Dopo un luglio particolarmente performante per il complesso dei mercati finanziari, agosto si rivela decisamente sotto tono, ma senza compromettere l’impostazione crescente di medio periodo.
L’allungo della Turchia e la tenuta degli Usa
L’overview dei principali listini azionari premia ancora la Turchia, che allungando di quasi il 10% si distingue in positivo e porta la performance nell’anno corrente a +44%. A parte un timido allungo della Norvegia e qualche borsa asiatica di minore rilevanza attorno alla parità, gli altri indici chiudono il mese in rosso. Gli Usa reggono piuttosto bene, con perdite contenute soprattutto per quanto concerne i titoli tecnologici, mentre le piazze asiatiche ed Europee si dispongono in ordine sparso, senza tuttavia crolli particolarmente preoccupanti sui mercati finanziari.
Sul piano valutario si rileva un certo equilibrio, con i cambi principali che chiudono attorno alla parità ed il dollaro in lieve rafforzamento sull’euro.
Analisi di mercato: ripartono i fondi settoriali
Gli indici FIDA FFI, rappresentativi dell’andamento dei prodotti del risparmio gestito disponibili agli investitori retail italiani, descrivono un quadro coerente: solo il 10% degli indici azionari a specializzazione geografica è in attivo, ma il rendimento medio, in negativo di circa due punti percentuali, non desta particolare inquietudine. La dispersione dei rendimenti è minima e non permette di individuare dinamiche interessanti circa la macro area geografica, la propensione alla crescita o il livello di capitalizzazione di borsa dei sottostanti.
Le categorie a specificazione settoriale offrono invece diverse novità di rilievo: anch’essi figurano nella quasi totalità dei casi in lieve contrazione, ma a reggere meglio sono alcuni comparti che nell’anno corrente risultano tra i più penalizzati: le energie tradizionali, le biotecnologie, il farmaceutico-sanitario e l’immobiliare in particolare. IT e AI, i grandi protagonisti del 2023, si collocano invece a metà classifica.
Gli asset legati al debito reggono discretamente: circa un terzo delle categorie è in allungo e il rendimento medio è neutro, con una dispersione contenuta delle performance mensili. Non stupisce trovare i monetari in Dollaro Usa a primeggiare con un tiepido +1,6%. proprio grazie alle dinamiche valutarie, il debito Usa conquista le migliori posizioni, soprattutto se a breve termine e con i tassi nominali più elevati.
Come e perché investire
Nel complesso, i portafogli diversificati più difensivi dovrebbero aver archiviato il periodo senza gravi conseguenze. Quello che ci attende sui mercati finanziari è un autunno ancora dominato dall’influenza delle banche centrali, un riflesso però in parte ridimensionato dalla mancata grave recessione che si paventava un anno fa a causa del corposo inasprimento delle politiche monetarie. L’economia Usa è forte e i consumi tonici, la Cina sta maturando e l’Europa, nella sua elegante stagnazione, continua a piacere ai mercati. La correzione in corso potrebbe quindi offrire occasione di ingresso su quei settori che hanno corso di meno nell’anno corrente, al fine di ribilanciare i portafogli.
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