Il 2024 si è chiuso con un mese di dicembre che ha visto forti contrasti sui principali mercati azionari globali, segnando una netta divergenza tra le performance delle diverse aree geografiche. Il protagonista assoluto è stato l’indice Moscow RTS, che ha registrato un impressionante balzo del 19%, trainato dal rafforzamento del rublo e dal rimbalzo delle materie prime, in particolare il petrolio. La decisione dell’OPEC+ di mantenere tagli alla produzione e la stabilità della domanda globale hanno sostenuto il settore energetico russo. Questo nonostante le persistenti tensioni geopolitiche legate al conflitto in Ucraina e le sanzioni occidentali. Il recupero, benché circoscritto al mercato locale, evidenzia una certa adattabilità dell’economia russa, almeno sul fronte finanziario.

In Europa il panorama è stato più moderato

Dicembre 2024 ha visto risultati positivi in alcuni mercati europei ma segnali di debolezza in altri. L’indice di Atene, il ASE General, ha guadagnato il 5%, consolidando un trend di miglioramento. Questo grazie alla ritrovata fiducia degli investitori internazionali e a una crescita economica più solida rispetto al passato. La Grecia, che ha beneficiato di un forte afflusso turistico e di riforme strutturali, si conferma una storia di rinascita tra i mercati europei.

In Italia il FTSE MIB ha segnato un incremento del 2%

L’indice del mercato italiano è stato sostenuto dal buon andamento dei settori bancario e delle utilities. La stabilizzazione dei rendimenti obbligazionari, favorita da un rallentamento nei rialzi dei tassi della BCE, ha offerto respiro ai titoli più sensibili ai tassi di interesse. Anche il CAC 40 francese e il DAX 40 tedesco hanno chiuso il mese in rialzo, rispettivamente del 2% e dell’1%, riflettendo una resilienza moderata nonostante i timori per un’economia globale in rallentamento. Tuttavia, l’Eurozona continua a fare i conti con una crescita anemica, in parte dovuta al rallentamento della Cina e all’inasprimento delle condizioni finanziarie globali.

L’Asia ha mostrato un quadro misto

In Giappone, il Nikkei 225 è avanzato del 4%, spinto dal persistente deprezzamento dello yen, che ha favorito i titoli esportatori. Questo movimento riflette anche l’efficacia della politica monetaria ultra-accomodante della Bank of Japan, che rimane un’eccezione nel panorama globale di stretta monetaria. A Hong Kong, l’Hang Seng ha guadagnato il 3%, sostenuto dalla stabilizzazione del settore tecnologico e da segnali di ripresa nel comparto immobiliare. Tuttavia, la Cina continentale ha registrato risultati più modesti, con il Shanghai Composite in aumento di meno dell’1%, a causa delle persistenti preoccupazioni legate al debito delle imprese immobiliari e a una ripresa economica più lenta del previsto.

Per gli Stati Uniti hanno un dicembre complesso

Il Dow Jones Industrial ha ceduto il 5%, zavorrato dalle prospettive di tassi d’interesse elevati per un periodo prolungato. Sebbene la Federal Reserve abbia rallentato il ritmo dei rialzi, il presidente Powell ha ribadito un approccio hawkish, raffreddando le speranze di un allentamento monetario nel breve termine. Anche il S&P 500, in calo del 3%, e il tecnologico Nasdaq 100, che ha chiuso piatto, hanno riflettuto un sentiment cauto. Il settore tecnologico, in particolare, ha subito prese di profitto dopo il rally alimentato dall’intelligenza artificiale nei mesi precedenti, mentre il settore finanziario ha risentito delle incertezze macroeconomiche.

In Sud America, il Bovespa brasiliano ha perso il 4%, penalizzato dalle tensioni politiche interne e da preoccupazioni per la sostenibilità fiscale. Il nuovo governo, alle prese con un programma di spesa ambizioso, ha destato preoccupazioni tra gli investitori, spingendo a una fuga di capitali.

Risparmio gestito: lieve correzione a dicembre 2024

Parallelamente all’andamento degli indici azionari, i fondi comuni di investimento hanno evidenziato dinamiche di mercato altrettanto interessanti. Gli indici FIDA, rappresentativi delle diverse categorie di fondi, hanno mostrato un trend prevalentemente negativo. I fondi azionari hanno subito una flessione dell’1%, riflettendo la debolezza dei mercati sviluppati e la cautela degli investitori verso il rischio azionario. Invece i fondi diversificati e quelli a ritorno assoluto hanno contenuto le perdite rispettivamente al -0,8% e -0,4%, beneficiando di una maggiore decorrelazione dagli asset rischiosi.

I fondi obbligazionari hanno registrato una lieve flessione del -0,2%, in linea con il graduale miglioramento dei rendimenti obbligazionari in Europa e negli Stati Uniti. Interessanti invece le performance dei fondi monetari e delle commodities, che hanno guadagnato rispettivamente lo 0,7% e lo 0,5%, confermandosi come opzioni difensive e rifugi sicuri in un contesto di incertezza.

IDEE DI INVESTIMENTO

Nel complesso, dicembre ha messo in evidenza le sfide di un 2024 segnato da un rallentamento della crescita globale e da condizioni finanziarie più restrittive. Mentre i mercati emergenti, come la Russia e alcuni paesi asiatici, hanno mostrato sorprendenti segnali di vitalità, i mercati sviluppati hanno evidenziato difficoltà a trovare una direzione chiara, influenzati dalla politica monetaria restrittiva e da un contesto geopolitico instabile. Con l’inizio del 2025, gli investitori continueranno a monitorare attentamente l’evoluzione delle politiche monetarie, la traiettoria della crescita globale e l’impatto delle tensioni geopolitiche sui mercati finanziari.

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NOTE

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Monica Zerbinati

Monica Zerbinati

Competenze:
Analista finanziario presso l’Ufficio Studi di FIDA, Finanza Dati Analisi, è specializzata su temi legati al risparmio gestito, attivo e passivo, sul quale cura diversi studi periodici. Le competenze generali riguardano l’analisi di scenario dal punto di vista quali-quantitativo. Cerca di individuare tendenze e semplificare la complessità delle dinamiche di mercati finanziari e reali, combinando analisi macroeconomica, tecnica e fondamentale. Segue inoltre l’evoluzione della normativa in ambito finanziario con particolare focus sulla compliance nell’ambito della consulenza finanziaria. Ha competenze generali su database ed elaborazione dati, produzione di materiale di marketing ed interazioni tecnico-commerciali.

Esperienza:
Al netto di alcune esperienze giovanili in realtà industriali e bancarie, contestuali agli studi, la sua esperienza lavorativa è maturata interamente in FIDA, all’interno della quale – negli anni – ha avuto occasione di collaborare ad ogni genere e tipologia di attività. Data entry, strutturazione banche dati, elaborazioni quantitative, redazione di contenuti editoriali di taglio customizzato e reportistica specifica, supporto nello sviluppo di nuovi tools informatici per operatori della finanza, ma anche assistenza clienti, formazione, organizzazione di campagne informative ed eventi. Gli obiettivi sono molteplici e spaziano dall’integrazione di dati e strumenti informatici a supporto degli operatori della finanza nello svolgere la loro professione, nell’espletamento degli obblighi normativi, ma anche fini filantropici come la diffusione dell’educazione finanziaria.

Formazione:
Ha una laurea magistrale in Finanza Aziendale e Mercati Finanziari conseguita presso la Scuola di Economia e Management di Torino.

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