La visione d’insieme del terzo trimestre dell’anno conferma l’outlook positivo ed offre prospettive rassicuranti sul mercato, sulle quali è necessario però sviluppare una serie di ragionamenti. Contestualizziamo con un rapido excursus per asset class.

L’evoluzione crescente delle performance delle commodities

Rispetto ai primi due periodi dell’anno, l’incidenza di materie prime in attivo sale al 72% con un rendimento medio del 4%, oltre il doppio del primo trimestre. Saltano all’occhio i rimbalzi di avena, caffè e legname, la lateralizzazione del cacao – ancora eccezionalmente positivo nel medio termine – e l’affondo del petrolio. Le ultime sedute sono poi segnate da un’imponente accelerazione del gas naturale, che ha già trovato una prima battuta d’arresto. Se da un lato l’inverno sempre più prossimo predispone naturalmente verso pressioni in acquisto, il raggiungimento di un buon livello degli stoccaggi e l’ottima produttività dell’energia eolica stanno determinando un allentamento della domanda.

Analisi di mercato: i cambiamenti dopo l’estate

L’Euro risulta apprezzato rispetto alla maggior parte delle valute. Questo nonostante il doppio ritocco dei tassi che a abbassato il costo del denaro di 85 punti base. Tuttavia, limitando lo screening alle valute di primo piano, si rileva un incremento solo nei confronti di Dollaro (quasi 4%) e Yuan (2,4%). Mentre contro Sterlina, Franco svizzero e Yen si verifica un’importante perdita di terreno. In tutti i casi, si è verificata una rotazione dei rapporti di forza nel corso dell’anno. Inoltre le variazioni si sono originate perlopiù ad inizio trimestre, per poi adagiarsi su un sostanziale equilibrio.

Anche l’overview sui principali listini azionari conferma un’ottima tenuta ed un ritorno agli ottimi ricavi di inizio anno, dopo un secondo trimestre in chiaroscuro. Il rendimento medio è poco superiore al 4% e la dispersione dei risultati evidenzia una contrazione nel corso dell’anno. Rispetto al primo periodo del 2024, emerge con forza una marcata rotazione. Hong Kong, Shanghai e Bangkok sono i migliori listini con performance a doppia cifra, capaci di riportare in positivo il rendimento da inizio anno. Parallelamente, Taiwan, Tokyo e Mosca scivolano in fondo alla classifica, con ritracciamenti anche a doppia cifra che minano le performance year to date. Nelle ultime settimane è l’Asia a trascinare l’equity, seguita da USA ed infine Europa: qui il Paesi dell’area mediterranea riescono a distinguersi.

L’analisi del risparmio gestito, effettuabile tramite indici costruiti su categorie omogenee, consente di individuare quali dinamiche di mercato siano state colte dai prodotti diversificati, come e quanto. La distribuzione dei risultati appare piuttosto coerente con gli indici di riferimento corretti per le dinamiche valutarie: si può individuare un diffuso valore aggiunto apportato dalla gestione attiva, che si concretizza mediamente in qualche punto base di overperformance rispetto al benchmark. Emerge inoltre un vantaggio competitivo apportato al focus su small cap e su società growth.

Anche sul piano settoriale l’impostazione è rialzista ed in netto miglioramento rispetto ad inizio estate. I migliori allunghi sono messi a segno dai metalli preziosi e dall’immobiliare, con ritorni tra il 10% ed il 15%: un’impostazione duale forse poco intuitiva, che vede forti spinte in acquisto su beni rifugio e contestualmente su un settore marcatamente ciclico. Le ragioni sono molteplici, ma la politica monetaria oggi più espansiva gioca un ruolo di primo piano nel rendere meno attraenti i bond, a vantaggio di altre soluzioni sicure, e vivacizzare la domanda di mutui. Ad avere la peggio sono i settori tecnologici, con lievi flessioni del tutto giustificabili come ritorni verso le trend line, ancora valide e chiaramente crescenti.

