Il mese di dicembre 2021 si è rivelato migliore per gli asset azionari. Le azioni trainano il risparmio gestito. Circa il 70% dei principali indici di mercato in positivo contro il 20% di novembre 2021. In valuta, il migliore risulta essere l’Istanbul National 100 che allunga del 4.55%. Seguono altre borse europee come Irlanda (+4.42%) e Svizzera (+4.30%). A cedere, invece, è la Russia, con l’indice di Mosca in rosso del 4.39%, mentre gli altri pochi indici in flessione, relativi principalmente ad sud-est asiatico, registrano variazioni contenute.
Analisi di mercato: Asia indietro rispetto a Europa e Usa
Si conferma la tendenza in atto da diversi mesi: l’Asia fa da fanalino di coda mentre Europa e Usa popolano la prima parte delle classifiche. È però interessante notare l’elevata dispersione degli indici USA, tra i quali si distingue il DJ Industrial, mentre il Nasdaq 100 chiude il mese con una lieve perdita.
Sul piano valutario non emergono movimenti particolari: l’euro risulta in lievissima flessione contro le principali valute ad eccezione dello Yen, nei confronti del quale avanza dello 0.85%.
Risparmio gestito: il 90% delle categorie azionarie in attivo
La top ten è popolata principalmente da specificazioni geografiche, tre le quali emerge la Corea con un brillante allungo prossimo al 7%, seguita da Svizzera, Norvegia, Regno Unito, Francia e Italia. Compare anche l’America Latina trascinata da Argentina e Messico. L’esposizione a società value, large e su mercati sviluppati, soprattutto europei, rappresenta un’arma vincente.
In ogni caso, le migliori performance mensili nel risparmio gestito sono messe a segno da alcune categorie settoriali. Il real estate USA (+9.10%) ed i metalli e minerali ad uso industriale (+6.92%), sulla scia dei trend in atto. Gli unici indici settoriali in rosso sono le energie alternative (-3.69%) e il fintech (-0.29%). Sul piano obbligazionario, invece, si configura un leggero peggioramento rispetto a novembre 2021.
Il 58% degli indici di categoria è in attivo, si riducono in valore assoluto sia la variazione minima che la massima, con conseguente contrazione della dispersione dei rendimenti attorno ad una media che si mantiene positiva. Si nota però un’inversione di tendenza.
A dicembre sono infatti gli high yield e short term gli elementi caratterizzanti le migliori posizioni. L’esposizione al mercato europeo rappresenta invece un elemento penalizzante, mentre Usa, Asia ed in generale emergenti portano a casa risultati piacevoli. Curioso è il fatto che le classifiche del mese di dicembre ricalcano abbastanza fedelmente quelle del 2021 nel suo complesso.
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