La crisi catalana frena le attese di manovre improvvise da parte della Banca Centrale Europea (BCE) nella riunione del 26 ottobre 2017. Il tema per le banche centrali, non solo quella europea, è l’inflazione che almeno fino al 2008 è stata un elemento tossico poi è diventata una variabile salutare soprattutto per le banche centrali che con i tassi bassi e un obiettivo di inflazione al 2% riescono a tenere in piedi un mondo fortemente indebitato.

L’obiettivo inflazione al 2% nel mondo ideale delle banche centrali non è di per sé favorevole ad azioni e obbligazioni ma lascia spazio a guadagni per chi punta sul rialzo dei prezzi con fondi specializzati legati all’inflazione. Con la ripresa dell’inflazione torna di attualità anche il tema dell’oro. «La capacità dell’oro di fungere come bene rifugio è stata testata nei secoli. Il recente interesse suscitato dalle cripto-valute sottolinea la naturale necessita dell’uomo di accumulare valori che possano trascendere catastrofi naturali e crisi geopolitiche», ha detto Tommaso Mancuso, Head of Multi-Asset di Hermes Investment Management, secondo il quale in un orizzonte multigenerazionale, un portafoglio ben bilanciato dovrebbe contenere un’allocazione fissa all’oro, indipendentemente dalle prospettive di medio termine.

IDEE DI INVESTIMENTO

Il prezzo dell’oro non è così volatile come quello delle valute o delle azioni di alcune società, ci sono una serie di fattori che possono determinare delle forti oscillazioni sul prezzo del metallo giallo. Se guardiamo al 2017, a gennaio il prezzo era poco sopra quota 1.150 dollari ed è salito rapidamente sopra 1.200 dollari, per poi ripiegare sotto questa soglia e ripartire con oscillazioni sopra e sotto 1.300 dollari.

Sia in positivo sia in negativo, ecco le cinque regole per non sbagliare quando si investe in oro:

  • In un orizzonte di medio periodo, la volatilità dell’oro è tale che occorre gestire l’eventuale esposizione in maniera attiva.
  • L’oro è comunemente visto come un mezzo affidabile per proteggersi dall’inflazione.  Eppure i fatti dimostrano il contrario.  Se è vero che l’oro abbia nel lungo termine battuto l’inflazione, è altrettanto vero, che nel medio termine risulta non essere più affidabile del mercato azionario.
  • Negli ultimi 100 anni l’oro ha reso più dell’inflazione statunitense, su un orizzonte triennale, il suo rendimento ha superato l’inflazione solo un terzo delle volte.
  • L’oro offre protezione contro la paura di inflazione, ma quando il timore diventa generalizzato, è spesso già troppo tardi per comprarlo.
  • L’oro, dunque, è un bene che anche in caso di inflazione mantiene bene il suo prezzo, ma offre limitate possibilità di guadagno, che diventa importante sono nelle fasi dove il settore finanziario è messo sotto pressione.

Per questo l’investimento diretto nel metallo giallo è una buona scelta solo nel lunghissimo periodo, e anche quello mediato attraverso l’acquisto di quote di un fondo comune che investe in azioni aurifere ha bisogno di un orizzonte di investimento di almeno 5 anni.

Per una migliore diversificazione del portafoglio è meglio puntare su un fondo specializzato in metalli preziosi (Categoria Morningstar: Azionari settore Metalli Preziosi) che investono in altri metalli e minerali.

  • Investec Global Strategy Fund – Global Gold Fund A Inc USD rende il 6,57% a tre anni, ottobre 2014 a ottobre 2017. Il fondo è gestito da George Cheveley e Hanré Rossouw e investe in tutto il mondo principalmente nelle azioni di società operanti nell’estrazione di oro. Il 61% del portafoglio è investito in Canada.
    Investec Global Strategy Fund - Global Gold Fund A Inc USD rende il 6,57% a tre anni, ottobre 2014 a ottobre 2017.
    Investec Global Strategy Fund – Global Gold Fund A Inc USD rende il 6,57% a tre anni, ottobre 2014 a ottobre 2017.

     

  • Bgf World Gold Fund Usd Classe E2 rende il 6,10% a tre anni, ottobre 2014 a ottobre 2017, e si propone di massimizzare il rendimento totale, investendo a livello mondiale almeno il 70% del patrimonio complessivo in azioni di società operanti prevalentemente nel settore delle miniere d’oro. Gestito da Thomas Hollm investe il 54% sul Canada.
    Bgf World Gold Fund Usd Classe E2 rende il 6,10% a tre anni, ottobre 2014 a ottobre 2017.
    Bgf World Gold Fund Usd Classe E2 rende il 6,10% a tre anni, ottobre 2014 a ottobre 2017.

     

  • Lo Funds World Gold Expertise (usd) Classe R rende il 5,45% a tre anni, da ottobre 2014 a ottobre 2017, e investe in azioni internazionali emesse da società attive nei settori delle miniere d’oro. Il 66% del portafoglio è investito in Canada.
    Lo Funds World Gold Expertise (usd) Classe R rende il 5,45% a tre anni, ottobre 2014 a ottobre 2017
    Lo Funds World Gold Expertise (usd) Classe R rende il 5,45% a tre anni, ottobre 2014 a ottobre 2017.

     

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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