Il primo trimestre 2024 si è chiuso con un bilancio nettamente positivo, forte di un’impostazione complessiva rialzista e sostenibile. Vediamo in particolare quali sono stati i temi di investimento di maggio interesse.
Il Giappone domina la scena
Il Giappone domina i ranking dei listini e degli indici azionari, ma lo Yen è tra le valute più deboli, nonostante il rialzo del costo del denaro operato dalla BoJ nella seconda metà di marzo. Si tratta di una circostanza di grande rilievo, vediamo perché.
- Fine dei tassi negativi. Il protagonista è Kazuo Ueda, governatore della BoJ che ha posto fine a otto anni di tassi negativi. Il Nikkei ha chiuso la sessione di martedì 19 marzo in rialzo e contestualmente lo yen è volato oltre quota 150 sul USD. Nel trimestre la valuta del Sol Levante risulta deprezzata di quasi il 5% sulla moneta unica, un dato secondo solo alla corsa della Lira turca (-7%), ma la performance si è formata quasi esclusivamente nel primo bimestre, per poi chiudere marzo attorno alla parità. Si è trattata di una decisione relativamente scontata, o comunque largamente annusata dai mercati, dopo un periodo di generalizzati aumenti salariali e di inflazione che paiono aver archiviato diversi decenni di deflazione.
- Ridotto l’acquisto di obbligazioni. L’istituto centrale ha inoltre abbandonato il controllo della curva dei rendimenti sui titoli di Stato a dieci anni ed interrotto gli acquisti di Etf e Reit giapponesi, e si propone ora di ridurre gli acquisti di obbligazioni societarie. Non si tratta però di un’inversione di tendenza, né dell’anticamera di una politica restrittiva: pur entusiasti per le condizioni migliorate del mercato del lavoro e dell’occupazione, gli esperti individuano le pricipali cause dell’inflazione nell’aumento dei prezzi dell’energia importata e dei prodotti alimentari, dati che dalle ultime rilevazioni paiono ridimensionati.
- L’indice Nikkei in rialzo del 20%. Il trimestre si chiude quindi con il Nikkei 225 in allungo di oltre il 20%; anche qui il record è però detenuto dalla Turchia, con l’Istanbul National 100 che vince di due punti percentuali. Il bronzo va invece all’Italia, con il FTSE Mib che corre di oltre il 14%. Questo primo periodo del 2024 risulta abbastanza coerente con quelli precedenti: l’Europa è tonica e si piazza bene, soprattutto nell’area mediterranea, mentre le piazze scandinave sembrano deboli, gli Usa procedono tranquilli ed il sud-est asiatico chiude le classifiche.
Risparmio gestito: sovraperformance per la gestione attiva
Il risparmio gestito si è mosso in coerenza con lo scenario di fondo, e non mancano le sovraperformance dovute alla gestione attiva. In particolare:
- Vincono large cap e stile growth. Molto sommariamente, si evincono i vantaggi competitivi dei paesi sviluppati, delle large cap e delle società growth.
- Bene i settoriali. Anche le specializzazione settoriali offrono rendimenti interessanti: circa l’85% delle categorie è in positivo, trascinate dai settori tecnologici ed ad elevato contenuto innovativo, ed anche gli investimenti sostenibili tornano a raccogliere il favore dei mercati. A patire sono prevalentemente i comparti esposti al real estate.
- Ripartono i bond convertibili. Anche gli attivi obbligazionari regalano molteplici spunti operativi. Il debito a stelle e strisce, così come i monetari dollaro Usa, si piazzano mediamente bene con ritorni superiori al contestuale rafforzamento del biglietto verde. Il miglior rendimento è realizzato dai convertibili Asia Pacifico, che in media avanzano di oltre il 5%, e sono seguiti dalle emissioni dei paesi emergenti con duration breve. Ottime le prestazioni dei corporate high yield globali, che oltre ad avanzare di circa 350 punti base registrano livelli di volatilità e perdite massime particolarmente contenuti. Qualche dolore arriva invece dalle lunghe scadenze dei governativi dell’Eurozona, che pur chiudendo il triemestre non lontano dalla parità registrano livelli record di volatilità.
IDEE DI INVESTIMENTO
Le cronache di queste prime dodici settimane dell’anno narrano di un’economia globale complessivamente in salute – aldilà di specifiche situazioni particolari – di banche centrali pronte a tagliare i tassi nel medio termine e di diffuso sostegno alla domanda almeno negli Usa, in Cina ed in Giappone. Non solo, il rialzo delle materie prime che tanto ci aveva spaventati pare ormai un lontano ricordo.
Sull’inflazione i dati sono, spesso per loro natura, contrastanti. Le letture anno su anno possono talvolta essere fuorvianti e l’overview complessiva dei dati storicizzati è un esercizio ostico, ma doveroso. L’impostazione che ne risulta appare abbastanza rassicurante. Nonostante le crescenti tensioni in Medio Oriente rappresentino un elemento da monitorare con attenzione, attualmente non si individuano fattori rilevanti che ci possano indurre ad alleggerire i portafogli o ad una strategica revisione delle asset allocation.
Scopri come investire con i fondi di investimento disponibili sulla piattaforma Online SIM e come costruire un portafoglio modello per investire al meglio nel 2024.
NOTE
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
Nessun commento