Eurostack è un’iniziativa strategica dell’Unione Europea volta a rafforzare la sovranità digitale del Vecchio continente. L’obiettivo principale è ridurre la dipendenza dalle tecnologie straniere sviluppando un’infrastruttura digitale europea interconnessa e sicura. Quali sono i pro e i contro e come può cambiare lo scenario dell’innovazione.

Cos’è Eurostack

Eurostack nasce per ridurre la dipendenza dell’Europa dalle tecnologie straniere, in particolare statunitensi come Alphabet, Amazon, Apple, Microsoft, Meta e Nvidia, sviluppando un’infrastruttura digitale europea interconnessa e sicura. Questo progetto coinvolge diversi ambiti chiave, tra cui semiconduttori, intelligenza artificiale (IA), cloud computing e sistemi quantistici.

In particolare:

  • Il 24 settembre 2024 un gruppo multipartitico di membri del Parlamento europeo si è riunito per discutere lo sviluppo dell’Eurostack e del relativo quadro politico.
  • Uno studio sulle politiche, condotto nel dicembre 2024 e finanziato in parte dal Parlamento europeo, ha dettagliato la proposta Eurostack, inserendola in un quadro più ampio di sforzi per rimodellare l’economia digitale europea.

L’approccio di Eurostack non punta alla completa autosufficienza, ma mira piuttosto alla creazione di capacità strategiche che consentano all’Europa di mantenere il controllo sulle tecnologie critiche, senza rinunciare a collaborazioni vantaggiose con partner internazionali. La filosofia alla base dell’iniziativa si fonda su tre principi fondamentali: sostenibilità, inclusività e interoperabilità, garantendo che lo sviluppo tecnologico sia in linea con i valori europei.

Quali sono gli obiettivi di Eurostack

L’iniziativa Eurostack si propone di:

  • Rafforzare la sovranità digitale creando un’infrastruttura tecnologica europea indipendente per ridurre la dipendenza da fornitori extraeuropei.
  • Promuovere l’innovazione incentivando la ricerca e lo sviluppo in settori strategici come IA, semiconduttori e cloud computing.
  • Garantire la sicurezza e la privacy sviluppando soluzioni digitali che rispettino i principi della protezione dei dati e della sicurezza informatica.
  • Creare un ecosistema tecnologico sostenibile promuovendo l’efficienza energetica e l’uso di tecnologie a basso impatto ambientale.
  • Mantenere partnership globali strategiche collaborando con Paesi chiave per garantire la fornitura di materie prime critiche e tecnologie avanzate.

Per raggiungere questi obiettivi, Eurostack prevede un piano d’azione pluriennale che include la creazione di infrastrutture cloud sovrane, lo sviluppo di intelligenze artificiali federate e l’espansione delle capacità europee nel settore dei semiconduttori. Inoltre, verranno promosse regolamentazioni per garantire la concorrenza leale e contrastare pratiche monopolistiche.

Pro e contro di Eurostack

Se attuato con successo, Eurostack potrebbe posizionare l’Europa come leader globale in un settore sempre più strategico e competitivo.

Pro

  • Maggiore indipendenza tecnologica. Riducendo la dipendenza da Big Tech straniere, l’Europa potrà avere un maggiore controllo sulle proprie infrastrutture digitali.
  • Sicurezza e privacy migliorate. Un’architettura digitale sviluppata in Europa garantirà maggiore tutela dei dati personali e minori rischi di sorveglianza da parte di attori stranieri.
  • Sostegno all’industria europea. Le aziende tecnologiche europee potranno beneficiare di investimenti e regolamentazioni favorevoli alla crescita e all’innovazione.
  • Sostenibilità e inclusività. L’iniziativa incoraggia lo sviluppo di tecnologie verdi e l’inclusione di tutti gli stati membri nel processo di trasformazione digitale.

Contro

  • Costi elevati. Il progetto richiede investimenti significativi (stimati in oltre 300 miliardi di euro nei prossimi dieci anni), che dovranno essere reperiti tra fondi pubblici e privati.
  • Tempi lunghi di implementazione. Lo sviluppo di un’infrastruttura digitale autonoma richiederà diversi anni prima di produrre effetti concreti.
  • Competizione con Big Tech internazionali. L’Europa dovrà affrontare la concorrenza di aziende tecnologiche consolidate, che dispongono di maggiori risorse e un vantaggio competitivo sul mercato.
  • Equilibri geopolitici complessi. La ricerca di una maggiore indipendenza tecnologica potrebbe influenzare le relazioni commerciali con partner chiave come Stati Uniti e Cina.

IDEE DI INVESTIMENTO

L’iniziativa Eurostack apre nuove opportunità di investimento nei settori tecnologici europei, e i fondi comuni di investimento rappresentano un’opzione interessante per gli investitori che desiderano beneficiare della crescita dell’innovazione digitale puntando su una gestione attiva del portafoglio.

I migliori fondi innovazione tecnologica

  • Pictet – Digital Communication Classe R Usd. Specializzato nelle società che sviluppano soluzioni digitali innovative, con un focus su Europa e mercati globali, il fondo gestito da Pictet asset management rende a tre anni il 15,29%% (dati Morningstar aggiornati a febbraio 2025). Tecnologia e servizi alla comunicazione sono i settori più rappresentati. A livello geografico il fondo investe l’80% sul mercato americano e al momento solo l’1,66% in Europa.
  • BNP Paribas Disruptive Technology Classe N Eur Acc: Investe in aziende che stanno rivoluzionando il settore tecnologico attraverso innovazioni dirompenti. Rende a tre anni il 13,89% (dati Morningstar aggiornati a febbraio 2025). Tecnologia e beni di consumo sono i settori più rappresentati. A livello geografico il fondo investe l’82% sul mercato americano e al momento il 4,70% in Europa.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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