Maggio si rivela complessivamente negativo – anche se non il peggiore degli ultimi mesi – e contribuisce a aggravare il quadro dell’anno corrente.
Tra i principali listini mondiali (in valuta locale) figurano diversi allunghi: tra questi emerge la Russia, in recupero di quasi il 12%, seguita da Norvegia, Turchia, Cina e Brasile. L’aggregazione per macroaree non è utile a definire delle tendenze generalizzate, a causa dei singoli Paesi che si distribuiscono in modo disordinato. Tuttavia, il rafforzamento relativo dell’euro verificatosi nel quinto mese dell’anno determina variazioni negative per la maggior parte degli investimenti esteri. Soprattutto nell’ottica di un investitore europeo con un portafoglio mediamente diversificato.
Nonostante circa la metà dei listini mondiali si muova in positivo, e che nel complesso l’equity si muova attorno alla parità o poco sopra, la quasi totalità degli indici di categoria costruiti sul risparmio gestito (in euro) registra performance negative.
Le categorie azionarie a maggio
Solo il 20% delle categorie azionarie è in attivo nel periodo di maggio. Un rendimento medio in rosso di circa due punti percentuali, le perdite stimate in questa prima parte dell’anno salgono al 9%.
Tra le specializzazioni geografiche spiccano gli allunghi di Austria (+4%, contro il +1,23% realizzato dall’indice di Vienna nello stesso periodo, con buoni risultati per la gestione attiva), Italia e Paesi Iberici.
In Europa si nota una sovraperformance dei mercati sviluppati rispetto alle economie emergenti, sulle quali gravano in modo diretto gli effetti del conflitto. Dall’inizio dell’anno però rimane valido il trend positivo della Turchia, nonostante la recente flessione. Le large cap reggono meglio delle piccole realtà.
Su piano globale, le società value si mantengono stabilmente più performanti delle growth.
Tra i comparti a focus settoriale, invece, prosegue il rally delle energie tradizionali (+8% in maggio, +38% ytd) e delle risorse naturali. Le energie alternative tentano un timido recupero, ancora insufficiente a volgere in positivo il quadro da inizio anno. A crollare sono i metalli preziosi, che consumano quasi totalmente il vantaggio accumulato nei mesi precedenti.
Obbligazioni e Commodities
Con riferimento ai fondi obbligazionari, il debito dell’America Latina (insieme a quello dei Paesi emergenti in valute locali) è l’unica asset class in allungo. Tiepido e sostanzialmente trascurabile è totalmente imputabile al contestuale rafforzamento del real brasiliano di oltre il 3%.
Tra le commodities, che consolidano il loro ruolo egemonico nel definire il buono ed il cattivo tempo sui mercati, non si individuano grosse novità. Petrolio e gas registrano nuovi allunghi a maggio, che portano il rafforzamento annuale rispettivamente al 50% ed al 130%. Tra i prodotti alimentari si alternano movimenti al rialzo ed al ribasso di entità limitata, mentre sui metalli le perdite sono diffuse. Il legname registra un ulteriore crollo, segnato anche dal raffreddamento del mercato immobiliare Usa che potrebbe conclamarsi con l’aumento del costo del denaro.
L’aumento dei tassi
È proprio il recente rialzo dei tassi operato dalla Fed nella prima metà di giugno a catalizzare l’attenzione degli operatori. Bisogna fare i conti con un’inflazione ormai strutturale e non più temporanea come si era invece creduto nel biennio precedente. In particolare, è l’ordine di grandezza dell’operazione (75 punti base) a destare qualche timore, poiché farebbe presumere una visione prospettica di crescente tensione da parte dei banchieri centrali. É bene ricordare, però, che le banche centrali possono agire unicamente attraverso gli strumenti di politica monetaria, in un contesto dove però i propulsori del fenomeno inflattivo hanno natura diversa.
Dal punto di vista cronologico, l’aumento dei tassi potrebbe quindi raffreddare consumi e produzione molto prima di sortire gli effetti desiderati sul costo della vita. Sul piano operativo è opportuno considerare che la quasi totalità delle asset class dovranno fare i conti con le diffuse difficoltà dei mercati finanziari. Sono poche le eccezioni, ed in ottica di diversificazione e di pianificazione finanziaria di lungo termine difficilmente potrebbero essere sufficienti a dare grandi soddisfazioni. Una corretta gestione delle posizioni e la conservazione della liquidità potrebbero essere quindi la chiave vincente per rientrare a mercato cogliendo le prossime opportunità.
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