 si è chiuso con un bilancio negativo e in controtendenza rispetto all’impostazione di medio periodo, che si conferma solida ed avvalorata da numerosi dati macro. Tra i vari temi del mercato che si sono avvicendati nel corso del mese, a catturare l’attenzione sono principalmente le materie prime e l’azionario Usa. In particolare:
- La rinascita delle materie prime. Tra le commodities spicca l’allungo record dello zinco che allunge del 22%, riportando in positivo di 10 punti percentuali la performance da inizio anno. Stagno, nickel, rame ed alluminio sono altri attivi su cui si rileva un certo interesse da parte degli operatori: sono infatti i metalli ad uso industriale ad occupare la prima parte del ranking mensile con risultati a doppia cifra. Si segnalano inoltre il balzo del gas naturale, ancora fortemente negativo da inizio anno, e il rallentamento del cacao che invece rimane il top performer del 2024 con il +120%.
- Valute effervescenti. Anche sul Forex si individuano diversi elementi interessanti, non tanto per l’entità delle variazioni quanto per la dispersione dei risultati. Lo Yen cede circa il 3% contro la moneta unica, mentre il dollaro usa avanza più o meno dello stasse range.
- Sulle azioni vince la Turchia. Tra i principali listini azionari la Turchia domina le classifiche: con quasi 10 punti percentuali di avanzo, la performance ytd è ora oltre il 34%. Non male alcune borse asiatiche; l’Europa non viaggia lontano dalla parità, mentre a fare da fanalino di coda troviamo gli indici USA, con perdite fino al 5%.
Risparmio gestito: le sfide in corso
Nel periodo considerato la maggior parte dei fondi azionari a specificazione geografica ha registrato risultati negativi. Solo un terzo degli indici di categoria su di essi costruiti ha mostrato performance positive, grazie soprattutto alle economie emergenti dell’Asia e dell’Europa, con la Turchia in evidenza. Al contrario, il focus su paesi come gli Stati Uniti, il Giappone, l’Indonesia e il Brasile ha determinato una perdita di valore. Dimensioni societarie e stile non sembrano spiegare né determinare in alcun modo i risultati, ma emerge con forza un buon posizionamento delle economie emergenti.
Per quanto riguarda le categorie settoriali, si sono riscontrate numerose sfide. In un contesto di mercato in calo, con logico attendersi i metalli e i minerali preziosi si sono distinti, registrando un incremento superiore all’8% nel corso del mese con un netto vantaggio rispetto all’investimento diretto sulle commodities sottostanti. I settori tecnologici hanno sofferto di più, insieme al mondo healthcare, mentre quelli legati alle tematiche ambientali, sociali e di governance (ESG) hanno dimostrato una maggiore resilienza nonostante i risultati negativi.
Le ultime settimane si sono rivelate ancor più difficili per i prodotti obbligazionari. L’84% delle categorie analizzate ha chiuso in negativo e la perdita media si avvicina all’1%. Tra gli indici che hanno ottenuto risultati positivi, spiccano quelli legati all’equity cinese, come i convertibili dell’Asia Pacifico e gli obbligazionari in renminbi, mentre gli indici legati allo Yen giapponese hanno registrato le performance peggiori. In generale, hanno tenuto meglio gli investimenti monetari, quelli con duration limitate e quelli con tassi nominali più alti. In termini di strategie, il focus sulle commodities si è rivelato vincente e ciò è corroborato anche dalle analisi sui prodotti passivi.
IDEE DI INVESTIMENTO
Come contestualizzare la correzione in corso? Innanzitutto è bene ricordare che l’impostazione rialzista di medio periodo trova ancora conferma, poiché le ragioni di fondo non sono venute meno.
In primo luogo, nonostante l’inflazione dell’ultimo biennio e le manovre sui tassi per raffreddarla, non abbiamo assistito alla recessione che avremmo dovuto avere sul piano teorico. In secondo luogo, gli utili attesi sono stati confermati e superati. Infine, i mercati continuano a bramare il taglio dei tassi che, con il trascorrere del tempo alle condizioni attuali, diviene sempre più probabile. Un rallentamento di un rally ed un ritorno sulle trend line appare quindi del tutto fisiologico, soprattutto in un momento dell’anno come la tarda primavera che, storicamente, accompagna un alleggerimento dei portafogli.
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NOTE
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