L’ultimo trimestre partito con mercati positivi

É l’obbligazionario l’asset più solido, con quasi il 90% di indici in attivo, mediamente del 2,2%. Il focus sul debito giapponese premia con ritorni che sfiorano il 10%, superiori al solo rafforzamento dello Yen, attorno al 7%. La copertura all’euro influenza le performance in modo importante ed è determinante nel caso del debito emergente, che ne beneficia in modo dirimente. Nell’Eurozona l’apprezzamento è consistente e il protagonista è il debito pubblico, soprattutto a lungo termine. Bene anche gli asset convertibili, trascinati dall’equity. Analoghe le dinamiche sui bond USA, penalizzati però dal deprezzamento del biglietto verde.

Tassi e valute sono correlati alle strategie di maggior successo tra i prodotti a ritorno assoluto, seguite da prodotti obbligazionari, dal tema ESG e dai Target data. A seguito delle diffuse rotazioni che hanno coinvolto aree geografiche, settori e valute, nel periodo considerato un portafoglio diversificato dovrebbe aver ottenuto risultati piuttosto allineati a prescindere dal livello di rischiosità: le simulazioni dimostrano che un portafoglio moderato ha ottenuto una lieve sovraperformance rispetto a quelli prudente ed aggressivo, ma con scarti trascurabili.

L’ultimo trimestre, ora avviato, si apre quindi con mercati già positivi, ulteriormente sostenuti da politiche monetarie meno rigide. Contestualmente l’inflazione è alimentata da un mercato del lavoro solido e da consumi più che tonici, accompagnati dalla spesa pubblica altrettanto vivace, ma rimane ragionevole e su livelli sostenibili, non lontano dai target proposti dalla scienza economica. Almeno fino alle elezioni americane del mese prossimo le prospettive rimangono orientate al rialzo e stabili: sarà quindi necessario prepararsi a gestire un incremento di volatilità, ora contenuta, che potrebbe verificarsi nell’ultima parte dell’anno.

NOTE

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Articolo precedente

Investire in trend secolari: la volatilità come opportunità

Articolo successivo

Fintech Europa: quali sono i trend su cui investire

Autore

Monica Zerbinati

Monica Zerbinati

Competenze:
Analista finanziario presso l’Ufficio Studi di FIDA, Finanza Dati Analisi, è specializzata su temi legati al risparmio gestito, attivo e passivo, sul quale cura diversi studi periodici. Le competenze generali riguardano l’analisi di scenario dal punto di vista quali-quantitativo. Cerca di individuare tendenze e semplificare la complessità delle dinamiche di mercati finanziari e reali, combinando analisi macroeconomica, tecnica e fondamentale. Segue inoltre l’evoluzione della normativa in ambito finanziario con particolare focus sulla compliance nell’ambito della consulenza finanziaria. Ha competenze generali su database ed elaborazione dati, produzione di materiale di marketing ed interazioni tecnico-commerciali.

Esperienza:
Al netto di alcune esperienze giovanili in realtà industriali e bancarie, contestuali agli studi, la sua esperienza lavorativa è maturata interamente in FIDA, all’interno della quale – negli anni – ha avuto occasione di collaborare ad ogni genere e tipologia di attività. Data entry, strutturazione banche dati, elaborazioni quantitative, redazione di contenuti editoriali di taglio customizzato e reportistica specifica, supporto nello sviluppo di nuovi tools informatici per operatori della finanza, ma anche assistenza clienti, formazione, organizzazione di campagne informative ed eventi. Gli obiettivi sono molteplici e spaziano dall’integrazione di dati e strumenti informatici a supporto degli operatori della finanza nello svolgere la loro professione, nell’espletamento degli obblighi normativi, ma anche fini filantropici come la diffusione dell’educazione finanziaria.

Formazione:
Ha una laurea magistrale in Finanza Aziendale e Mercati Finanziari conseguita presso la Scuola di Economia e Management di Torino.

Link ai social:

Nessun commento

Lascia un commento

Ho preso visione dell'informativa


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.