Il 2024 è cominciato sottotono, soprattutto alla luce degli ottimi risultati 2023 che avevano visto un rally di fine anno importante. Vediamo un bilancio del 2023 e una prospettiva sul 2024.

Asset allocation: il bilancio 2023 è positivo

Abbiamo archiviato il mese di dicembre 2023 con risultati piacevoli: oltre l’80% dei listini azionari è in attivo (mediamente del 3%). Mentre l’impostazione dei mercati valutari e delle commodities è lievemente controversa. In particolare:

  • I risultati. Si stima che nel 2023 un portafoglio diversificato si sarebbe apprezzato di circa il 12% nel caso delle asset allocation più aggressive (sopportando però una volatilità del 10% e una perdita massima di oltre il 6%), mentre una composizione più prudente avrebbe realizzato un +6% con una volatilità del 5% e una perdita massima del 3% circa.
  • L’overview sul risparmio gestito descrive in modo incontrovertibile un momento particolarmente propizio per i portafogli: oltre il 90% degli indici, sia azionari che obbligazionari, avanza con decisione e in modo compatto. Gli elementi di successo sono molteplici: l’eposizione alle small cap, alle società growth, ai mercati maggiormente sviluppati, ai settori connotati da importanti fattori innovativi ed al real estate, così come alle lunghe scadenze ed ai bond high yield.
  • La tendenza al rialzo. Il bilancio di fine anno, decisamente positivo, è poi accompagnato da analisi trimestrali e semestrali che spiegano più in dettaglio le dinamiche intervenute sui mercati. Un 2023 tendenzialmente rialzista, con un marcato rallentamento nel terzo trimestre.
  • Sul piano azionario figurano alcuni asset forti di un impostazione piuttosto costante nel corso dell’anno, che hanno superato il terzo trimestre con perdite contenute: è il caso dell’Europa Orientale, delle growth USA e delle Blue Chips italiane. Bene anche Giappone e Taiwan, mentre il resto del continente asiatico consolida perdite importanti nel corso di tutto l’anno. È in particolare la Cina a lasciare fino a 20 punti percentuali sul terreno: una flessione manifestatasi quasi totalmente nel secondo e quarto trimestre.
  • Sul piano settoriale invece si intravede una maggiore rotazione: l’immobiliare esplode nel secondo semestre e in particolare nel quatro trimestre, mentre energie e risorse naturali vivono alterne fortune nel corso del periodo.
  • La distribuzione degli attivi ESG è piuttosto ampia nonostante tenda ad collocarsi sistematicamente in prossimità delle medie dei ranking. L’impatto del terzo trimestre pare infatti essere stato tale da raffreddare l’entusiasmo sugli investimenti sostenibili e far concludere l’anno in posizioni peggiori rispetto al primo semestre, pur con risultati apprezzabili in termini assoluti.
  • Gli asset obbligazionari si mostrano piuttosto costanti e vedono una buona stabilità del debito europeo rispetto a quello USA e soprattutto asiatico, nonostante la volatilità non trascurabile del cambio euro/dollaro ed un terzo trimestre in netta contrapposizione con gli altri tre periodi.

IDEE DI INVESTIMENTO 2024

Nonostante il 2024 sia cominciato con un’impostazione positiva, nel corso delle prime settimane di gennaio i mercati hanno avuto non poche difficoltà. La ragione? Lo scenario è complesso e vede controbilanciarsi forze alternative e tendenze spesso contrastanti. In particolare:

  • Occupazione Usa. Da un lato la piena occupazione Usa e un mercato del lavoro complessivamente tonico nel vecchio continente, dall’altro la marcata disomogeneità tra settori produttivi.
  • Dati macroeconomici. Da una parte i dati macro rassicuranti sulle tendenze dell’inflazione, sempre più vicina al target, dall’altro una perdita del potere di acquisto che, in questi ormai due anni, si è via via sempre più conclamata anche sulle spese meno frequenti, con il conseguente diffondersi di un malcontento che potrebbe sfociare in molte sorprese, in un anno elettorale come questo.
  • Tassi. Rimane un punto fermo: sono venute meno le condizioni per il rialzo dei tassi, che possiamo considerare definitivamente concluso, mentre si aprono quelle di un ribasso, pur non prossimo, né imponente.

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NOTE

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Monica Zerbinati

Monica Zerbinati

Competenze:
Analista finanziario presso l’Ufficio Studi di FIDA, Finanza Dati Analisi, è specializzata su temi legati al risparmio gestito, attivo e passivo, sul quale cura diversi studi periodici. Le competenze generali riguardano l’analisi di scenario dal punto di vista quali-quantitativo. Cerca di individuare tendenze e semplificare la complessità delle dinamiche di mercati finanziari e reali, combinando analisi macroeconomica, tecnica e fondamentale. Segue inoltre l’evoluzione della normativa in ambito finanziario con particolare focus sulla compliance nell’ambito della consulenza finanziaria. Ha competenze generali su database ed elaborazione dati, produzione di materiale di marketing ed interazioni tecnico-commerciali.

Esperienza:
Al netto di alcune esperienze giovanili in realtà industriali e bancarie, contestuali agli studi, la sua esperienza lavorativa è maturata interamente in FIDA, all’interno della quale – negli anni – ha avuto occasione di collaborare ad ogni genere e tipologia di attività. Data entry, strutturazione banche dati, elaborazioni quantitative, redazione di contenuti editoriali di taglio customizzato e reportistica specifica, supporto nello sviluppo di nuovi tools informatici per operatori della finanza, ma anche assistenza clienti, formazione, organizzazione di campagne informative ed eventi. Gli obiettivi sono molteplici e spaziano dall’integrazione di dati e strumenti informatici a supporto degli operatori della finanza nello svolgere la loro professione, nell’espletamento degli obblighi normativi, ma anche fini filantropici come la diffusione dell’educazione finanziaria.

Formazione:
Ha una laurea magistrale in Finanza Aziendale e Mercati Finanziari conseguita presso la Scuola di Economia e Management di Torino.

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