Non c’è la Russia nella strategia di business del presidente americano Donald Trump che preferisce di gran lunga l’India. «Non considero questo un mercato emergente, ritengo che sia un mercato sorprendente», aveva detto nel 2014 in un’intervista a NDTV, citando i prezzi immobiliari bassi e convenienti, nonostante siano fuori dalla portata della maggior parte degli indiani, e dichiarando il suo sostegno al neo eletto primo ministro Narendra Modi.

Il corteggiamento di Trump all’India da quel momento è diventato amore e sta già pagando: gli affari in India, secondo quanto ha riportato Bloomberg, hanno portato nelle tasche di Trump ben 11 milioni di dollari in royalties dal 2014. Nel Paese di Modi, il tycoon ha fatto quello che sa fare da sempre: ha investito nel mattone. Così nell’India occidentale, sono sorti un paio di edifici neri brillanti impreziositi da una torre d’oro che spicca sulla città di Pune. Nelle vicinanze di Mumbai punta verso il cielo un grattacielo Trump di 75 piani che sarà uno dei più alti della megalopoli. In un sobborgo di Delhi, invece, due dei partner scelti da Trump per investire in India hanno grandi progetti. E a Kolkata, è in corso la costruzione di una nuova torre di Trump.

Cina e Russia non sono più nei piani di Donald Trump

Tre anni dopo che il suo jet privato è atterato a Mumbai per un tour d’affari, l’India è diventata l’unico paese emergente in cui il business di Trump sta decollando. Prima di diventare presidente Usa, infatti, Trump aveva parlato delle sue ambizioni globali e della volontà di costruire torri in Cina e in Sud America. Questi progetti sono in gran parte falliti prima di materializzarsi. Il gruppo Trump non è riuscito a costruire in Brasile rimanendo invischiato in un brutto affare di corruzione locale e diversi progetti in Cina e in Russia si sono arenati sempre di fronte al malaffare locale.

Non è andata così in India dove un boom economico esteso e l’influenza politica degli alleati di Trump hanno aiutato a far crescere la sua attività. Per questo dopo essere stato eletto Trump ha abbandonato diversi progetti internazionali e ha promesso di non impegnarsi in nuove iniziative estere che potrebbero scatenare conflitti di interesse. Ma non ha lasciato l’India e sta costruendo un forte legame con il Primo Ministro Narendra Modi. Non a caso Modi è stato uno dei primi a visitare Trump dopo che ha preso l’incarico e ha invitato la figlia Ivanka a condurre una delegazione a un vertice aziendale a novembre dello scorso anno.

L’India è un alleato chiave in Asia e la sua rivalità sia con il Pakistan che con la Cina adesso, in piena crisi coreana in corso, ha spinto Trump e Modi ancora di più nella braccia l’uno dell’altro. La ragione? Hanno un bisogno reciproco su questioni come armi nucleari, anti-terrorismo, Afghanistan e politica commerciale.

IDEE DI INVESTIMENTO

La stagione riformista di Narendra Modi cominciata nel 2014 ha portato a un’espansione del PIL pari al 7,0% per l’esercizio fiscale terminato il 31 marzo 2017 e per il 2018 si aspettano un piccolo incremento al 7,3% e ridotto l’inflazione dal 12% al 6%. «Seguiamo l’India da 15-20 anni e possiamo affermare che questo è il momento più interessante. Ma non siamo gli unici a pensarlo. Quando incontriamo i dirigenti delle società indiane possiamo appurare il loro entusiasmo: anche loro credono fermamente che le cose stiano cambiando per il meglio», ha detto Natasha Ebtehadj, Gestore di portafoglio di Columbia Threadneedle Investments, che sottolinea come la sfida adesso sia di fare il salto verso la digitalizzazione. Su questa trasformazione ulteriore dell’India ha già scommesso un altro tycoon americano, Jeff Bezos, che ha portato in India la sua Amazon e sta lottando con il concorrente locale Flipkart Online Services Pvt.
Bezos sta usando in India una strategia simile agli Stati Uniti, con una vasta rete di magazzini che gli ha permesso di offrire una consegna rapida e poco costosa e si distingue da concorrenti come Ebay Inc. Ma deve fare i conti con la logistica del Paese e per questo la sfida con Flipkart finora è stata ad armi pari, perché Amazon qui con è un player globale ma locale.

Per investire sulla rinascita economica dell’India, sul mercato italiano esistono fondi azionari specializzati sulla Borsa indiana (Categoria Morningstar: Azionari India):

  • Nomura Funds Ireland plc India Equity Fund Class A Euro rende il 27,35% da gennaio al 22 settembre 2017 (+19,90% a tre anni) ed è gestito da Vipul Mehta. Il fondo investe prevalentemente nei settori della finanza e dei beni di consumo acquistando società indiane o quotate in India di qualsiasi dimensione. Finanza e beni di consumo ciclici sono i primi settori in portafoglio.
    Nomura Funds Ireland plc India Equity Fund Class A Euro rende il 27,35% da gennaio al 22 settembre 2017 (+19,90% a tre anni).
    Nomura Funds Ireland plc India Equity Fund Class A Euro rende il 27,35% da gennaio al 22 settembre 2017 (+19,90% a tre anni).

     

  • AB SICAV I India Growth Portfolio Classe A rende il 26,37% da gennaio al 22 settembre 2017 (+11,70% a tre anni) ed è gestito da Laurent Saltiel e Sergey Davalchenko. Il fondo è denominato in dollari e i gestori hanno finanza e beni di consumu come primi settori in portafoglio. Il 100% del portafoglio è investito in India. Finanza e materie prime sono i settori più pesanti in portafoglio.
    AB SICAV I India Growth Portfolio Classe A rende il 26,37% da gennaio al 22 settembre 2017 (+11,70% a tre anni).
    AB SICAV I India Growth Portfolio Classe A rende il 26,37% da gennaio al 22 settembre 2017 (+11,70% a tre anni).

     

  • Invesco India Equity Classe E (acc) Eur rende il 23,88% da gennaio al 22 settembre 2017 (+16,43% a tre anni) ed è gestito da Chandrashekhar Sambhshivan che investe principalmente in azioni di società indiane. Per fini di efficienza fiscale, può effettuare investimenti significativi tramite una società delle Mauritius da esso interamente controllata. Finanza e beni di consumo sono i primi settori in portafoglio.
    Invesco India Equity Classe E (acc) Eur rende il 23,88% da gennaio al 22 settembre 2017 (+16,43% a tre anni).
    Invesco India Equity Classe E (acc) Eur rende il 23,88% da gennaio al 22 settembre 2017 (+16,43% a tre anni).

     

Per un supporto ad investire puoi utilizzare i portafogli modello che trovi sul sito di Online SIM.

Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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