L’Italia è fuori dalla recessione. Ne sono convinti gli analisti di Fitch, l’agenzia di rating che misura la solvibilità e lo stato di salute dei Paesi. L’affermazione è scritta nel rapporto sulle banche italiane rilasciato a fine aprile dall’agenzia in cui si legge che «la prolungata recessione del Paese sta finendo». La ragione? C’è un miglioramento delle condizioni del credito in Italia per Fitch, secondo cui il Pil italiano salirà dello 0,6% nel 205 e dell’1% il prossimo anno. Le stime sono di poco inferiori a quelle del Governo guidato da Matteo Renzi che prevede un +0,7% per quest’anno e un +1,4% per l’anno prossimo. La nota dell’agenzia di rating sulle banche italiane è arrivata sulla scia della conferma del rating sovrano a BBB+ con outlook stabile per l’Italia, annunciata sempre a fine aprile.
Un’opportunità per Piazza Affari. Cosa significa per chi investe? Può essere una buona occasione per chi ha deciso di investire sulla Borsa di Milano. Troppo presto, tuttavia, per lasciarsi andare all’ottimismo. Soprattutto in Borsa e soprattutto se si guarda solo al segmento bancario. Ma i segnali di ripresa sul mercato ci sono da tempo: a sei mesi l’indice Ftse Mib è salito del 17% e ha ancora molto da esprimere, anche grazie al sostegno della Bce per l’economia. Il motivo lo spiegano gli esperti Financière de L’Echiquier, boutique di gestione francese, che in un report hanno evidenziato come il mercato finanziario italiano sia stato toccato più duramente rispetto agli altri dalla crisi del 2007/2008 e non ha registrato i rimbalzi di altre Borse. La prova è che l’indice Ftse Mib è cresciuto solo del 10% tra marzo 2009 (minimo di mercato) e dicembre 2014.
Mid e small cap sono le favorite. Ma è soprattutto sulle Pmi italiane che ci può essere il maggiore spazio di ripresa, secondo i gestori francesi. L’indice delle Mid cap italiane, nello stesso periodo, infatti, ha messo a segno un +20%, ben lontano dal +135% dell’indice Mid cap Europa (Mcxp). Alla fine, un’altra volta, sono le small cap che registrano il maggiore progresso con un +38%, ma comunque sempre sotto la media europea.
È evidente che la situazione macroeconomica e finanziaria in Italia è all’origine di questo ritardo. Ora però, con i venti di ripresa segnalati da Fitch, è proprio sulle società a più bassa capitalizzazione che si può andare a prendere rendimento. Un mercato che in Italia, da inizio anno, ha visto sei nuove società quotate. E per chi vuole evitare la selezione sui singoli titoli, i fondi azionari specializzati sul segmento offrono analisi delle società, diversificazione e controllo del rischio.
IDEE DI INVESTIMENTO
I migliori fondi per diversificare in Europa su Mid e small cap.
Per spingere al meglio la diversificazione conviene puntare sui fondi azionari che investono in società a media capitalizzazione (Categoria Morningstar: Azionari Europa Mid cap) che investono su tutta l’Europa e non solo sull’Italia.
- A tre anni il migliore è Pioneer Funds European Potential che rende il 26,6% e ha denominazioni in euro e dollari
- seguito da Comgest Growth Mid-Caps Europe che nello stesso periodo ha reso il 23,2%.
- Completa il podio dei migliori Mandarine Funds – Mandarne Unique small che a tre anni ha reso il 22,8%.
Un’altra possibilità è la categoria di fondi azionari Europa che investono in società a piccola capitalizzazione (categoria Morningstar: Azionari Europa small cap). In questo caso i migliori a tre anni sono:
- Alken fund Small Cap Europe (+32,62%);
- Parvest equity Europe Small Cap Privilege (+26,29%)
- Ssga Europe Small Cap Alpha Equity Fund (+25,9%).
Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
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